Yoga e mente

Ashram: perché andarci e cosa aspettarsi da questa esperienza

Un luogo isolato che favorisce la meditazione e la ricerca del proprio Io spirituale

Sempre più spesso di sente parlare di Ashram, un luogo isolato dove ci si rifugia per un periodo più o meno lungo, alla ricerca del proprio io spirituale grazie alla preghiera, la concentrazione e la meditazione. Ma se fino a qualche anno fa per vivere un’esperienza del genere bisognava recarsi in India o in Nepal, oggi la cosa è molto più semplice: sono infatti presenti in tutto il mondo, anche in Italia.
Ma approfondiamo insieme l’argomento per scoprire qualcosa di più.

Ashram: perché andarci e cosa aspettarsi da questa esperienza

Cos’è un Ashram

Si tratta di un luogo di ritiro spirituale, tipico nella tradizione indiana, originariamente situato in zone isolate, come foreste o montagne, lontano dalle distrazioni della vita quotidiana, per favorire la pratica della meditazione, della preghiera, dello studio delle scritture e dello yoga.

Cosa si fa in un Ashram

Si tratta di una comunità di persone che cercano la propria elevazione spirituale per arrivare all’illuminazione, attraverso:

  • Pratiche spirituali. Le attività quotidiane possono includere la meditazione, il canto di mantra, le sessioni di preghiera e il servizio disinteressato, noto come ‘seva’
  • Insegnamento. Vengono offerti insegnamenti su varie discipline spirituali, come la filosofia del Vedanta, lo yoga, il Bhagavad Gita e lo studio delle scritture indù. Gli insegnamenti possono essere condotti da guru, maestri spirituali o monaci anziani

Ma l’Ashram offre anche la possibilità di godere di un luogo di:

  • Ritiro e riservatezza. Forniscono un ambiente tranquillo dove potersi temporaneamente ritirare dalla vita mondana, per concentrarsi sulla crescita personale e spirituale
  • Comunità. Spesso sono comunità spirituali in cui i residenti vivono secondo determinati principi etici e spirituali e spesso seguono una routine quotidiana che promuove la disciplina e la crescita personale
  • Vita semplice. La vita di queste comunità isolate è spesso caratterizzata da estrema semplicità, dieta vegetariana, e invito a limitare i desideri materiali per concentrarsi sul proprio sviluppo spirituale

E da ultimo, non bisogna dimenticare che spesso si tratta di comunità in cui si offre un servizio alla comunità che ruota attorno a questo luogo di ritiro, per esempio fornendo cibo, istruzione e assistenza medica ai più poveri dei villaggi vicini.

Da dove viene l’Ashram

L’origine è indiana, ed era un monastero religioso Indù. Questa realtà fu poi esportata e diffusa nel resto d’Europa nel corso degli anni ‘60 del ‘900. Oggi infatti è possibile trovare ritiri di meditazione e preghiera in tutto il mondo.

Significato del termine Ashram

Il termine ‘ashrama‘, da cui deriva ashram, vuol dire ‘luogo del riposo’, e la radice del termine ‘srama’ viene tradotta con ‘esercitare se stessi’. La parola deriva dal sanscrito e significa “luogo di sforzo” o “luogo di lavoro”.

Storia e tradizione degli Ashram

Il Mahabharata, il testo sacro della tradizione vedica indiana, insegna che gli Ashrama erano le 4 fasi della vita di ogni uomo che volesse sviluppare anche la sua parte spirituale, e questi luoghi erano dove queste fasi si compivano.

Quali sono i vari tipi di Ashram

Possono variare notevolmente nei loro obiettivi e nell’atmosfera.

Alcuni sono focalizzati principalmente sulla pratica dello yoga e della meditazione. Altri possono essere dedicati allo studio e all’interpretazione dei testi sacri.

Ci sono anche dei ritiri che sono associati ad una particolare figura spirituale, un maestro yogu o una guida spirituale di una specifica tradizione religiosa.

