Erbe medicinali e aromatiche

Tutto sull’erba brusca o acetosa, l’erba spontanea che possiamo anche coltivare

Caratteristiche, proprietà, utilizzi in cucina e controindicazioni

L’erba brusca o acetosa è un’erba spontanea perenne che cresce ai margini della strada o dei sentieri. Dalle proprietà benefiche e nutritive note fin dai tempi antichi, è un’erba commestibile. Tuttavia, è bene farne un uso controllato.
Volendo raccoglierla, è importante essere sicuri di saperla riconoscere. Per evitare problemi, è molto meglio seminarla e coltivarla nel proprio orto.

Tutto sull’erba brusca o acetosa, l’erba spontanea che possiamo anche coltivare

Erba brusca: cos’è

Chiamata anche acetosa, fa parte delle piante perenni ed è molto diffusa che cresce spontaneamente. Appartenente alla famiglia delle Poligonacee (la stessa del rabarbaro), appartiene al genere Rumex. Ricca di ferro e vitamina C, la si può mangiare in quantità moderate per via della presenza di acido ossalico.

Il nome di questa famiglia di erbe selvatiche commestibili è un esplicito riferimento all’aceto, è dovuto al particolare gusto un p’ acidulo. In alcune zone viene anche chiamata ‘pan e vin’, erba cucca  e romice.

Già nei tempi antichi, veniva impiegata sia come alimento che come erba medicinale. In particolare, come rimedio per la febbre e lo scorbuto.

Erba brusca: caratteristiche

La parte aerea è costituita da lunghe foglie verdi di forma ovale. In primavera, la pianta emette fusto cavo che può arrivare al metro di altezza. I fiori sono pennacchi rossi, con piccoli fiorellini raggruppati a spiga fiorita.

Varietà di acetosa

Esistono molte varietà. Andiamo a scoprire quali sono le più diffuse.

  • Rumex acetosella: una delle più piccole e quella conosciuta come acetosella, cresce in zone con terreni secchi o sabbiosi, e lungo i muri. La fioritura avviene tra maggio e ottobre
  • Rumex scutatus: molto diffusa in Francia, è infatti chiamata anche acetosa francese. Presenta fusti striscianti con foglie basali. Da maggio compaiono i fiori rossi, a pannocchia. È la varietà meno amara e quindi la più usata in cucina
  • Rumex alpinus: è da considerare tra le erbe alpine, cresce in montagna e nelle zone incolte dove dà forma a cespugli con grandi foglie e fiori a pannocchia

Erba brusca: valori nutrizionali

Cruda o cotta, apporta 20 kCal circa ogni 100 gr, di cui:

  • 3 gr di carboidrati
  • 2 gr di proteine
  • meno di 1 gr di grassi
  • 3 gr di fibre

Inoltre, è ricca di vitamine, come la vitamina A, la vitamina C, la B2, la B6, la vitamina E e la PP.

Presenti anche buone quantità di acido folico. Ed altrettanti sali minerali; in particolare, potassio, calcio, magnesio, fosforo, sodio, zinco e ferro.

Proprietà dell’erba brusca o acetosa

In erboristeria e fitoterapia è considerata una pianta depurativa, soprattutto diuretica, e valido rimedio in caso di febbre.

Per l’alto contenuto di ossalati, è inoltre considerata un ottimo antinfiammatorio e rinfrescante.

Rappresenta un ottimo rimedio contro le ustioni causate dal contatto con le ortiche. Si rivela particolarmente utile, sotto forma di infuso, per la cura di acne, ascessi e pelle grassa.

