Piante e fiori

Tutto sul cisto, una pianta mediterranea che ricorda la rosa selvatica

I suoi fiori hanno vita brevissima, ma proprio per questo si apprezzano di più

Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle piante più suggestive andando a conoscere da vicino la bellezza del Cisto. Una pianta che presenta la particolarità di produrre fiori che vivono appena un solo giorno.

Tutto sul cisto, una pianta mediterranea che ricorda la rosa selvatica

Cisto: aspetto della pianta

Il Cisto è una pianta sempreverde il cui nome deriva dal greco “kystis“, che significa “piccola vescica”. Questo perchè le capsule dove sono contenuti i semi assumono proprio questa forma caratteristica.

Appartenente alla famiglia delle Cistaceae, questa pianta è originaria di tutte le zone che rientrano nel bacino del Mediterraneo.

I fiori si compongono di 5 petali appiattiti e possono essere di vari colori, dal bianco al rosa o il porpora, a volte anche maculati. La fioritura avviene da aprile fino a giugno. Ricorda molto la rosa selvatica.

Purtroppo ogni fiore ha vita breve, dura solo un giorno. Tuttavia tornerà di nuovo a fiorire per tutta la durata del periodo vegetativo.

Le foglie sono generalmente di forma lanceolata, ricoperte da una sottile peluria.

Varietà di cisto

Si contano diverse specie, che ora andremo a conoscere nel dettaglio:

  • Cistus x aguilari: si presenta con foglie lanceolate, fiori bianchi e molto larghi. Può toccare fino a 1 metro e mezzo di altezza. Si tratta in realtà di un ibrido, di cui esiste anche una varietà maculata, con macchie rosse.
  • Albidus: i fiori sono rosa e lilla, mentre le foglie sono di forma lanceolata e tendenti al grigio. La troviamo nelle zone del Mediterraneo, dove cresce fino ai 100 centimetri.
  • Cistus x corbariensis: anche questo è un ibrido, con fiori bianchi. Alto dai 90 ai 120 cm, si espande in larghezza fino a 250 cm. Si tratta di una pianta rustica molto apprezzata per la sua capacità di adattamento.
  • Crispus: il nome significa proprio”cisto increspato”. Le foglie sono di un verde chiaro, mentre i fiori di colore rosa scuro. L’altezza oscilla dai 50 ai 70 cm.
  • Cistus x cyprius: ibrido a portamento eretto, con foglie di colore verde oliva, fiori bianchi ma con macchie marroni alla base. Riesce a toccare anche i 2 metri di altezza.
  • Ladaniferus: la particolarità di questa specie è la presenza di una resina molto aromatica sulle foglie, che oggi viene utilizzata come fissativo e tiene alla larga gli insetti. Spesso sostituisce  l’ambra delle balene. La troviamo per lo più nell’Africa del Nord e nell’Europa sud-orientale.
  • Laurifolius: fra tutte è la specie più resistente alle basse temperature. Le foglie sono ovali e di colore bianco-grigio, con i fiori bianchi.
  • Cistus x lusitanicus: questo ibrido fiorisce tra giugno e luglio producendo fiori bianchi e foglie di colore verde scuro.
  • Palhinahaii: questa pianta la troviamo in Portogallo ed ha un aspetto compatto rispetto alle altre. I fiori sono bianchi, mentre le foglie sono verde scuro e lucide.
  • Populifolius: molto resistente e adattabile a vari contesti, ha le foglie cuoriforme e i petali bianchi con macchie giallognole alla base.
  • Cistus x purpureus: i fiori sono penduli e di colore rosa, radunati in piccoli gruppi. Si tratta di un altro ibrido.
  • Salvifolius: è noto anche come Cisto femmina e le sue foglie ricordano quelle della salvia. I fiori sono bianchi con la base gialla e non cresce oltre gli 80 cm.
  • Silver Pink: i fiori sono rosa e si accompagnano a foglie di colore verde scuro. Si tratta di un ibrido alto fino a 90 cm.
  • Cistus x skanbergii: lo troviamo in Grecia, dove colora i prati con i suoi fiori rosa chiaro. Ha un portamento eretto e tocca fino a 120 cm di altezza.
  • Villosus: le foglie sono di colore verde-grigiastro e con margine ondulato. I fiori tendono verso il porpora, ma la base è macchiata di giallo.
cisto varietà
Esemplare di Cistus x purpureus