E ci sono anche comunità più moderne e facilmente accessibili ai visitatori internazionali, che offrono programmi e ritiri strutturati per le esigenze di chi ha poco tempo e vuole concentrare la pratica in un periodo di tempo limitato (1-2 settimane). In effetti la comunità nasce come luogo isolato in cui ritirarsi dal mondo per un certo periodo di tempo, che nella tradizione poteva essere in anni o mesi, certamente non adatto alle esigenze della vita occidentale moderna.

ashram

Perché andare in un Ashram

Con l’aumento dell’interesse per pratiche come la meditazione, lo yoga, e e le filosofie orientali come l’Ayurveda, questi luoghi hanno acquisito popolarità a livello globale. Molti occidentali li frequentano per trovare pace e significato nella loro vita frenetica, spesso riportando indietro con loro insegnamenti che poi ripetono nella loro quotidianità. Questo porta sollievo nelle difficoltà e maggiore senso nella loro vita.

Ricercare la propria essenza, fare ‘esercizio di se’, attraverso un cammino spirituale o tramite la regolare pratica delle tecniche di meditazione e di yoga è lo scopo di chi si reca in questi luoghi.

Qui possono essere presenti dei Maestri, dei monaci o degli insegnanti il cui compito è indicare la strada, fornendo gli strumenti adatti per percorrerla.

Insegnano la pratica a chi è più indietro di loro sul percorso spirituale, ma continuano a studiare loro stessi, in un percorso sempre in divenire.

Quali sono le regole di un Ashram

Alcuni sono aperti a tutti, accettano visitatori per brevi ritiri e possono essere un’opportunità per immergersi in questa esperienza senza essere coinvolti in un impegno a lungo termine. Altri possono invece sono luoghi più esclusivi e richiedono un lungo periodo di soggiorno o un impegno serio verso la pratica spirituale.

Ma, dal momento che vi si svolge una vita di tipo comunitario, ci sono delle regole che tutti sono tenuti a rispettare, anche se ognuno ha regimi differenti. Le norme di base che possono essere considerate valide per tutti, ovunque essi siano (India, Nepal, Bali, Italia) sono queste:

  • Silenzio: per favorire lo studio approfondito e la concentrazione
  • Semplicità: nell’abbigliamento, nel modo di comportarsi
  • Dieta semplice, soprattutto vegetariana
  • Cellulari: non ammessi
  • Libri: solo quelli inerenti la pratica, gli altri non sono ammessi
  • Contatti con l’esterno: limitati il più possibile
  • Rispetto degli altri: dell’individualità, libertà, ruolo ed unicità
  • Rispetto dell’ambiente e spazi comuni: contribuire alla pulizia dei locali, alla preparazione del cibo e al servizio della comunità
  • Droga: vietata, sia il possesso che l’assunzione
  • Alcol, sigarette, tabacco e bevande eccitanti come e caffè: vietate
  • Pratica sessuale: limitata e in alcuni vietata 

Il mancato rispetto del regolamento può comportare anche l’allontanamento dalla struttura.

Com’è la vita quotidiana in un Ashram

La routine di tutti i giorni in uno qualsiasi di questi ritiri, sia esso una comunità moderna in Occidente o più tradizionale in India, è sempre piuttosto rigorosa con elementi di base uguali per tutti.

  • Sveglia all’alba per partecipare a sessioni di meditazione
  • Sessioni di canto (Bhajans)
  • Esercizi fisici che possono essere legati ad uno specifico stile di yoga o semplici posizioni per favorire lo stretching
  • Attività di servizio alla comunità o di lavoro fisico, come la manutenzione delle strutture o l’agricoltura
  • Studio di testi sacri della tradizione indù, buddista o di altre religioni e filosofie orientali

Filosofia e insegnamenti dati in un Ashram

Oltre alla parte pratica ed al lavoro, è dato largo spazio all’insegnamento, a seconda del tipo di testi e di filosofie spirituali professate.

Lo studio spesso è dedicato agli antichi testi sacri dell’Induismo, i Veda, che mette in primo piano la non-dualità dell’essere, ovvero l’Advaita Vedanta, perché l’anima individuale (Atman) e l’Assoluto (Brahman) sono visti come un unicum.

Spesso sono insegnati altri sistemi filosofici, come lo Yoga Sutra di Patanjali, che fornisce una guida per la pratica dello yoga come percorso di liberazione spirituale.

