Piante e fiori

Tutto sull’Echinopsis, la pianta grassa dai vistosi fiori che sbocciano solo un giorno

Consigli su clima, esposizione, annaffiatura, potatura e concimazione per una coltivazione ottimale

L’Echinopsis è una pianta cactacea molto comune. Almeno una volta nella vita vi sarà capitato di riceverla come regalo, da sola o in composizioni assieme ad altre piante grasse. Una delle sue particolarità più evidenti sta nel fatto che produce splendidi fiori molto grandi e vistosi. Come la maggior parte delle piante grasse, è di facile coltivazione, andiamo quindi a scoprire insieme come curarla per abbellire le nostre case o i nostri giardini.

Tutto sull’Echinopsis, la pianta grassa dai vistosi fiori che sbocciano solo un giorno

Caratteristiche dell’Echinopsis

In realtà ci si riferisce ad un genere di piante perenni succulente originarie del Sud America. Si tratta di una delle famiglie di cactus più diffuse, sia per la facilità di coltivazione sia per la bellezza dei vistosi fiori, che possono raggiungere i 20 cm di diametro.

Ve ne sono di diverse specie e varietà. Tutte presentano comunque caratteristiche comuni. Eccole nel dettaglio.

  • Fusto: globoso e di forma tondeggiante, con il passare del tempo tende ad allungarsi
  • Costolature: di colore verde, in base alla specie possono presentare sfumature più o meno chiare. Le areole sono ricoperte da spine
  • Fiori: molto grandi e vistosi, sono sproporzionati rispetto alla pianta. Cominciano a spuntare quando la pianta ha raggiunto l’età matura (3 anni circa). Sbocciano di notte e purtroppo durano soltanto un giorno o poco più. Spesso sono molto profumati

Quando fiorisce Echinopsis

Le piante appartenenti a queste piante grasse fiorite, cominciano a produrre le infiorescenze verso i 3 anni di età. Dalla tarda primavera e per tutta l’estate, regalando fiori molto grandi e vistosi: possono raggiungere i 15-20 cm di diametro. In base alle diverse specie, i colori variano dal bianco al rosa, dal rosso all’arancione.

Attaccati alla pianta tramite un lungo picciolo, sbocciano di notte o verso sera, ma durano appena un giorno, massimo 2.

Varietà

A questo genere appartengono diverse specie. Se ne conoscono oltre 130. Andiamo a conoscere più da vicino le caratteristiche delle varietà principali.

  • E. chamaecereus: specie molto diffusa originaria delle montagne dell’Argentina. Dalla spiccata rusticità, presenta una fitta serie di fusti sottili che, allungandosi, diventano quasi striscianti. Se esposti al sole, questi fusti diventano rossicci. A inizio estate produce abbondanti fiori rossi/rosso aranciato
  • E. Mirabilis: proveniente dall’Argentina, dove cresce ai bordi delle saline, ha fusti di forma cilindrica e di colore verde scuro o marrone aranciato che possono raggiungere i 15 centimetri di altezza. Il bianco fiore sboccia di notte sulla parte apicale del fusto e dura soltanto una notte
  • E. x Green Gold: ibrido dal fusto globoso, leggermente ovoidale e dotato di 12 costolature piuttosto prominenti. In estate sbocciano fiori giallo-dorati lunghi 10 centimetri
  • E. multiplexspecie: originaria del Brasile, questa varietà presenta un fusto globoso, di colore verde, molto ramificato e dotato di abbondanti costolature affilate ricoperte di robuste spine scure. In estate produce fiori rosa, profumati che raggiungono i 20 centimetri di lunghezza e i 15 di larghezza
  • E. rhodacantha: proveniente dall’Argentina, questa specie è alta 15 centimetri. Ha forma globosa ma, col passare del tempo, può assumere forma cilindrica. Il fusto verde scuro è caratterizzato da 15 costolature prominenti ricoperte da spine che vanno dal rosso al grigio. In estate sbocciano fiori rossi lunghi fino a 8 centimetri
  • E. rhodotricha: proveniente da Argentina e Paraguay, si tratta di una delle più grandi in coltivazione (può infatti raggiungere i 70 cm d’altezza). Presenta 8-13 costolature portanti. I suoi fiori sono bianchi ma non profumati. Lunghi 15 centimetri e larghi 8, sbocciano la sera e durano l’intero giorno successivo
  • E. subdenudata: varietà con piccole spine che rimangono celate da una fitta peluria bianca. I bianchi fiori sono molto grandi rispetto alla pianta stessa
  • E. schickendantzii: specie arbustiva che ramifica dalla base formando dei cespi. I germogli, cilindrici o allungati, sono verde chiaro lucido e sono lunghi da 15 a 25 centimetri, con un diametro che può essere di 6 centimetri. Si notano da 14 a 18 costole basse e un po’ affilate. Di notte si aprono fiori bianchi non profumati.
echinopsis
Le varietà di echinopsis sono tantissime: questa è denominata E. oxigona.

