Yoga e mente

Sahaja yoga: cos’è, come si pratica e quali sono le sue origini

Scopriamo una forma di yoga meditativa per risvegliare la Kundalini

Sahaja yoga, il cui significato è ‘forma spontanea’, non un classico stile yoga. Infatti, più che una pratica di vera e propria, è un tipo di meditazione. Si è diffusa molto negli ultimi anni, diventando conosciuta a livello mondiale.

Sahaja yoga: cos’è, come si pratica e quali sono le sue origini

Storia dello Sahaja Yoga

È stata introdotta da Shri Mataji Nirmala Devi, un’attivista indiana, a partire dagli anni 1970. Lo scopo principale è di risvegliare l’energia kundalini, oltre alla realizzazione del sé. La kundalini è un energia presente in ognuno di noi, che risiede alla base della colonna vertebrale, in corrispondenza del primo chakra Muladhara, ovvero quello della radice.

È raffigurata come un serpente addormentato avvolto tra le sue spire e rappresenta il potenziale inespresso che attende di essere risvegliato.

Come nasce il Sahaja yoga

Questo insieme di tecniche soprattutto meditative ha lo scopo di risvegliare l’energia divina dentro di noi. Le giuste tecniche energetiche e fisiche sono in grado di risvegliare questa potente energia.

L’energia risale l’intera colonna vertebrale così da attraversare tutti e 7 i chakra fino ad arrivare al settimo e alla realizzazione dell’unione tra l’essere umano e il divino.

Shri Mataji Nirmala Devi, fino alla sua dipartita, ha viaggiato per tutto il mondo.  Il suo obiettivo era quello di diffondere il suo metodo di yoga spontaneo. Si è impegnata in prima persona organizzando un gran numero di conferenze per far conoscere le sue tecniche. Con il passare degli anni ha anche fondato un’associazione intorno alla dottrina della pura religione universale (Vishwa Nirmala Dharma).

Quali sono i benefici della pratica Sahajia

L’obiettivo di questo diverso approccio alla meditazione è il raggiungimento uno stato di consapevolezza superiore, di equilibrio interiore e di connessione spirituale. Ma i benefici sono numerosi:

  • Risveglio della Kundalini: si concentra sulla risveglio di questa forza vitale presente in ogni individuo, che passa attraverso i vari centri energetici del corpo, i chakra, per raggiungere uno stato di meditazione profonda e realizzazione spirituale.
  • Meditazione: essendo la meditazione la pratica principale, attraverso una serie di tecniche di meditazione guidata, si cerca di raggiungere uno stato di mente calma, consapevolezza interiore e connessione con il proprio sé interiore.
  • Equilibrio energetico: concentrandosi sull’equilibrio e l’armonia dei centri energetici del corpo porta all’  equilibrio dei chakra, con ricadute benefiche anche sul corpo, oltre che la mente e il benessere emotivo, permette così di raggiungere una maggiore serenità, salute e benessere.
  • Gratitudine e compassione: la meditazione Sahaja promuove un atteggiamento di gratitudine e compassione universali, verso se stessi e gli altri, portando così beneficio sia a livello individuale che collettivo.
  • Accessibilità: la sua caratteristica distintiva è di essere aperta a persone di tutte le età, background e livelli di esperienza. Non sono richieste posizioni complesse o attrezzature speciali.

Questa pratica spirituale e meditativa può integrare tradizioni e credenze personali, ed è consigliato cercare l’orientamento di un insegnante qualificato o praticante esperto per avere una guida.

Come fare Sahaja Yoga

Lo Sahaja non si pratica come gli altri stili di yoga, infatti non saranno presenti delle sequenze di asana. Questo tipo è più meditativo e introspettivo. Meditare significa evolversi e trasformarsi. Per farlo nel modo corretto è fondamentale prestare attenzione al momento presente.

Lo scopo principale della meditazione è proprio quello di focalizzarsi sul ‘qui e ora’, lasciandosi alle spalle qualsiasi tipo di pensiero e preoccupazione. Meditare significa contemplare ciò che ci circonda e avvertire tutte le sensazioni che ci attraversano il corpo nel momento del presente.

