Spremere le arance e berne il succo, mangiarne gli spicchi: gesti semplici che portano tantissimi benefici alla salute! Si tratta di uno degli agrumi più diffusi al mondo, ricco di polpa e di succo.
Non facciamole mai mancare dalle nostre tavole, perché sono un concentrato di vitamina C e di antiossidanti. Mangiandole ci risparmiamo con ogni probabilità futuri acquisti di medicinali e tante preoccupazioni per la salute. Aiutano rafforzare il sistema immunitario, allontanano i malanni di stagione, nutrono e proteggono i tessuti.
Andiamo a scoprire tutto su questo fantastico agrume!
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L’arancia dolce (nome botanico Citrus x sinensis) è il frutto di un sempreverde della famiglia delle Rutacee, di origine giapponese. Si tratta della comune arancia presente sulle tavole di tutto il mondo. Ed è arrivata nel nostro continente nel XIV secolo con le navi portoghesi.
Deriva dall’incrocio naturale fra pomelo e mandarino. In Italia giunge prima in Sicilia, portato dagli Arabi nel IX, e da loro chiamata nāranğ, da cui deriva il suo nome in italiano.
L’albero può diventare piuttosto alto ed è usato anche come pianta ornamentale, per via delle sue foglie lucide e dei fiori d’arancio, bianchi e profumati, e molto utilizzati in cosmetica. Questi fiori però non devono essere confusi con le zagare, i fiori dell’albero di arancio amaro, da cui si ricava un essenza chiamata anche neroli, alla base di diverse profumazioni.
L’arancio dolce è dunque una specie ibrida naturale Citrus x sinensis, ma si declina in diverse varietà, che si possono distinguere in due grandi gruppi:
In particolare, l’arancia rossa possiede una quantità superiore di antocianine, sostanze naturalmente antiossidanti e anticolesterolo. Le rosse sono una tipica produzione della Sicilia.
Secondo uno studio recente, sarebbe il clima particolare di quest’isola, specie quello della zona dell’Etna, con l’alternarsi di temperature molto calde a fredde notturne, a favorire la maggior concentrazione di antocianine.
La varietà di tardive è la Valencia, che matura in primavera, tra marzo e aprile. I frutti riescono a resistere sui rami anche fino a giugno.
La varietà Vaniglia appartenente al gruppo delle arance bionde, è l’unica con un livello di acidità bassissimo (0,06 – 0,15%). Inoltre, la pellicola che separa i vari spicchi è molto sottile.
In Italia, la produzione di agrumi è concentrata nelle regioni del sud.
La Sicilia detiene il primo posto, con circa 2/3 della produzione nazionale. Segue la Calabria (con circa ¼), e poi, Campania, Puglia, Basilicata e Sardegna.
Scegliere una posizione ben esposta al sole ma riparata dai venti freddi, perché potrebbero bloccare la fioritura.
L’albero di arancio sopporta il freddo, fino a max 5°, e teme il gelo. In inverno. La pianta va quindi spostata in una serra fredda o in un luogo luminoso, ma non riscaldato.
La maturazione perfetta delle arance si ha attorno a 12-14 mesi dopo la fioritura. I frutti vanno quindi raccolti nel giro di 2-3 mesi, prima che maturino troppo.
L’altezza media è compresa tra 7 e 10 m, Gli aranci hanno una rigogliosa chioma di foglie grandi, verdi scuro e sempreverdi e lucide. Per questo è molto utilizzato in giardino ed è uno dei più comuni alberi da frutto coltivato anche a scopo decorativo.
Una pianta adulta riesce a produrre fino a 500 frutti. Questo albero può fiorire e fruttificare nello stesso periodo in quanto l’intervallo di riposo è di appena 3 mesi.
L’arancio resiste bene alla siccità. Tuttavia, se si vuole una pianta bella rigogliosa e piena di frutti succosi, va annaffiata in maniera abbondante soprattutto durante il periodo della ripresa vegetativa, ossia il periodo che va da marzo a ottobre.
Tra una annaffiatura e l’altra, occorre comunque attendere che il terreno sia asciugato alla perfezione.
La potatura va effettuata nel periodo che intercorre tra le 2 fioriture. Dunque, a seconda della zona e della varietà, da metà primavera a inizio estate.
Si tratta di una pianta sempreverde con una vita produttiva di 50-60 anni. Se ben curati, alcuni aranci possono addirittura arrivare a 100 anni e anche di più.
La produzione media va dai 50 ai 100 kg per albero, che ne fa un albero dalla buona resa.