Ibridi di Echinopsis

Oltre alle diverse varietà presenti in natura, in commercio è facile trovare moltissimi ibridi ottenuti dall’incrocio tra le varie specie o con altri generi.

Tramite il processo di ibridazione è possibile ottenere varietà molto particolari, con fiori di una bellezza straordinaria e colorazioni molto particolari e differenti dalla pianta di origine.

Come curare Echinopsis

Facile da curare e coltivare, come la maggior parte delle piante grasse sopporta bene caldo e siccità e, al contrario, non gradisce gli eccessi di acqua.

Questi cactus vanno irrigati con molta moderazione e, ogni volta, occorre controllare l’eventuale acqua stagnante nel sottovaso da eliminare. Ecco nel dettaglio i parametri da tener presenti per coltivarla al meglio.

  • Esposizione: ha bisogno di un’esposizione molto luminosa ma, in piena estate, è bene schermarla soprattutto durante le ore più calde della giornata
  • Clima: non teme il caldo, anche eccessivo, ma teme il gelo. Le temperature non devono scendere al di sotto dei 4 °C. Da ottobre a marzo, è bene sistemare la pianta in un luogo fresco e luminoso in cui ci sia una temperatura compresa tra 10 e 15 °C
  • Terreno: predilige un terreno ben drenato. Va bene il classico terriccio per cactus con un’eventuale aggiunta di letame
  • Irrigazione: durante la bella stagione, annaffiarla ogni 5-6 giorni, aspettando che il terreno sia completamente asciutto tra una irrigazione e l’altra. In inverno, sospendere le annaffiature
  • Concimazione: da marzo ad agosto, somministrare una volta al mese un fertilizzante per piante grasse diluito nell’acqua delle innaffiature
  • Potatura: non necessita di potatura; è sufficiente eliminare eventuali parti secche o danneggiate. Quando appassiscono, i fiori cadono da soli
Echinopsis chamaecereus
Varietà di Echinopsis chamaecereus, una delle più diffuse

Come coltivare l’Echinopsis

Si tratta di piante resistenti al sole e che richiedono poca acqua, e anche piuttosto semplici da coltivare e curare. Le possiamo coltivare sia in vaso che in piena terra.

  • In vaso: utilizzate vasi con diametro di almeno 10-15 centimetri, riempiendoli di substrati ricchi. In estate le annaffiature devono essere regolari e abbondanti. Quando si nota la formazione di bottoni floreali, somministrare del fertilizzante liquido ricco di potassio ogni 2 settimane.
  • In piena terra: queste piante possono resistere in piena terra nelle zone meridionali d’Italia e lungo le coste tirreniche fino alla Riviera ligure, meglio se in posizioni soleggiate e riparate dai venti. In altre zone, vanno invece coltivate in vaso e riparate durante la stagione invernale
  • Rinvaso. Ogni anno, all’inizio della primavera, procedere col rinvaso, utilizzando un substrato poroso e molto drenante. Per la tipologia di vaso, preferire le tipologie in terracotta e con un diametro un po’ più ampio rispetto a quello precedente.

