Vegan senza glutine: tutti gli accorgimenti per seguire una dieta vegana per chi è intollerante al glutine con i consigli della veg coach Roberta Bartocci.
Torna Roberta Bartocci e ci spiega come organizzare la dieta vegana se si è intolleranti al glutine o soffrire addirittura di celiachia, cioè vera e propri allergia a questa sostanza. Si può comunque seguire un regime veg equilibrato e completo.
Il glutine è un impasto proteico presente in grano tenero e duro, orzo, segale, kamut, farro, avena e loro derivati, a cui sempre più persone risultano intolleranti.
Ci sono forme di varia intensità: dalle più lievi a quelle più gravi. In comune queste persone presentano una difficoltà nella digestione di questa sostanza, che a lungo andare diventa tossica.
Difatti, una mucosa intestinale incapace di digerire adeguatamente il glutine, che viene continuamente esposta a questa sostanza, si infiamma.
Questo crea problemi vari:
Questo può portare quindi a malnutrizione e, nei bambini, problemi dell’accrescimento.
Molte persone vegetariane e, soprattutto, vegane, che scoprono di avere questa intolleranza, si scoraggiano per la preoccupazione di dover seguire un’alimentazione troppo restrittiva e difficoltosa.
In realtà non è così, visto che i cibi e gli alimenti vegani che si possono consumare sono molti:
A questo proposito, vedi anche l’articolo dedicato ai secondi piatti vegetali: Mini-guida ai secondi vegetali ad alto contenuto proteico) come tofu, tempeh, creme spalmabili.
Chi deve astenersi completamente dal glutine deve fare attenzione a tutti i preparati e affidarsi alle certificazioni specifiche di prodotti gluten free.
Seguire un’alimentazione 100% vegetale, ricca di appropriati alimenti vitali, è un ottimo modo per calmare l’infiammazione e ripristinare una situazione normale, oltre naturalmente a sospendere temporaneamente o in via definitiva il consumo di alimenti contenenti glutine.
Verdura cruda e frutta, germogli, tempeh e tofu lattofermentato, yogurt di soia con bifidus, miso, olio di semi di lino spremuto a freddo. Questi sono tutti cibi utili per la salute intestinale.
Ecco un rapido prontuario per grandi e piccini.
Gli adulti, anche chi digerisce perfettamente il glutine, farebbero bene ad evitarlo di tanto in tanto, almeno 1-2 giorni a settimana.
E comunque è meglio variare il consumo di cereali senza fissarsi sui soliti.
Si ipotizza infatti che la selezione genetica a cui è stato sottoposto il comune grano tenero, rendendolo più ricco di glutine, abbia contribuito in modo determinante a quella che sembra oggi una specie di “epidemia”.
Unitamente al fatto che nelle popolazioni dove l’uso del grano è particolarmente diffuso, Italia compresa quindi, la varietà di cereali mediamente consumata è davvero misera.
Solo grano e riso, che di fatto comportano la sistematica esposizione della mucosa intestinale al glutine, così impegnativo da digerire. Viceversa, è ipotizzabile che, se si consumassero più tipologie di cereali, non si assisterebbe alla diffusa sensibilizzazione, che sembra anzi aumentare.
Non tutto il glutine è uguale nei vari cereali, sia come quantità che come struttura. Pertanto consumare alimenti che ne contengono tipologie e quantità differenti evita che si possano creare reazioni di ipersensibilità.
Nei bambini, soprattutto se c’è familiarità, è bene prestare attenzione all’introduzione di alimenti contenenti glutine durante lo svezzamento dei bambini, rispettando tempi e modi.
L’allattamento al seno è comunque di per sé un buon protettore nei confronti di questa e altre intolleranze e allergie. Il momento di inserimento ottimale è consigliato intorno al settimo mese, meglio quindi non troppo tempo prima né dopo.
Ecco un esempio di ricette vegan senza glutine per una giornata tipo:
L’intolleranza al glutine quindi non compromette una dieta vegana.”
Grazie a Roberta e ai suoi preziosi consigli per una dieta equilibrata per chi vuole essere vegano senza glutine.
Ecco invece alcune ricette senza glutine:
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