Le Anacampseros, le piante grasse dai fiori autofertili
Tutti i consigli utili per la coltivazione e la cura
Con il termine Anacampseros, si indicano delle specie di piante grasse perenni molto diffuse nell’Africa meridionale. Si tratta di piante piccole, che non diventano molto grandi. Ve ne sono molte varietà e tutte presentano foglie carnose disposte a rosetta. I loro fiori, bianchi o rosa, hanno la particolarità di essere autofecondi. Quando appassiscono, infatti, rilasciano dei semini da cui nascono poi piante esattamente identiche alla pianta madre.
Come la maggior parte delle piante grasse, anche le Anacampseros sono piuttosto semplici da coltivare e curare. Crescono con facilità. Addirittura ne esiste una varietà che è considerata quasi come un’erba infestante tanto è la sua velocità di riproduzione!
Sommario
- Caratteristiche degli Anacampseros
- Quando fioriscono gli Anacampseros
- Le varietà di Anacampseros
- Come curare le Anacampseros
- Moltiplicazione dell’Anacampseros
- Parassiti e malattie dell’Anacampseros
- Quali sono gli utilizzi delle Anacampseros
- L’etimologia dell’Anacampseros
- Le Anacampseros sono velenose?
- Approfondimenti sulle piante grasse
Caratteristiche degli Anacampseros
Appartenenti alla famiglia delle Cactaceae, le piante del genere Anacampseros sono succulenti perenni originarie dell’Africa Meridionale che rimangono piccole. Come meglio vedremo più avanti, ne esistono tante varietà, ma cominciano con lo scoprire le loro caratteristiche generali.
- Dimensioni: si tratta di piante piccole che, di media, crescono 10 cm
- Apparato radicale: molto delicato e costituito da radici corte e lattescenti
- Fusti: sottili
- Foglie: carnose e con forma ovale o lanceolata, sono disposte a rosetta. In genere sono di colore verde scuro ma con alcune zone rosate, specie se ricevono molta luce. Le rosette basali svettano in altezza fino a raggiungere i 20-30 cm
- Fiori: compaiono in primavera in cima ai fusti. Di medie dimensioni, sono di colore bianco o rosa. Sono autofecondi, ovvero, producono semi da cui nascono nuove piantine nei pressi della pianta madre
- Frutti: minuscole capsule a tre valvole al cui interno ci sono numerosi semi
Quando fioriscono gli Anacampseros
Con l’arrivo della primavera e fino alla stagione autunnale, all’apice dei fusti di queste piccole piante grasse fiorite cominciano a comparire margheritine bianche o rosa.
Questi auto fertili: nel momento in cui appassiscono, lasciano posto ad una piccola capsula sottile che, nel giro di pochi giorni, produce molti semi fertili.
Le varietà di Anacampseros
Ve ne sono tante varietà, tutte che vengono coltivate a scopo ornamentale. Conosciamole più da vicino.
- A. crinita: alta 7-8 cm, è costituita da fitti fusticini di foglie cilindriche alla base e appiattite alle estremità apicali, ricoperte da sottili peli corti. I fiori sono rosa o rossicci
- A. lanceolata: succulenta che forma ciuffi di rosette basali alti 15 cm circa, provvisti di foglie grasse a forma lanceolata. Sugli steli ci sono molti rami e lunghi peli filamentosi, bianchi e ricci, che creano un forte contrasto col verde scuro delle foglie. Con il passare del tempo, si forma un fusto tozzo, il cosiddetto caudice, che funziona come organo di riserva. A fine primavera compaiono fiori campanulati color rosa porpora, aventi una gradevole profumazione delicata
- A. filamentosa: di piccole dimensioni, questa specie cresce al massimo fino a 10 cm. Ha una radice rigonfia e pochi rami carnosi. Le foglie, carnose e rugose, di color verde scuro sono ricoperte da moltissimi peli sottili e biancastri che sembrano ragnatele. Tra agosto e settembre, produce infiorescenze con 3 -5 fiori poco vistosi dotati di petali rosa a forma oblunga-lanceolata. I frutti si presentano sotto forma di piccole capsule che contengono semi verrucosi
- A. rufescens: pianta grassa perenne che presenta foglie ovali e lanceolate, con colorazione verde che tende al violaceo. In primavera sbocciano piccoli fiori bianchi. Questa varietà cresce così tanto velocemente al punto che alcuni la considerano un’erbacea infestante
- A. baeseckei: succulenta carnosa di 10 cm circa, con lunghe foglie obovoidi e lunghe setole brune. In piena estate, produce infiorescenze costituite da 1-4 fiori aventi una corolla formata da piccoli petali rosa forte o rosso carminio
- A. subnuda: specie a portamento colonnare che presenta fusti di 4 cm circa, eretti e ricoperti da moltissimi peli bianchi e arricciati. Le piccole foglie rosso-verdastre si presentano arrotondate e con le punte leggermente ricurve
- A. albidiflora: succulenta diffusa in alcune zone dell’entroterra sudafricano. Pianta a portamento colonnare, è alta fino a 4 cm e, da ottobre a gennaio, produce fiori bianchi o rosa chiaro
- A. retusa: succulenta nana molto presente nell’Africa del sud. Alta 4,5 cm, presenta un caudice corto e fusti ramificati che possono raggiungere i 40 mm di lunghezza. Produce rosette piatte composte da foglie carnose di color verde scuro, quasi nero, che contrastano fortemente con i peli bianco-grigiastri. In estate fanno la loro comparsa dei fiori autofertili caratterizzati da petali rosa pallido o rosa intenso che si chiudono al calar del sole
Come curare le Anacampseros
Per sapere come curare le piante grasse al meglio sappiate che questa specie è piuttosto robusta. Ha poche esigenze e si coltiva con facilità. Tra tutte, la varietà rufescens è la più semplice in assoluto da coltivare. Vediamo comunque quali sono le attenzioni principali per curarle.