Benefici dell’acetosa

Possiede numerose proprietà benefiche. Eccole nel dettaglio:

  • facilita l’assimilazione degli alimenti
  • purifica l’intestino
  • contrasta la stitichezza
  • è diuretica
  • è efficace contro funghi e batteri
  • rafforza il sistema immunitario
  • combatte tosse e raffreddore
  • accelera la guarigione di ferite e fratture
  • contrasta l’anemia
  • purifica il fegato
  • contrasta l’ossidazione provocata dai radicali liberi

Controindicazioni dell’erba brusca

A causa dell’elevato contenuto di acido ossalico e dell’ossalato di calcio, se ne sconsiglia l’assunzione in caso di:

  • artrosi
  • artrite
  • problemi renali (come i calcoli)
  • disturbi gastrointestinali
  • gotta
  • epatite
  • problemi al fegato

Erba brusca: dove si trova

La possiamo trovare spontanea in tutta Italia, specie in prati incolti, dove il terreno è fertile ed argilloso. Può crescere fino ai 2000 m di altitudine.

acetosa o erba brusca
Questa erba spontanea può essere molto utile in cucina.

Erba brusca: quando raccoglierla

Si può cogliere sempre. Non è necessario attendere alcun tipo di maturazione. Per mantenere la pianta attiva, è bene non esagerare con le quantità che si raccolgono. È meglio partire dalle foglie più esterne, tagliandole alla base con un coltello.

Come coltivare l’erba brusca

Nonostante si tratti di una pianta spontanea, la possiamo anche coltivare partendo dalla moltiplicazione per talea oppure dalla piantumazione dei semini. Si tratta di una varietà molto semplice da curare. Vediamo allora quali sono i parametri da tenere in considerazione per la corretta cura e coltivazione.

  • Esposizione: soleggiata e luminosa
  • Clima: mite
  • Terreno: ricco di azoto
  • Irrigazione: resiste molto bene alle variazioni climatiche, comprese intemperie e siccità. Appena piantata, la si deve annaffiare di frequente senza eccedere per evitare i ristagni idrici. Dopodiché, intervenire solo al bisogno
  • Concimazione: se cresce lentamente, intervenire con un fertilizzante azotato
  • Potatura: recidere le foglie vecchie e/o secche che si trovano alla base del terreno. Fare lo stesso con i fusti fioriferi divenuti ormai improduttivi. Questa operazione è fondamentale per godere di rigogliose fioriture successive
  • Controllo delle infestanti: fare periodici lavori di sarchiatura e proteggere la zona attorno alla pianta con della pacciamatura
  • Rinvaso: va effettuato ogni anno in primavera. Se le radici fuoriescono dai fori di drenaggio dell’acqua, allora è bene procedere anche in un momento diverso dell’anno ed anche più volte.
  • Moltiplicazione per seme: da fare in primavera, facendo germinare i semi in un terreno umido e fertile, meglio se ricco di azoto. Dopo 15 giorni compaiono nuove piantine da mettere a dimora quando abbastanza grandi e robuste. Inoltre, è importante vangare prima il terreno per renderlo permeabile e drenante. E spandere un po’ di concime, zappettando lo strato superficiale. Inserire i semi a 1-2 cm di profondità, mantenendo una distanza di 40 cm tra una pianta e l’altra e tra le file di 50-60 cm.
  • Moltiplicazione per divisione: la divisione dei cespi o dei rizomi va eseguita in autunno. Si estraggono le piante più sviluppate (di almeno 2-3 anni) con il pane di terra ed il rizoma, e le si trapiantano in singoli vasetti . Si annaffia per favorire la radicazione della talea. Una volta che è ben aggrappata, si procede con il rinvaso.
  • Parassiti e malattie: fare attenzione ai ristagni idrici che provocano marciumi radicali. Tra i parassiti, si segnalano le limacce che divorano le foglie.

Come cucinare l’erba brusca

In primavera, è deliziosa cruda in insalata. Altrimenti, è buona anche bollita o lessata, per essere poi ridotta in crema.

Si sposa molto bene con carni bianche e pesce. Per un tocco di sapore in più, si può aggiungere un po’ di cipolla. Inoltre, la si può unire, a pari quantità di crescione. Infine, è ottimo per zuppe, minestre e vellutate.

acetosa o erba brusca
Nelle vellutate questa erba conferisce il classico tocco in più!

Approfondimenti utili

Ecco altri post interessanti sulle erbe spontanee:

  • Erbe amare: proprietà e come utilizzarle in cucina
  • Tutto sulla catalogna: proprietà, usi e coltivazione
  • Puntarelle: dal sapore amarognolo, sono un toccasana per il fegato

Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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