Erbe medicinali e aromatiche

Tutto sul Tarassaco, proprietà, benefici per la salute e ricette per decotto, infuso e usi in cucina

Guida alle proprietà depurative e antinfiammatorie di questa pianta officinale

Il Tarassaco è una pianta spontanea considerata depurativa per eccellenza per le vie biliari e diuretica. Noto anche come ‘soffione’ o ‘piscialetto’ e ‘dente di leone’ è diffusissimo in tutte le zone e altitudini e cresce sia in clima temperato che freddo e fino ai 2.000 m di altitudine. Scopriamone tutte le proprietà, gli effetti benefici per la salute ma anche  le controindicazioni, le curiosità e come venga utilizzata anche come ingrediente in cucina, con quattro facili ricette da provare.

Tutto sul Tarassaco, proprietà, benefici per la salute e ricette per decotto, infuso e usi in cucina

Com’è fatta la pianta del Tarassaco?

In botanica il Taraxacum officinale è classificato tra le piante erbacee perenni, ha dimensioni e altezza modeste e appartiene alla famiglia delle Asteracee. Tra i vari nomi comuni è conosciuto anche come ‘dente di leone’ dal suo altro nome Taraxacum dens leonis ma non è da confondere con altra pianta quasi uguale, chiamata anch’essa ‘dente di leone’, il cui nome botanico però è Leontodon hispidus.

È caratterizzato da:

  • radice: a fittone, si sviluppa a profondità ridotte, ma può allungarsi in modo evidente nel terreno e divenire sensibilmente robusta.
  • foglie: hanno margine dentato e sono di forma oblunga e lanceolata. Si aprono a rosetta direttamente alla base delle radici, a livello del terreno.
  • fiore: ha un bottone (il capolino) centrale di color giallo-dorato da cui partono diverse file di petali piegati all’indietro a formare una specie di cestino rovesciato.

Presente lungo tutto lo Stivale, ben si adatta a qualsiasi tipo di latitudine: è facile, infatti, ritrovarlo sia in pianura che in montagna, anche ad alta quota, ma predilige i bordi dei sentieri, i prati e i terreni incolti.

Il fiore del Tarassaco

Il fiore giallo-arancio è costituito da un capolino circondato da due ordini di petali (brattee) dritti fino a quando i semi maturano. Poi si abbassano per permettere ai semi di disperdersi, grazie ad una specie di ‘paracadute’.

Aperto di giorno, si chiude di notte. Ogni stelo porta un singolo fiore e si erge per 1-10 cm sopra le foglie. I fusti e le foglie emettono un latice bianco quando vengono spezzati.

Cos’è il soffione

I suoi fiori gialli maturano e si trasformano in impalpabili e delicate sfere bianche chiamate soffioni. Infatti, basta un soffio per farle sfaldare e volare via.

Si tratta di globi contenenti molti frutti mono-seme, chiamati acheni. Ogni ‘achenio’ è attaccato ad uno stelo e a un piccolo ciuffo finissimo, simile a dei capelli, che funge da paracadute e ne permette la dispersione su lunghe distanze grazie al vento.

Impossibile non conoscerli, tutti ci siamo divertiti con loro da bambini!

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Origine e storia del Tarassaco

Nel Medioevo questa pianta veniva utilizzata come efficace rimedio contro i disturbi di fegato e reni, forse per via del suo colore ‘giallo’ intenso che ricorda quello della bile.

In effetti, col passare dei secoli, la scienza ne provò l’efficacia e tra il ‘500 ed il ‘600 diversi furono i naturalisti e farmacisti che gli riconobbero proprietà diuretiche e addirittura curative per le ferite. Per motivi analoghi la medicina cinese ne fa da sempre ampio uso.

In Italia durante la seconda guerra mondiale dalla radice del tarassaco si estraeva un latice, da cui si ricavava, a sua volta, la gomma.

Dalla torrefazione delle radici, in epoche passate, si otteneva un surrogato del caffè, con tutte le proprietà benefiche della pianta.