Guru e maestri spirituali in un Ashram

Spesso queste comunità sono guidate da un Guru, cioè un maestro spirituale considerato un guida per i discepoli. Rispettato per la sua saggezza e l’esperienza spirituale è posto al centro della vita dell’Ashram.

Seguire un Guru può essere un percorso verso una maggiore comprensione spirituale e l’illuminazione.

Il concetto di Ashram nella cultura moderna

Oggi, il concetto di comunità isolata in cui praticare una qualche forma di elevazione spirituale e disciopline come yoga e meditazione, si è diffuso anche al di fuori dell’India. Molti centri di ritiro in tutto il mondo si ispirano alla tradizione indiana, offrendo programmi di crescita personale e spirituale per persone di tutte le fedi e con percorsi di vita variegati.

Rimangono comunque dei luoghi dove si ricercano la pace interiore, la saggezza e una comprensione più profonda della vita e del suo significato. E in. molti si continua a considerare fondamentale l’insegnamento di pratiche spirituali legate all’Induismo e ad altre filosofie orientali.

ashram

Ashram in India

Considerando il fatto che proprio lì risiedono le sue origini, numerosi si trovano in India, ma non sono tutti uguali.

Ogni ritiro si rifà infatti a regole e tradizioni spirituali proprie, così come varie sono le confessioni religiose e filosofiche indiane.

Esistono infatti quelli induisti, buddisti, dove si pratica yoga, dove si studiano i testi sacri tradizionali…

Ashram in Italia

Anche in Italia, soprattutto in zone bucoliche come le campagne umbro-toscane, esistono numerosi ritiri dove si insegnano yoga e meditazione.

Vengono organizzati ritiri di singole giornate, week-end o settimane, incontri tematici di più breve durata e di carattere divulgativo.

Le discipline insegnate in un Ashram

Sostanzialmente all’interno di queste comunità si praticano yoga, meditazione, e studio dei testi sacri indù, a seconda del tipo di ritiro.

Ci sono luoghi in cui è preponderante l’insegnamento e il perfezionamento di uno specifico stile di yoga come il Kundalini, l’Ashtanga e il Vinyasa. E ci sono altri che praticano vari tipi di meditazione e

Va inoltre ricordato che lo yoga, prima ancora che una serie di posizioni e di esercizi, è uno stile di vita.

Le persone che si incontrano in un Ashram

Normalmente non si va per fare villeggiatura. Molto più probabile incontrare persone in cerca di se, alle prese con un viaggio interiore, che vogliono mettersi alla prova, provando la propria tenacia e devozione, e che hanno un percorso di cambiamento interiore.

Possono soggiornarvi persone di ogni provenienza, età e credenza.

Ashram e monastero: le differenze

Se può essere facile confondere e scambiare i due concetti-luoghi, la differenza è molto semplice:

  • il monastero è il luogo di residenza di monaci, santi e insegnanti spirituali legati alla religione buddista o indù
  • Ashram è aperto ed accessibile a chiunque e non si professa nessuna religione

ashram

Chi va in un ritiro non si converte e non ne esce monaco. Ci va una persona che desidera, per un determinato periodo di tempo, sfuggire dalla propria quotidianità, rinunciando temporaneamente a scadenze e ritmi quotidiani e regolari.

Durante questa pausa si dovrebbe raggiungere un equilibrio che poi può essere riportato nella propria vita.

Come scegliere un Ashram

Data la capillarità con cui queste strutture si stanno diffondendo, il rischio di incappare in una realtà non autentica è alto. Occorre quindi informarsi per bene prima di prenotare la propria esperienza.

Ecco alcuni concetti-chiave da tener presente per non rischiare un imbroglio:

  • non è di natura settaria
  • non insegna o predica nessuna particolare religione, fede
  • non i sono guru da seguire, solo un maestro che comunque è solo più avanti nel percorso di apprendimento
  • promuove uno stile di vita sano, niente eccessi
  • mira all’autocoscienza attraverso l’autodisciplina e la riflessione

Altre informazioni

Ti segnaliamo alcune guide tematiche che potrebbero esserti utili in tema yoga e benessere psico-fisico:

Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Pulsante per tornare all'inizio