Una piantina alta 25 cm circa in un vaso da 12 cm costa 20 euro. Un vaso di circa 24 cm con una pianta alta 1,20 m può costare attorno ai 27-30 euro.
La trovate presso le serre, i centri di giardinaggio e i negozi di fiori, visto che spesso è una pianta decorativa, oltre che online.
Le diverse varietà hanno più o meno i medesimi valori nutrizionali.
Di media, 100 gr di prodotto apportano 34 kCal così ripartite:
Sono inoltre costituite da:
Per quanto poi riguarda vitamine e sali minerali, 100 gr di arance contengono:
Ed ancora: antocianine, flavanoidi e vari polifenoli.
Sono ricchissime di sostanze nutritive benefiche per il nostro organismo:
I frutti arancioni raggiungono la maturazione in tempi diversi a seconda della specie, comunque sono invernali, e disponibili quindi da novembre a maggio.
A seconda delle varietà, ad esempio le rosse di Sicilia maturano tra dicembre e marzo.
Il periodo di maturazione varia in base alle diverse varietà, ma può essere considerato un frutto invernale. Ad ogni modo, i primi frutti si raccolgono a novembre e i cosiddetti tardivi a maggio-giugno.
Gli agrumi coltivati in Italia sono disponibili in pieno inverno, anche se ci sono alcune varietà che maturano anche in autunno e in primavera.
Purtroppo, arrivando anche da lontane regioni a clima caldo, la si trova tutto l’anno sui banchi del supermercato.
Alla vista la scorza deve essere rosso-arancione in maniera uniforme su tutta la superficie e poi, toccando il frutto, il dito deve sprofondare leggermente nella polpa. Se sprofonda vuol dire che il frutto è troppo maturo; al contrario, se non sprofonda significa che è acerbo.
Molto dipende dalla varietà, dalla stagionalità, dal punto vendita e anche dal fatto che siano vendute sfuse.
Comunque sia, il valore va da 1,10 euro/kg a 3,20 euro/kg e anche oltre per il Tarocco fuori stagione.
Di media, il succo costa 1,20-1,50 euro/l. La spremuta è invece più costosa: si va dai 2,50 a più di 5 € al litro.
Questi agrumi sono conosciuti per l’alto contenuto di acido ascorbico (la vitamina C), sebbene altri frutti e verdure ne siano più ricchi; ad esempio kiwi, peperoni, spinaci e fragole!
Ugualmente ricca di acido ascorbico è la spremuta di arancia, che si ricava dalla sua spremitura.
Data la presenza di acido citrico, evitare, o quantomeno limitare, l’assunzione di questi frutti se si soffre di reflusso, gastrite, acidità e bruciore di stomaco.
Anche chi assume ACE inibitori e i soggetti in trattamento con diuretici dovrebbero evitare di mangiare arance.
Si ottengono diversi oli essenziali dalle notevoli proprietà cosmetiche dall’albero di arancia:
Con le foglie essiccate si prepara un decotto che ha proprietà diuretiche, digestive e sedative, e calma la tosse.
Nella cucina naturale possono essere consumate nei modi tradizionali, come marmellate e succhi, aromatizzare bibite e liquori.
In alternativa, possono essere cucinate in abbinamento con carne bianca (soprattutto maiale e anatra), pesce, insalate e sono ingredienti graditi di molti dolci. Se ne possono fare anche caramelle e canditi.
Le bucce d’arancia possono essere essiccate o bruciate per profumare gli ambienti, e se ne può anche ricavare un pomander ai chiodi di garofano per la biancheria.
Una ricetta per l’inverno, con un insolito accostamento dolce-salato, ricchissima di vitamina C, è la zuppa di carote e arancia. Per 4 persone:
Preparazione. Mondate e pelate le carote, tagliatele a pezzi. In padella con l’olio soffriggete la cipolla tagliata fine per 2 minuti. Aggiungete le carote, doratele per 5 minuti e versate il brodo e due lunghe scorze dell’arancia. Abbassate la fiamma e cuocete finché sono tenere, almeno 20 minuti. Togliete la scorza e frullate. Aggiungete il succo d’arancia e riscaldate altri 5 minuti. Servite con un filo d’olio e pepe cui si aggiunge un trito di prezzemolo fresco.
Le scorze essiccate sono utili per profumare ambienti e pietanze, così come anche per preparare oli essenziali.
Le scorzette candite, spesso intinte nel cioccolato, trovano largo impiego in pasticceria.
Grazie alle sue proprietà, l’arancia si rivela molto efficace in vari trattamenti di bellezza. Ecco alcuni esempi di trattamenti da poter replicare a casa.
La porzione media è pari a 150-200 gr circa.