Quali sono le differenze tra Tarassaco e Dente di leone

Si tratta di due piante differenti.

Il Dente di leone comune, il cui nome botanico è Leontodon hispidus, appartiene alla famiglia delle Asteracee, ha un fiore giallo e foglie dentate, e deriva il suo nome botanico dall’unione di due parole greche: leon che vuol dire ‘leone’ appunto, e odous, che vuol dire ‘dente’ per via del margine dentato delle foglie di alcune specie. Inoltre, il nome botanico hispidus si riferisce alla pelosità di alcune parti del calice del fiore di questa specie.

Entrambe le piante hanno le foglie lanceolate e lunghe, buone da mangiare fresche in insalata o cotte. Mentre i fiori sono simili, ma non uguali. Entrambi sono di color giallo-oro, ma il Dente di leone ha pochi petali, saldati a tubo sul capolino, che terminano con una ligula a 5 denti. Fiorisce tra giugno e ottobre.

Infine, le radici del Tarassaco sono a fittone, lunghe e robuste, mentre il Dente di leone ha un piccolo rizoma, la parte del fusto sotto terra e radici quasi inesistenti.

Quali sono le proprietà del Tarassaco

Il Taraxacum officinalis viene utilizzato in tutte le sue parti, benché la parte più preziosa, quella che contiene in forma più concentrata le proprietà depurative, sia la radice.

Cosa si cura con il Tarassaco

La parte più ricca di virtù terapeutiche sono le radici. Grazie al tarasserolo, glisteroli, le vitamine, l’inulina (sino al 25%), i sali minerali e i principi amari contenuti in grandi quantità nella radici, è considerato una delle piante officinali più efficaci.

  • Effetti sul fegato e bile. Può stimolare la funzionalità biliare, depurare il fegato. Oltre a purificare, questi principi svolgono anche un’azione antinfiammatoria e disintossicante sul fegato, favorendo l’eliminazione delle scorie e le secrezioni gastroenteriche.

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  • Azione diuretica. Aiuta a liberare i reni dalle tossine: le già citate proprietà diuretiche che gli sono valse il nome di ‘piscialetto’ tramandato dalla tradizione contadina, sono esaltate dall’alta concentrazione di potassio e flavonoidi che lo rendono un coadiuvante perfetto nella cura della ritenzione idrica, della cellulite e dell’ ipertensione
  • Favorisce la digestione. Si raccomanda, quindi, il tarassaco in caso di eccessi alimentari. Se ne consiglia l’assunzione prolungata per alcuni periodi dell’anno con l’avvertimento che il sapore della radice di tarassaco è decisamente amaro. Non a tutti risulterà gradito e piacevole.
  • Per la pelle. Indicato per combattere l’invecchiamento della pelle in maniera naturale. Ricca di vitamine, minerali e oligoelementi, è una delle piante più ricche di provitamine A e la sua azione contro i radicali liberi è efficace per mantenere la pelle giovane ed elastica a lungo.
  • Per la prevenzione del cancro. Confermato da diversi studi come ad esempio Li, X., He, X., Zhou, Y., Zhao, H., Zheng, W., Jiang, S., Zhou, Q., Li, P., & Han, S. (2017). Taraxacum mongolicum extract induced endoplasmic reticulum stress associated-apoptosis in triple-negative breast cancer cells. Journal of Ethnopharmacology, 206, 55-64. https://doi.org/10.1016/j.jep.2017.04.025 l’estratto acquoso fermentato di Taraxacum officinale avrebbe mostrato effetti preventivi. Vi rimandiamo alla letteratura medica internazionale su questo tema,

Come assumere il Tarassaco

Per usufruire delle sue proprietà benefiche lo si può assumere in compresse ma anche sotto forma di tintura madre, tisana e decotto, vediamo entrambe le modalità:

  • In compresse. I principi attivi di questa pianta sono efficaci anche se è assunto sotto forma di capsule o compresse (2 volte al giorno lontano dai pasti).
  • Come tisana e decotto. Per sfruttare l’azione depurativa, se ne utilizzano le foglie sia fresche che essiccate e le radici per fare un decotto o una tisana, che favoriscono l’eliminazione delle tossine dall’organismo, combattono la stitichezza ed il colesterolo. È molto indicata in caso di calcoli renali. Aiuta anche l’eliminazione della bile e stimola l’attività del fegato. Ecco come prepararla.
  • Come tintura madre. Può essere assunto anche sotto forma di tintura madre (50 gocce in poca acqua, tre volte al dì lontano dai pasti).

