Mangiare sano

Snack del futuro: tra insetti, alghe e cibo stampato in 3D

La rivoluzione è servita!

Gli snack del futuro prevedono insetti, alghe e cibi stampati in 3D, per salvarci dal cambiamento del clima e produrre meno CO2. Preparattevi a dire addio alle patatine (forse), perché i futuri snack potrebbero avere 6 zampe, venire dal mare o uscire direttamente da una stampante. Fantascienza? Non proprio. Il mondo del cibo sta cambiando, e anche quello degli snack – leggeri, veloci e spesso poco sani – si sta facendo più innovativo, sostenibile e… sorprendente.

Snack del futuro: tra insetti, alghe e cibo stampato in 3D

Preparatevi a dire addio alle patatine (forse)

Cosa troveremo nei distributori automatici tra dieci anni? Barrette a base di grilli? Patatine alle alghe? Spuntini stampati in 3D da una macchina in cucina? Quello che fino a poco tempo fa sembrava roba da film di fantascienza è oggi realtà (quasi) commestibile. E il futuro ha un sapore decisamente… alternativo!

Perché cambiare snack?

Il cambiamento climatico, l’aumento della popolazione mondiale e la crescente attenzione alla sostenibilità ci stanno costringendo a rivedere le nostre abitudini alimentari, partendo proprio da ciò che sgranocchiamo davanti a una serie TV.

Secondo uno studio pubblicato su Nature Food, la produzione alimentare tradizionale contribuisce fino al 34% delle emissioni globali di gas serra. Snack innovativi a basso impatto ambientale potrebbero dunque diventare non solo un’opzione, ma una necessità.

Perché cambiare snack? Quelli del futuro ci attendono

Mangiare insetti

Grilli, cavallette e larve della farina sono tra le fonti proteiche più efficienti del pianeta. Sono ricchi di proteine (fino al 70% del peso secco!), ma anche di vitamina B12, ferro, zinco e aminoacidi essenziali.

Un rapporto della FAO del 2013 ha definito gli insetti “una risorsa alimentare sottovalutata” capace di sostenere il fabbisogno proteico globale.

I benefici ambientali vanno dalle emissioni di gas serra fino a 100 volte inferiori rispetto al bestiame, ad un consumo idrico ridottissimo. Inoltre, gli insetti hanno cicli di vita brevi e quindi il loro allevamento è decisamente tempi rapidi.

I problemi? Lo stigma culturale è certamente il principale: l’idea di mangiare insetti è ancora percepita come disgustosa. Inoltre, la farina di insetti può dare reazioni simili a quelle dei crostacei.

Poi, ci sarà anche un problema sull’etichettatura e la regolamentazione. Al momento in Europa è necessario specificare chiaramente la presenza di insetti. Alcuni paesi, come l’Italia, pongono ancora restrizioni.

Preparatevi a gustare barrette proteiche e cracker alla farina di grillo, chips di larva…

Alghe: lo snack sostenibile che viene dal mare

Presto sugli scaffali del supermercato arriveranno chips di alghe, spaghetti di kelp, snack a base di spirulina, se non ci sono già nei negozi etnici della Chinatown metropolitana.

Croccanti, salate, saporite, le alghe sono una miniera di nutrienti: proteine, calcio, iodio, ferro, omega-3 e fibre. Inoltre, hanno un indice glicemico bassissimo e proprietà antinfiammatorie documentate da diversi studi, come quelli pubblicati su Marine Drugs.

E pure sostenibili, perché crescono senza fertilizzanti né acqua dolce, assorbono CO2 e producono ossigeno. Infatti, le coltivazioni marine aiutano a contrastare l’acidificazione degli oceani. E possono perfino crescere in acque non idonee all’agricoltura!

I giapponesi le mangiano da secoli, ma piaceranno all’occidentale? Hanno pur sempre un gusto particolare, che sa di salmastro. E poi ci son o delle criticità legate alla contaminazione, per cui se sono coltivate in acque inquinate possono accumulare metalli pesanti. (Fonte: Seaweed for Europe Initiative, Commissione UE)

Cibo stampato in 3D: l’hi-tech in cucina

La stampa 3D alimentare utilizza ‘cartucce’ di ingredienti sotto forma di puree (legumi, frutta, proteine vegetali o animali) che vengono stampate in forme personalizzate. Non si tratta di creare “plastica commestibile”, ma veri e propri impasti da cucinare o servire.

I vantaggi sono notevoli, se ci pensate. Si può personalizzare il profilo nutrizionale, rendendo questi cibi perfetti per le diete negli ospedali, per soffre di malattie metaboliche, per gli anziani, i bambini e perfino nell’alimentazione dello sportivo.

E poi si diminuiscono all’osso gli sprechi di cibo. Anche gli scarti vegetali o carne dalla lavorazione industriale possono esser usati per nuovi cibi in 3D, dandogli delle forme impossibili da ottenere con metodi tradizionali. Oggi aziende come Natural Machines con la sua Foodini stanno rivoluzionando la cucina domestica.
Vuoi mettere? (Fonte: 3D food printing: A new avenue for personalized nutrition, Frontiers in Nutrition)

Al momento il costo delle macchine è ancora elevato e ci sono tempi elevati per produrli in maniera competitiva. E poi, chi mangerebbe qualcosa uscito da una macchina?

Snack del futuro a confronto

Una tabella ci dice cosa arriverà sulle nostre tavole e nelle nostre bocche, se non è già arrivato…

Snack Benefici nutrizionali Vantaggi ambientali Stato attuale
Insetti (barrette alla farina di grilli) Proteine complete, ferro, B12 Basso impatto, poco spazio, poca acqua Già disponibili in UE (con autorizzazione EFSA)
Alghe (chips di nori) Omega-3, iodio, fibre Coltivazione a zero input, assorbono CO2 Disponibili in molte catene bio e supermarket
Cibo stampato in 3D Personalizzabile in macro e micro nutrienti Riduce sprechi alimentari In fase di sviluppo, prototipi attivi

Ma siamo pronti?

Il futuro dello snack non sarà solo una questione di gusto, ma anche di scelta etica, sostenibile e tecnologica.
Barrette di insetti per i più coraggiosi, chips di alghe per gli amanti del salato ‘diverso’, snack stampati per chi ama sperimentare.

Una cosa è certa: il cambiamento è già iniziato. Voi da quale snack del futuro volete iniziare?

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Ultimo aggiornamento il 23 Giugno 2025 da Rossella Vignoli

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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