Quanto vive una Echinopsis

Se ben curate facendo attenzione alle cure necessarie, si tratta di piante piuttosto longeve. I bei fiori, invece, hanno vita brevissima: durano infatti un giorno soltanto, al massimo 2.

Moltiplicazione dell’Echinopsis

Il metodo più semplice per la moltiplicazione consiste nello staccare i germogli già provvisti di radici e piantarli singolarmente in contenitori con diametro di 8 cm circa, interrandoli leggermente. Per le prime 2-3 settimane, evitare le annaffiature al fine di evitare l’insorgenza di marciumi.

Per la moltiplicazione per seme, occorre procedere a inizio primavera. Bisogna utilizzare vasi non troppo alti o appositi vassoi da moltiplicazione, lasciando uno spazio tra il bordo del vaso e il terreno di almeno 2 cm. Vediamo il procedimento da seguire.

  • Immergete il vaso nell’acqua fino a quando il terreno non sarà ben bagnato.
  • Fate scolare l’acqua in eccesso e poi distribuite i semi sulla superficie del terriccio in maniera uniforme.
  • Ricoprite il vaso o il vassoio con un foglio di plastica trasparente oppure una lastra di vetro in modo tale da garantire una giusta temperatura ed evitare che il terriccio si secchi.
  • Controllate ogni giorno il livello di umidità del terreno e togliete la condensa formatasi sul vetro o la plastica.
  • Togliete la plastica una volta che i semi hanno germinato. Quando poi le piantine saranno abbastanza grandi per poter essere manipolate, trapiantatele definitivamente nel vaso.

Parassiti e malattie

Uno dei principali nemici è la cocciniglia cotonosa che attacca soprattutto il fusto della pianta. Anche il ragnetto rosso è un nemico piuttosto insidioso che si manifesta facendo rinsecchire la parte colpita della pianta che assume anche una colorazione grigiastra tendente al rossiccio.

Ma oltre a questi parassiti, ci sono poi altre situazioni che possono mettere in sofferenza questa pianta. Esaminiamo i casi più diffusi.

Se la pianta raggrinzisce e diventa molliccia, vuol dire che gli stiamo dando troppa acqua. Per salvarla, si può provare a toglierla dal vaso con tutto il pane di terra e lasciarla all’aria per tentare di farla asciugare.

Eliminare poi le eventuali radici marce tagliandole 1 centimetro al di sopra della zona colpita e distribuire sulla superficie tagliata una polvere fungicida. Quindi procedere col rinvaso.

Se la pianta non fiorisce e ha un colore verde chiaro, tendente al pallido, probabilmente sta assumendo troppa poca luce.

Inoltre, ci sono anche dei micoplasmi che tendono ad attaccare i cactus in genere, soprattutto l’Opuntia, il Cereus e il Gymnocalycium e anche l’Echinopsis. Questi parassiti vanno a stimolare la produzione di una sostanza che promuove la crescita ascellare delle gemme.

Di fatto, è una malattia benigna. Basti pensare che alcuni vivaisti innestano volutamente le piante infette su altri esemplari per dar vita ad esemplari mostruosi da vendere come curiosità!

Echinopsis Pachanoi
Questa varietà di Echinopsis (Pachanoi) è una delle più curiose.

Echinopsis, etimologia

Il nome deriva dall’unione di due parole greche: echinos, che vuol dire ‘riccio di mare’ ed opsis ovvero, ‘aspetto’. Chiaro riferimento alla sua forma molto simile a un riccio di mare.

Ci è anche un’altra possibile interpretazione. Il latino Echinos, che significa “porcospino”, potrebbe far riferimento alla presenza di numerose spine robuste.

Echinopsis, significato

Nel significato dei fiori, questo cactus va ricondotto alla capacità di resistere di fronte alle condizioni più difficili ed avverse.

Tuttavia, il fatto che i suoi fiori sopravvivano solamente un giorno, simboleggia anche l’instabile provvisorietà dei sentimenti.

Echinopsis è velenosa?

No. Non è una pianta tossica né per l’uomo né per gli animali domestici come cani e gatti.

Il prezzo dell’Echinopsis

È una pianta economica. Il costo di una piantina parte da 2,5-3 euro.

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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