L’astemio è colui che non beve vino o altre bevande alcoliche. Vediamo quali sono i vantaggi dell’astemia e le conseguenze del bere eccessivo.
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Si verifica quando una persona decide di non consumare alcolici. Perciò, chi è astemio è sia chi non beve alcolici che colui che ne è intollerante.
Essere astemi vuo l dire non bere mai bevande alcoliche per motivi di salute. Nella cultura popolare, viene definito astemio chi ‘non regge l’alcol’. Ma in realtà, essere astemi è anche una scelta personale.
Far fatica a sostenere l’alcol è infatti un processo biologico, che ha a che fare con il proprio corredo enzimatico; non si può essere ‘lievemente astemi’.
Se l‘astemio è sobrio, colui che astemio non è, è un bevitore. Purtroppo, i contrari sono un po’ inclementi con chi apprezza l’alcol.
L’astemio è dunque uno che si modera, un temperante. Chi non ama il vino, può essere definito enofobo, ma non è un vocabolo molto usato.
Deriva dal latino abstemius, composto da: abs, che significa ‘lontano da’ e da temetum, ‘bevanda inebriante’. Il temetum era infatti la prima tipologia di alcol che i Romani distillarono, era agre e molto alcolica.
L’astemio è dunque colui che si tiene lontano dagli alcolici o non ne beve abitualmente, non per giudizio morale verso l’ebbrezza ma perché non ne gradisce il sapore.
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In inglese, chi è astemio è qualcuno che semplicemente “doesn’t drink“, cioè non beve. Ma sono presenti anche diversi aggettivi, per descriverne le sfumature: l’abstemious o temperate è colui che non consuma abitualmente alcol.
Il teetotal è colui che ha un’avversione ideologica all’alcol; sober viene invece utilizzato in comparazione. Descrive, ad esempio, qualcuno che ha fatto abuso di alcol (e/o droghe), anche in un passato recente. Descrive gli ex dipendenti, dunque, ma non solo.
Il francese è, invece, più totalizzante. Chi è astemio è colui che ‘non può bere’, sobre o abstinent.
L’alcol presenta diversi effetti sul corpo; tutta colpa dell’acetaldeide, una sostanza che è il prodotto della metabolizzazione. Responsabile dell’ubriachezza è, invece, l’etanolo, che entrando in circolo sin da subito, rallenta il metabolismo dell’acetaldeide.
Alcune categorie ne sono particolarmente esposte (donne, bambini, adolescenti ed anziani), per via di una minor attività enzimatica. Mentre in alcune persone, l’alcol etilico può scatenare reazioni molto simili ad un’allergia/intolleranza. Ad esempio:
Questi sintomi sono dati dalla presenza o assenza di alcune condizioni di consumo. Come ad esempio:
Nel caso dell’intolleranza genetica, tipica ad esempio di alcune popolazioni come i Nativi Americani, è necessaria anche la completa eliminazione dell’etanolo dai cibi.
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Quindi l’astemia può essere indotta da una bassa tolleranza all’alcol, che, in alcuni casi, è culturale. Sembra che russi, italiani ed israeliani abbiano una buona tolleranza all’alcol, rispetto ad esempio a norvegesi, finlandesi, cinesi ed indiani.
In genere, i sintomi avvertiti da un astemio si manifestano già con le più piccole quantità di alcol ingerito. I più diffusi sono:
Per smaltire la classica sbornia, la tradizione popolare parla di latte. Alcuni propongono intrugli a base d’uovo crudo e verdure a foglia verde, che stimolerebbero sudorazione e vomito. Altri ancora sostengono l’efficacia di esercizio fisico, acqua e alcuni farmaci.
In generale i postumi di una bevuta possono essere smaltiti in fretta, assumendo del cibo zuccherino e leggero, non grasso. In realtà, l’alcol viene smaltito quando il fegato, e in misura minore polmoni, sudore, lacrime, latte materno e feci, hanno compiuto il loro lavoro. Per smaltire 1/2 l di vino o 5 shot di superalcolici, l’organismo impiega circa 7 ore.
Lato rimedi naturali, particolarmente indicati risulterebbero questi:
Prima di assumere alcol pensate ad assumere del latte, utile come tutti gli alimenti ricchi di carboidrati, dato che l’alcol causa glicemia bassa. Poi considerate le uova che hanno effetti epatoprotettivi.
Estratti di carciofo e cardo mariano contengono silimarina, che insieme alla vitamina B e alla cisteina (presente anche nelle uova), è l’ingrediente principe delle cosiddette sober up pills, le pillole “per far passare la sbornia” che si trovano su internet.
Fare due passi può aiutare a smaltire la sbornia, ma attenzione: l’attività fisica dev’essere light e, comunque, dopo aver mangiato qualcosa.
Indurre il vomito, invece, non serve, almeno non quando ormai si è alticci.
Meglio evitare anche farmaci a base di nimesulide; meglio ricorretre agli antiacidi, se necessario.
La velocità di detossificazione epatica è costante (tra i 3-6, massimo 8 gr/h), pertanto, il rimedio migliore è la prevenzione: bere poco e non a stomaco vuoto.
Il caffè, così come la doccia fredda, andrebbe in realtà evitato o almeno limitato. La doccia fredda è in grado di innescare uno shock etilico, mentre il caffè, non solo non abbassa il tasso alcolemico ma in più disidrata, il che rafforza gli effetti della sbornia. Stesso discorso per le bevande gassate.
L’etanolo è tossico per il corpo, ma si possono avere diverse motivazioni per essere astemi, non solo legate alla salute.
L’astemio è colui che non gradisce il sapore dell’alcol o degli alcolici.
Nel caso di musulmani ed ex alcolisti, ci sono motivi culturali-religiosi e personali, che possono tenere lontano dall’alcol. Anche in questo caso, si parla di astemia.
La teoria dei 10 gr d’alcol al giorno, non sembrerebbe essere ideale, ma il cosiddetto ‘bicchiere di vino che fa buon sangue’, non dovrebbe causare estreme conseguenze all’organismo. Con 2 drink, il livello di rischio si attesta già intorno al 10%.
Una ricerca del 2018, pubblicata su The Lancet, ha infatti stabilito come l’alcol non provochi benefici per la salute. Anzi. Bere può provocare numerosi disturbi, anche gravi, come:
Il rischio di mortalità aumenta con l’aumentare del consumo. Ciò significa che gli effetti negativi sono molto più evidenti sugli uomini che sulle donne.
L’alcol è responsabile del circa 10% dei decessi in giovane età, (cioè di persone tra i 15 e i 49 anni), ma le conseguenze sul benessere dell’individuo sono tantissime:
I tanto decantati effetti protettivi associati alla cardiopatia ischemica e al diabete femminile si manifesterebbero solo se si soffrisse di queste patologie in forma mortale.
L’alcol va a braccetto con la cellulite e causa altri disturbi della pelle come l’invecchiamento precoce. Non bere, invece, migliora la capacità del fegato di autopulirsi e riduce la percentuale di grasso addominale. Ed è un risparmio anche per le finanze.
È l’idea di una non-profit britannica che, dal 2014, propone di rinunciare all’alcol per un mese, in particolare ottobre, periodo in cui si svolge l’Oktoberfest, allo scopo di raccogliere fondi per la ricerca contro il cancro.
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