Cisto marino

Una nota a parte merita il Cisto marino, il cui nome scientifico è Cistus Monspelensis, vale a dire Cisto di Montpellier, ma è noto anche come Cisto sardo. Le sue foglie hanno i margini arricciati verso il basso. I fiori sono bianchi e si sviluppano da aprile a giugno, mentre il fusto è ricoperto da peluria.

Resiste bene alla siccità tipica di queste zone, anche se le foglie tendono poi a diventare marroni. La particolarità però è che con l’arrivo delle piogge tornano subito di colore verde.

Si sviluppa con un andamento cespuglioso. Da questa pianta si estrae anche una resina, il ladano, utilizzata per la preparazione dei profumi.

Come coltivare il cisto

Il cisto può essere coltivato nei nostri giardini, avendo cura di considerare le sue specifiche esigenze. Alcuni azzardano anche una coltivazione in vaso, anche se in questo caso si dovranno usare maggiori accortezze, dal momento che non sopporta bene i rinvasi.

Terreno e clima

Questa pianta richiede un terreno acido o ricco di silicio. Non sopporta il freddo invernale e richiede temperature miti.

Posizionatelo in una zona soleggiata e ben riparata dalle correnti. Con l’arrivo del freddo, è bene provvedere con una pacciamatura.

Riproduzione

Se avete acquistato i semi, dovete attendere la fine dell’inverno prima di poterli spargere nel semenzaio. Generalmente questa operazione si effettua a marzo.

Procedendo con la semina si corre però il rischio di ottenere un ibrido, quindi mettete in conto che potreste anche ritrovarvi con una varietà diversa al momento della fioritura!

Nel caso in cui la vostra intenzione sia quella di coltivare uno specifico ibrido e non la specie originaria, dovete prelevare delle talee in piena estate. Piantatele in un terriccio composto da sabbia e torba.

Quando saranno nate le radici, a primavera potete spostarle nei vasi, ma avendo l’accortezza di ripararle durante l’inverno. La messa a dimora andrà effettuata solo nella primavera successiva.

Irrigazioni

Le irrigazioni devono essere abbastanza diradate, in particolare modo durante l’inverno. L’acqua delle piogge sarà più che sufficiente essendo appunto una pianta rustica. Di conseguenza non saranno necessari nemmeno interventi di concimazione.

Potatura

La potatura andrà effettuata nel mese di marzo, con l’obiettivo di ripulire il fusto da tutti i rami secchi. Se invece la vostra pianta è ancora giovane, la aiuterete a rinfoltirsi.

Malattie e parassiti

Il cisto teme gli afidi e i ristagni idrici, pericolosi per il marciume radicale.

cisto
Ecco un’altra bella istantanea dei fiori di questa pianta

Cisto: le proprietà

Questa pianta è conosciuta sin dai tempi remoti, pensate che già all’epoca degli antichi egizi e dell’antica Grecia veniva impiegata come rimedio naturale.

Oggi, come abbiamo visto, viene spesso utilizzata in ambito cosmetico come fissativo e aromatizzante.

Questo arbusto vanta diverse proprietà antinfiammatorie e antibatteriche, essendo ricco di polifenoli. Veniva utilizzata per contrastare i sintomi di febbre e diarrea, spasmi e ulcere, ma anche come gastro-protettore.

Benefici si ottengono anche per la cura della candida, mentre il suo olio essenziale aiuta la pelle a restare idratata. Lo shampoo a base di cisto è invece un toccasana per la forfora.

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Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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