Come si medita nello Sahaja

Per prima cosa è importante trovare un posto tranquillo e senza distrazioni, in questo caso potete mettere una foto di Shri Mataji Nirmala Devi accanto a voi. Ci si può sedere a terra con le gambe incrociate, su un cuscino da meditazione, oppure su una sedia.

Scegli la posizione più adatta a te, l’importante è che tu sia nella più totale comodità. Dopo di che, quando sei in posizione, posiziona la mano sinistra sul grembo con il palmo rivolto verso l’altro, mentre la mano destra va posizionata sul chakra del cuore.

Passaggi per esercitarsi nello Sahaja yoga

I successivi passaggi dello Sahaja prevedono di muovere la mano destra lungo tutti i chakra del corpo. Ad ogni passaggio della mano bisogna pronunciare delle frasi, come una sorta di mantra. Dopo aver praticato per diverse settimane gli stessi passaggi, sarà sufficiente ripetere solo alcuni dei passaggi.

I passaggi da ripetere una volta che si ha dimestichezza con la pratica comprendono il passaggio della mano destra sul chakra del cuore, sul chakra del terzo occhio, sulla parte posteriore della testa ed infine sul chakra della corona, che si trova sulla sommità della testa.

Sahaja Yoga

Falsi miti sulla meditazione

Moltissime persone hanno una visione distorta della meditazione. La meditazione:

  • non è una pratica religiosa, anche se è spesso utilizzata e associata a diversi rituali religiosi ed è simile alla preghiera. L’unica cosa in comune con la religione è la riscoperta della propria spiritualità.
  • non è un metodo per avere visioni mistiche e soprattutto non dona superpoteri. Molte storie raccontano di maestri che sono riusciti a raggiungere l’illuminazione, questo può avvenire solo dopo una lunghissima pratica.
  • non è una pratica occasionale, per vedere i risultati bisogna praticare con costanza. E’ fondamentale meditare ogni giorno anche per pochi minuti. All’inizio può essere difficile rimanere concentrati, in questa fase bisogna essere molto pazienti.
  • non è considerata come un rilassamento guidato, esistono delle meditazioni che aiutano il rilassamento, ma non è questo il caso. Essere in uno stato meditativo significa mantenere uno stato di rilassata concentrazione. Se si è troppo rilassati durante la pratica si rischia di cadere nel sonno.

Se invece, si è troppo concentrati su altro al di fuori della meditazione si attiverebbero i meccanismi dello stress. La meditazione deve essere un punto di incontro, quindi, tra concentrazione e rilassamento.

Dove praticare Sahaja yoga

È possibile praticarlo in uno dei molteplici incontri che si tengono in tutta Italia. La maggior parte degli incontri sono completamente gratuiti, rendendo così accessibile a tutti questa pratica. In questo caso nulla vieta alle persone di provare e capire se questo stile di yoga è il più idoneo ai propri bisogni.

Inoltre, è possibile praticarlo anche online, ci sono molte scuole e applicazioni. Ci si può rivolgere anche ai centri specializzati, così da trovare il centro più vicino alla propria città. Anche in questo caso, la maggior parte dei corsi sono gratuiti.

A chi è adatto lo Sahaja yoga

Non è necessario essere religiosi o avere esperienze pregresse di meditazione. La semplicità e l’universalità di questa tecnica la rendono adatta a chiunque desideri intraprendere un percorso di crescita interiore.

Indipendentemente da come lo si pratica, ricordatevi che la cosa più importante è essere regolari nella meditazione. Con la costanza, potrete sperimentare i numerosi benefici di questa tecnica di meditazione, che comprendono il risveglio della spiritualità e l’aumento della consapevolezza di se, oltre a migliorare il benessere mentale e fisico.

Fonti e libri

Per scrivere questo articolo abbiamo consultato questi libri:

Sahaja yoga, di Shri Mataji Nirmala Devi

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Sahaja yoga, a cura della associazione Vishwa Nirmala Dharma

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