Ricetta della tisana di Tarassaco per depurare

Eccovi ora la nostra ricetta della tisana di tarassaco Per preparare un’ottima tisana è necessario procurarsi:

  • 1 cucchiaio di radici essiccate
  • 1 tazza di acqua

Preparazione. Fate bollire l’acqua e lasciate in infusione per almeno 10 minuti le radici. Filtrate e zuccherate a piacere.

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Utilizzi del Tarassaco in cucina

Oggi in cucina se ne utilizzano soprattutto i fiori sbocciati e le foglie fresche in misticanza.

Le foglie di questo ingrediente della cucina naturale possono essere consumate in insalata. È opportuno utilizzare quelle più giovani perché più tenere e meno amare.

Quelle più vecchie, che sono quelle vicine alla base della pianta, si possono usare cotte, come si faceva un tempo, per minestre, minestroni e zuppe. Invece i fiori in alcune zone d’Italia vengono messi sott’aceto e consumati come i capperi.

Le foglie possono essere lessate per comporre omelette e frittate, zuppe e minestre.

Ricette a base di Tarassaco

Ecco alcune semplici ricette, una per una saporita frittata, i boccioli sottaceto ed infine delle saporitissime frittelle. Niente male, no?

La frittata al tarassaco

Partiamo dalla frittata:

  • 500 gr di foglie di tarassaco
  • 100 gr di pancetta
  • 1 uovo a persona

Preparazione. Sminuzzate la pancetta e passatela in padella, sbollentate le foglie di tarassaco, una volta tolte dall’acqua passatele al tritatutto, aggiungete la crema ottenuta alla pancetta. Battete a parte le uova con il sale e unitele agli altri ingredienti, quindi cuocete la frittata su entrambi i lati nella stessa padella della pancetta.

I boccioli di Tarassaco sottaceto

Questa ricetta originale utilizza i fiori ancora chiusi in bocciolo per farne dei sottaceto, a mo’ di capperi. Sono sufficienti:

  • 1 manciata di boccioli
  • aceto qb
  • succo di 1 limone

Preparazione. Fate bollire i boccioli per 5 minuti in acqua salata e acidulata col succo di limone, scolate e lasciate raffreddare e asciugare per bene. A questo punto, riponete i vostri boccioli in un vasetto di vetro a chiusura ermetica e ricoprite con dell’ottimo aceto di vino bianco.

Frittelle di fiori di tTarassaco

Utilizzando i fiori di questa pianta già sbocciati potete realizzare delle ottime frittelle. Avrete bisogno di

  • 4 tazze di fiori già sbocciati
  • 150 gr di farina 00
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • 1 tuorlo
  • 2 albumi
  • 1 bicchiere di brandy
  • 1 cucchiaio di zucchero

Preparazione. Preparate una pastella mescolando la farina setacciata con vino, brandy, zucchero, un pizzico di sale e gli albumi montati a neve. Immergete nella pastella i fiori lavati e asciugati delicatamente con uno strofinaccio e fate friggere in olio ben caldo. Servite immediatame te le frittelle, magari accompagnandole con un’insalatina di tarassaco, tanto per restare in tema.

Quali sono le controindicazioni del Tarassaco

L’assunzione di questa erba amara è controindicata in caso di:

  • patologie dell’apparato cardiaco e renale, perché è presente un’elevata quantità di potassio che puà essere un problema in chi soffre di queste patologie.
  • gastrite, ulcera, reflusso gastrico e calcolosi biliare, perché facilita il sorgere di acidità di stomaco e può creare diversi disturbi all’apparato digerente.
  • assunzione di farmaci diuretici, poiché è particolarmente ricca di potassio e flavonoidi. Se combinata con diuretici, può causare un aumento dei livelli di potassio (iperkaliemia) nel sangue.
  • gravidanza e in allattamento.