Si consiglia l’assunzione di massimo 3 arance al giorno. Ad ogni modo, il consumo va anche regolato tenendo conto del proprio stato di salute e del proprio fabbisogno nutrizionale.
Costituite quasi prevalentemente da acqua, le arance hanno pochissime calorie. E per giunta, oltre ad essere un importantissima fonte di vitamina C (55% del fabbisogno giornaliero in 100 gr di prodotto), sono anche molto ricche di minerali come potassio, fosforo, calcio, e ferro.
Evitare di mangiarle se si soffre di reflusso o acidità di stomaco, soprattutto a stomaco vuoto. L’acido citrico e l’acido ascorbico in esse presenti peggiorano i sintomi di gastrite e bruciore.
Oltre all’elevato contenuto di fibre, nelle arance c’è anche una buona dose di naringenina, un flavonoide che agisce anche come lassativo. Pertanto, questo frutto può essere un aiuto naturale per favorire la regolarità intestinale.
Gli agrumi in generale sono consigliati ai diabetici. Ne consegue quindi che le arance sono un valido spuntino in quanto, oltre ad essere ricche di vitamine e antiossidanti, hanno anche un indice glicemico basso.
Le arance aiutano mantenere in buona salute il sistema cardiovascolare, mantenendo i livelli di colesterolo e di pressione nella norma, e le pareti delle arterie in salute.
Le arance sono un frutto invernale da conservare in un luogo fresco, dove si riescono a mantenere per più di 2 settimane.
Basta osservare il picciolo e le foglioline attorno che devono essere verdi, freschi e non avvizziti. In generale, al momento dell’acquisto, diffidare delle arance belle e brillanti che di solito hanno una buccia un po’ appiccicosa. È chiaro segno di trattamenti chimici sulla scorza.
La tecnica migliore consiste nel lavare e asciugare per bene il frutto.
Quindi tagliarlo a fette oppure pelare a vivo gli spicchi e conservare il tutto all’interno dei sacchetti per il freezer. Saranno utili e già pronti per decorare torte e dolci.
La varietà Tarocco è quella più pregiata ed apprezzata nel mondo. Le arance Tarocco sono medio-grandi, con una polpa succosa striata di rosso. La buccia chiara ha uno spessore medio, per questo sono facili da sbucciare.
Questa denominazione ha origini popolari. Secondo la tradizione, infatti, si tratta dell’esclamazione spontanea di un contadino di fronte ad un bel campione di arance.
Questa varietà presenta, alla base della buccia, una piccola escrescenza che forma una sorta di conca che somiglia ad un ombelico.
Il motivo sta proprio in questa particolarità perché il termine ‘ombelico’, in inglese, si dice appunto navel.
Le Navel, le Washington e le Navelina sono ottime sia per essere spremute che da mangiare intere. Avendo una grana piuttosto fine, sono ideali anche per fare la marmellata.
L’ideale sarebbe consumare la spremuta di arancia appena fatta. Tuttavia, possono restare in frigorifero alcune ore, ma non troppo in quanto perderebbero le loro proprietà nutritive.
È un ottimo spuntino da bere a metà mattina o metà pomeriggio.
Il motivo principale sta nel fatto che l’acido citrico contenuto nelle arance, e negli agrumi in genere, fa coagulare le proteine del latte all’interno dello stomaco, causando gonfiori e problemi di digestione.
In abbinamento, sono particolarmente indicate mandorle, noci e nocciole in quanto sono alimenti alcalinizzanti che apportano molte energie, soprattutto sotto forma di proteine e grassi vegetali buoni.
Per ottenere 200 ml di succo, di media, servono 3 arance medio-piccole.
Per godere di tutti i suoi benefici, l’ideale sarebbe consumare una spremuta appena fatta. Già dopo 12 ore non si trova traccia di vitamina C.
Andrebbero conservate nella maniera più naturale possibile, meglio non in frigorifero.
La conservazione ideale è sistemarle in un contenitore aperto, in un luogo buio, arieggiato e lontano da fonti di calore, con una temperatura ambiente non troppo calda, e con un livello di umidità basso.
Con una quota di circa il 30% della produzione mondiale, il primo produttore di arance da spremuta è il Brasile, con ben il 94% della produzione concentrata a San Paolo. Il Brasile è anche il principale esportatore di frutta e succo d’arancia.
Forse vi siete chiesti come si scrive il plurale di arancia: ‘arance’ o ‘arancie? Il plurale corretto è arance, perché risponde alla regola che prevede per le parole che al singolare hanno ‘cia’ la soppressione della ‘i’ al plurale.
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