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Bike-sharing sempre più diffuso: sono oltre 500 le città nel mondo che lo praticano

Da quando Amsterdam ha deciso di promuovere il primo servizio di bike-sharing al mondo, prendere la bicicletta non è mai stato così facile, importante, ed economico! Era il 1965 quando la Venezia d’Europa mise 50 biciclette a disposizione della cittadinanza per viaggi di breve durata, e senza alcuna spesa per il noleggio.

Bike-sharing sempre più diffuso: sono oltre 500 le città nel mondo che lo praticano

Ma si dovettero aspettare gli anni ’90 per vedere i primi progetti significativi in altre città del mondo. Il primo fu inaugurato a Copenhagen: Bycyklen, che con l’arrivo del 2013 ha festeggiato il suo 18° anno di servizio. Con una flotta di ben 1.000 mezzi, inseriti in un sistema di noleggio ad oggi computerizzato, legato al pagamento con una carta di credito o d’abbonamento, è possibile ridurre i furti e rimediare agli atti di vandalismo del passato. La Danimarca ha funto da esempio per molte città d’Europa: a fine 2012 erano circa 500 le città che in tutto il mondo (49 Paesi) presentavano un servizio avanzato di bike-sharing, per un totale di più di 500.000 bici!

FOCUS: Bike sharing futuristico a Copenaghen

Ma è stata la Francia ad aver introdotto per prima il sistema computerizzato di affitto e controllo; era il 1998, con un servizio che comprendeva ben 200 biciclette nella sola città di Rennes. A Parigi, Vélib’ (lanciato nel 2007) presenta più di 10.000 cicli e 750 stazioni; più di 224.000 abbonati annuali, e più di 130 milioni di viaggi! Grazie al suo programma di bike-sharing, a Parigi il numero dei pendolari ciclisti è aumentato di ben il 41 percento. Una cifra non male.

Ma perché il bike-sharing è così importante? Beh, innanzitutto perché favorisce la lotta all’inquinamento e al traffico, ma anche perché promuove uno stile di vita più sano. A Zhuzhou, in Cina, la percentuale di ciclisti è passata da un magro 5% a ben il doppio nel 2010, dopo un programma di noleggio che prevedeva ben 20.000 bici. Inoltre, essendo offerto dai comuni delle rispettive città, il bike-sharing è un servizio pratico e conveniente. Nel 2008, a Hangzhou, sempre in Cina è stato lanciato un programma automatizzato (il primo in tutto il Paese), che integra le piste ciclabili presenti in città con i percorsi di bus e metro, permettendo di usare lo stesso abbonamento per tutti e tre i mezzi di trasporto, inclusa la possibilità di poter caricare la bici per un breve tratto aggiuntivo di strada (ed esente da pagamento extra): un programma così ben concepito, al punto che per diversi esperti è diventato uno dei migliori, se non il migliore, sistema di bike-sharing del mondo.

E in Italia? In alcune città come Milano, Roma e Bologna, i servizi di bike-sharing hanno iniziato a farsi strada intorno al 2007, e in cinque anni sono passati da 47 ad un totale di 107! Contro i 132 della Spagna e i 37 della Francia; la Germania si è da poco unita al team, con ben 43 programmi.

Il London’s Barclays Cycle Hire nato nel 2010, conta già 8.000 mezzi, contro i 6.000 di quando nacque e sta risolvendo parecchi problemi che inizialmente ne avevano reso difficile il decollo. Nei Paesi Bassi, è in atto un programma integrativo tra stazioni ferroviarie e sistema di noleggio biciclette, e in Europa dell’Est è stato boom: Varsavia è in testa, con una flotta di ben 2.500 mezzi e ben più di 130.000 viaggi. Ma, ‘la febbre delle due ruote’ ha varcato i confini e si è spinta fino in America, Asia ed Australia! Persino Dubai ha inaugurato il suo servizio di bici a noleggio lo scorso febbraio.

