Andiamo alla scoperta di un’altra pianta della salute, il Biancospino, per conoscere le sue proprietà, quali benefici porta, ma anche le controindicazioni.
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Da secoli è conosciuto come la ‘pianta del cuore’ per l’alto concentrato di flavonoidi e di principi attivi antiossidanti che fanno di questa preziosa pianta officinale un cardioprotettore utilissimo nella lotta ai radicali liberi: parliamo del biancospino, varietà arbustiva appartenente alla famiglia delle Rosaceae il cui nome botanico è Crataegus oxyacanta.
Si presenta sotto forma di arbusto spinoso dalla corteccia giallastra. Il fogliame cespuglioso è adornato da una bella fioritura primaverile bianco-rosata particolarmente profumata. Diffuso soprattutto nelle aree settentrionali e nei terreni incolti a ridosso dei boschi, il biancospino predilige climi temperati e nel pieno del suo sviluppo può raggiungere i 5 metri d’altezza.
Il nome deriva dal greco oxys che vuol dire ‘punta’ e akantha che significa ‘spina’ ed era utilizzato sin dall’antichità per adornare altari soprattutto durante le cerimonie nuziali.
Sia Celti che Latini dedicavano al biancospino un periodo dell’anno (di solito maggio) e durante il Medioevo una pianta era collocata al centro di ogni piazza per celebrarvi intorno danze e riti propiziatori.
I primi Cristiani associavano il candore dei suoi fiori all’immagine delle Madonna, i frutti rosso intenso al sangue di Cristo e le spine dei ramoscelli alla sua corona di spine.
Allo stato selvatico, questa pianta è diffusa un po’ ovunque in Italia, in pianura così come anche in montagna, ad altitudini di max 1.200 e anche 1.500 m nelle zone climaticamente più calde.
Ama gli ambienti freschi e la terra umida. Per questo, il suo habitat ideale è il sottobosco e i margini di zone boscose.
La pianta produce delle bacche ovali di un rosso acceso, con un piccolo nocciolo ionterno, che appaiono in autunno. Si possono far seccare o mettere in infusione.
Le bacche di Biancospino possiedono azione antiossidante ed antinfiammatoria, come fiori e foglie. Inoltre fluidificano il sangue e riducono il colesterolo.
I benefici di questo arbusto sono associati soprattutto alle sue proprietà cardioprotettrici e cardiotoniche che favoriscono la dilatazione delle arterie coronariche, e quindi l’irrorazione del cuore, e il potenziamento della tonicità del muscolo cardiaco (grazie ai proantocianidoli).
Il suo utilizzo è quindi consigliato in caso di ipertensione, aritmie e tachicardie soprattutto di origine nervosa.
Un altro prezioso principio attivo presente è la vitexina, che agisce come spasmolitico, sedativo e ansiolitico naturale: un toccasana in caso di ansia, insonnia e stati emotivi particolari spiccati.
Viste le sue proprietà, riassumiamo qui di seguito quali gli effetti benefici che si possono ottenere assumendo estratti di biancospino sotto varie forme.
Tra le varie proprietà del biancospino, abbiamo visto che viene spesso utilizzato in caso di aritmie e scompensi cardiaci di media entità. I suoi estratti, infatti, oltre a proteggere il cuore, ne regolarizzano anche il battito perché svolgono anche effetto cardiotonico e antiaritmico.
Nello specifico:
In ogni caso, prima di ricorrere alla pianta e ai suoi derivati per fini terapeutici, è fondamentale rivolgersi sempre al proprio medico curante.
In fitoterapia si può utilizzare sotto varie forme, ma le sue parti più usate sono i fiori e le foglie perché più ricche di principi attivi.
Le gocce di estratto sono preparazioni liquide che contengono estratti ricavati dalla droga contenuti nelle foglie e nei fiori della pianta stessa, diluiti in vari tipi di solventi e in una specifica concentrazione.
In ambito omeopatico e in fitoterapia, le gocce vengono utilizzate principalmente nei seguenti casi:
Come ansiolitico e sedativo, al fine ai aumentarne l’effetto e l’efficacia, spesso il biancospino viene utilizzato insieme ad altri estratti vegetali, come la Passiflora, la Melissa, l’Escolzia e la Valeriana.
Per realizzare un buon infuso è sufficiente 1 cucchiaio raso di fiori e foglie lasciato in infusione in 1 tazza di acqua bollente per circa 10 minuti. Una volta filtrato, l’infuso può essere assunto per calmare agitazione, stati d’ansia e prevenire l’insonnia.
La dose ideale di tisane e infusi è di 2-3 tazze al giorno.
Assunto per il suo effetto calmante e ansiolitico, fa effetto tra i 30 e i 45 minuti dall’assunzione. Tuttavia, possono incidere sulla velocità di assimilazione dei principi attivi vari fattori come la presenza o meno di cibo nello stomaco e la sensibilità personale.
Assumendone troppo, anziché apportare miglioramenti, il biancospino può apportare disturbi quali: emicrania, mal di testa, capogiri, vertigini e palpitazioni nei soggetti che sono predisposti.
In genere è ben assumerlo lontano dai pasti e prima di andare a dormire.
Se ne consigliano 15 gocce sciolte in mezzo bicchiere d’acqua (o altra bevanda) da assumere 2-3 volte al giorno.
20-50 gocce disciolte in poca acqua, da assumere 1-2 volte al giorno per 20 giorni al mese, almeno per 2 mesi.
In genere, l’assunzione non crea particolari problemi. Eventuali, effetti indesiderati che possono manifestarsi con livelli di intensità e gravità variabili sono:
L’assunzione di biancospino potrebbe interferire con l’attività dei seguenti medicinali:
Sostanzialmente il biancospino è sconsigliato nei soggetti affetti da pressione bassa, quindi in caso lo vogliate assumere come rimedio naturale per insonnia od ansia e soffriate di ipotensione, ci consigliamo di consultare il vostro medico.
Inoltre, è sconsigliato ai soggetti con accertata ipersensibilità al biancospino gocce o ad un altro dei suoi componenti. Se ne sconsiglia l’assunzione anche ai bambini e durante i primi 3 mesi di gravidanza. In ogni caso, è sempre bene chiedere il parere del proprio medico o, meglio ancora del proprio ginecologo.
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