- Esposizione: amano il pieno sole o, al massimo, l’ombra parziale
- Terreno: il terreno più indicato deve presentarsi soffice, sciolto e drenante. Arricchito con una buona percentuale di torba, sabbia di fiume e un po’ di perlite o pietra pomice
- Clima: temono il freddo; la temperatura ideale non deve mai scendere al di sotto degli 8 °C
- Irrigazione: in generale, le irrigazioni non devono essere abbondanti. Da marzo a settembre, è sufficiente una annaffiatura a settimana, aspettando sempre che il terreno sia completamente asciutto; durante i mesi più freddi, invece, può bastare anche solo una volta al mese. Ad ogni modo, fare sempre attenzione a non bagnare le foglie perché la peluria che le riveste potrebbe restare macchiata
- Concimazione: in primavera e in estate, ogni 2-3 settimane, somministrare una quantità minima di concime specifico per piante grasse
- Potatura: non necessaria. È sufficiente eliminare manualmente le foglie appassite o avvizzite
- Rinvaso. Va praticato ogniqualvolta si noti che le fioriere usate risultano troppo piccole per accogliere la pianta che, quindi, soffre. Per il rinvaso è sempre meglio procedere in primavera, utilizzando un contenitore più grande del precedente e del nuovo terriccio specifico per cactus. Operate con delicatezza per non danneggiare le radici che sono piuttosto fragili.
Moltiplicazione dell’Anacampseros
La moltiplicazione può avvenire tramite:
- semi: vanno usati i semi freschi, raccolti in autunno dopo la sfioritura del fiore, e si mettono a dimora in semenzaio utilizzando del terriccio fertile che va mantenuto umido fino a quando non avviene la germinazione completa. Esporre il semenzaio in un luogo ben illuminato
- divisione dei cespi: tecnica di sicuro successo che assicura piante identiche a quella madre. In primavera, la pianta va estratta dal vasetto. Quindi, si dividono le rosette più ravvicinate e che presentano tante foglie. A questo punto, le rosette di foglie vanno messe a radicare all’interno di un miscuglio di sabbia e torba in parti uguali. Esporre poi il contenitore in un ambiente con temperatura costante di 18 gradi circa
- talea: altra procedura molto efficace. Con un coltello dalla lama ben affilata e disinfettata, si staccano alcune foglie sane e vigorose dalla base del fusto. Quindi si attende qualche giorno per far cicatrizzare il taglio; dopodiché le si poggiano sul composto di sabbia e torba e si core il tutto con un sottile strato di materiale inerte e fine. Quando le piante risulteranno sufficientemente forti, le si potrà mettere a dimora ed allevare in singoli vasi
Parassiti e malattie dell’Anacampseros
Piuttosto resistenti a gran parte di parassiti, risultano invece molto sensibili al marciume radicale e del colletto. Attenzione quindi a utilizzare un terreno che dev’essere mantenuto sempre ben drenato e non esagerare con le irrigazioni.
Inoltre, le piante del genere Anacampseros, temono il freddo. Dunque, gli esemplari coltivati in vaso, durante l’inverno, vanno spostate in luoghi che ricevono tanta luce per molte ore al giorno.
Quali sono gli utilizzi delle Anacampseros
Vengono utilizzate principalmente a scopo ornamentale, per tappezzare aiuole di giardini rocciosi, ma anche come piante da vaso da tenere in casa e su terrazzi e balconi.
L’etimologia dell’Anacampseros
La parola deriva dall’unione di due vocaboli greci: ákantha, che significa ‘spina’ e cályx, che vuol dire ‘calice’.
Letteralmente, significa dunque ‘calice spinato’, in riferimento alle scaglie che si trovano sul tubo florale e che sono state modificate in spine.
Le Anacampseros sono velenose?
Si ritiene che alcune specie abbiano potere narcotico o che addirittura siano velenose. Nei tempi passati, alcune specie venivano utilizzate come piante medicinali e per produrre varie forme di birra.
Infine, secondo le credenze popolari, alcune specie di queste piante grasse erano un utile ingrediente per le pozioni d’amore.
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Ultimo aggiornamento il 13 Settembre 2024 da Rossella Vignoli