Al di là dell’Oceano, approdiamo innanzitutto in Canada; con ben 5.120 mezzi e più di 400 postazioni in servizio dal 2009, è Montreal a detenere il titolo di regina del bike-sharing. Toronto è seconda con una flotta di 1.000 pronta all’espansione; e Vancouver e Calgary, insieme ad altre città, stanno già pianificando di unirsi al programma entro i prossimi due anni.

Negli Stati Uniti, il discorso è meno semplice. Lì, dove l’automobile la fa da padrona, sono meno di cinquanta i programmi attivati, ma sempre più le città interessate ad intraprenderne o ad espanderne uno, come già accade nelle aree di Boston, Minneapolis, New York (dove è partito di recente un programma assai ambizioso), Los Angeles, San Francisco e Miami.

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Il programma di bici a noleggio di Chicago partirà questa estate, con il progetto ambizioso di raggiungere la cifra di 4.000 mezzi e 400 parcheggi, entro il 2014. Ma è Washington D.C. a pilotare la classifica delle città americane più ‘biciclettate’, con ben 200 stazioni e 1.800 biciclette, utilizzabili anche nelle città limitrofe.

Il Messico guida i Paesi latinoamericani con ben 30.000 abbonati all’anno e una lista d’attesa di ‘aspiranti ciclisti’ in continua espansione. A Buenos Aires, sono 1.200 i mezzi a due ruote, ma è in Brasile che si trova il numero più elevato di programmi di noleggio-bici dell’America Latina.

L’Asia è entrata nel programma nel 1999, con Singapore. La città vanta oggi un sistema combinato di noleggio: uno convenzionale e un altro non convenzionale, di bici elettriche. Nella Corea del Sud, i programmi sono sei, in Giappone nove, e a Taiwan due, ma è la Cina a farla da padrona. All’inizio del 2013, ‘la Patria della Bicicletta’ aveva infatti all’attivo ben 79 programmi per una flotta totale di 358.000 biciclette, e il progetto ambizioso di arrivare quasi ad un milione! È la città di Hangzhou, ad aver detenuto fino a qui il primato del progetto di bike-sharing più grande al mondo, con un parco di ben 69.750 bici; attualmente, il primato mondiale appartiene a Wuhan, con 90.000 mezzi! Entro il 2020, Hangzhou prevede di portare la sua flotta a 175.000.

Il bike-sharing è un sistema comodo, pratico ed ecologico di spostarsi. Usare la bici anziché l’auto significa aderire ad uno stile di vita più sano. Ne risente in positivo il clima, ne risente in positivo la nostra salute, nonché le nostre città. Aderire ad un programma di bici-noleggio, significa altresì sensibilizzare il proprio Comune verso il progetto, aiutarlo a mantenerlo attivo e sempre più efficiente e sicuro per i propri cittadini, attraverso un programma di espansione o miglioramento delle piste ciclabili, spesso molto poco presenti nei grandi conglomerati urbani del nostro Paese.

Noleggiare una bici significa dunque avere la possibilità e comodità di lasciarla in qualsiasi stazione a noi più vicina; il mancato possesso del mezzo, evita infatti la fatica di doversi spostare da casa con esso, e di doverlo quindi caricare su un mezzo terzo (come un treno o un autobus); ci risparmia inoltre dall’eventuale inconveniente di un furto. Infine, il basso costo ne invoglia l’utilizzo, anche per tratti molto brevi, e lo rende davvero accessibile a tutti, anche studenti. Perciò, pedalate!

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La Ica

Web editor freelance per portali e siti che si occupano di viaggi, lifestyle, moda e tecnologia. Districatrice di parole verdi per TuttoGreen dal maggio 2012, nello stesso anno ha dattiloscritto anche per ScreenWeek. Oggi, pontifica su Il Ruggito della Moda, scribacchia di cinema su La Vie En Lumière, tiene traccia delle sue trasvolate artistiche su she)art. e crea Le Maglie di Tea, una linea di magliette ecologiche.

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