Quali sono le interazioni del Tarassaco con farmaci

Deve essere usato con cautela se si segue una terapia antibiotica con farmaci a base di ciprofloxacina, levofloxacina  e moxifloxacina, perché può ridurre l’assorbimento di questi principi attivi e diminuirne l’efficacia.

Può ridurre anche l’efficacia di alcuni farmaci per il fegato, aumentandone i livelli ematici. Per via dell’effetto diuretico, può rallentare l’eliminazione del litio da parte dell’organismo, aumentandone così la concentrazione.

In linea di massima è sempre meglio consultare il proprio medico prima di utilizzare un integratore a base di erbe.

Controindicazioni del Tarassaco per i disturbi alla tiroide

In caso di disturbi alla tiroide è necessario fare attenzione e limitare l’assunzione del tarassaco alla sola tisana per non più di 3 tazze al giorno con 5 gr din 250 ml di acqua (specialmente nel caso di tiroide di Hoshimoto).

Alcuni studi hanno evidenziato come questa erba amara aiuti a  regolarizzare la sitomatologia tipica di questi problemi endocrini (come stitichezza e irregolarità intestinale, dolori articolari).

Chi segue una terapia ormonale per la regolazione della tiroide dovrebbe evitare di prendere il dente di leone sotto forma di tintura madre, decotto o estratto a secco, che hanno ciascuna differenti concentrazioni di principi attivi. È comunque meglio consultarsi con il medico endocrinologo per definire la dose adatta.

Curiosità sul Tarassaco

Ed ora spazio ad alcune curiosità su questa pianta medicinale.

Cosa simboleggia il Tarassaco

Il significato dei fiori è diverso per ognuno di loro. Il Tarassaco simboleggia il ciclo della vita, a causa della sua notevole capacità di moltiplicarsi.

Quando pensiamo alla primavera, pensiamo anche alla fertilità: quale simbolo migliore della fertilità di un fiore giallo brillante che disperde i suoi semi lontano, con  il vento?

I suoi fiori gialli generalmente simboleggiano anche gioia e felicità.

Il sole e la luna: Il dente di leone è anche un simbolo molto convincente del sole e della luna e della loro connessione infinita. Il fiore giallo, caldo e luminoso, simboleggia il sole, mentre il soffione, la palla di semi bianchi, può simboleggiare la luna.

Soffiando sul soffione si esaudiscono i desideri?

Una delle credenze più comuni è che possa esaudire i desideri. Per esprimere un desiderio, è necessario trovare un fiore già maturo che si sia trasformato in soffione.

Per esprimere il vostro desiderio, prima fate un respiro profondo, poi soffiate i semi nell’aria.

Perché crediamo che l’esecuzione di questo piccolo rituale realizzerà i nostri sogni? Ha a che fare con il modo in cui si comportano i semi. Si sono evoluti per essere catturati dal vento e percorrere grandi distanze. Quando soffiamo mandiamo i semi (cioè i nostri desideri) nel cielo e verso il cielo.

La credenza popolare è che che gli dei celesti riceveranno i nostri desideri e li esaudiranno.

Perchè il fiore si chiama anche dente di leone, soffione o piscialetto?

Eh si questa pianta è anche identificata con alcune delle due peculiarità

  • Soffione: quest’appellativo invece, proviene dalla palla lanuginosa contenente i suoi semi.
  • Piscialetto: è inoltre anche conosciuto con il nome popolare di ‘piscialetto’ per via delle proprietà depurative e diuretiche della radice.

Come si dice Tarassaco in inglese

In inglese è conosciuto comunemente come dandelion, sebbene il suo nome botanico sia taraxacum.

Altre erbe amare

Se vi interessa usare in cosmetica, fitoterapia e in cucina anche altre erbe amare, guardate queste schede specifiche per scoprire le loro prorietà e utilizzi:

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