Erbe medicinali e aromatiche

Cascara, la pianta lassativa conosciuta dagli Indiani d’America

Proprietà, utilizzi, modalità di consumo, controindicazioni ed effetti collaterali

La Cascara è un grande arbusto la cui corteccia viene spesso utilizzata come rimedio fitoterapico per il trattamento della stitichezza occasionale.

Cascara, la pianta lassativa conosciuta dagli Indiani d’America

Che cos’è la cascara

La Cascara, anche chiamata Cascara sagrada, è un arbusto dalle grandi dimensioni che appartiene alla famiglia delle Rhamnaceae. Originaria del Nord America, questa pianta cresce in maniera spontanea anche in Cile e lungo la costa del Pacifico. Viene anche coltivata in Europa per sfruttare le sue proprietà officinali così come anche per la realizzazione di siepi e bordure ornamentali.

Come accennato, la cascara ha proprietà mediche. In particolare, è la corteccia la parte utilizzata per i suoi effetti lassativi. Viene raccolta durante la stagione secca e viene poi fatta stagionare per almeno un anno prima dell’utilizzo.

Cascara, significato del nome

Cascara sagrada vuol dire “corteccia sacra” perché gli Indiani d’America ritenevano questa pianta sacra. Un’altra interpretazione prevede che il questo nome sia stato attribuito alla pianta dagli Spagnoli, che sostenevano che il suo legno fosse stato impiegato per la costruzione dell’Arca dell’Alleanza.

Corteccia cascara

La corteccia di cascara contiene gli antrachinoni, composti aventi effetti lassativi. Gli antrachinoni, infatti, aumentano la peristalsi intestinale favorendo così l’evacuazione. Inoltre, rendono le feci più morbide in quanto aumentano la secrezione di acqua e di sali da parte dell’intestino stesso.

Se assunta nelle dosi corrette, l’effetto lassativo della corteccia di cascara è poco violento e si manifesta dopo circa 6-12 ore dalla assunzione. L’ideale è quindi assumerla la sera, prima di andare a dormire, sotto forma di tisana, magari in associazione di altre piante, come malva, tarassaco e finocchio.

A cosa serve la Cascara

Come appena spiegato, la cascara è nota per i suoi effetti lassativi. Si rivela quindi utile per il trattamento dei casi di stipsi occasionale, causata ad esempio dai cambiamenti climatici e/o di stagione e in caso di viaggi.

Va assunta solo ogni tanto, al max un paio di volte a settimana, e non oltre a 15 giorni consecutivi.

Non va assunta in caso di stipsi cronica.

Inoltre, si raccomanda l’assunzione della cascara se la stitichezza occasionale non si risolve attraverso rimedi naturali come ad esempio attraverso una alimentazione adeguata (bere molta acqua e assumere cibi ricchi di fibre e che favoriscono l’evacuazione) e modificando alcune abitudini (aumento dell’attività fisica).

Modalità di assunzione della cascara

L’ideale è assumerla sotto forma di tisana da sorseggiare la sera, prima di andare a dormire. In genere, poiché fa effetto entra le 6-12 ore dall’assunzione, al risveglio ci si dovrebbe riuscire a scaricarsi.

Esiste anche sotto forma di compresse.

Per quanto riguarda le quantità raccomandate, la dose media giornaliera è pari a 2-3 mg di estratto secco per chilo di peso corporeo. Volendo, la medesima quantità può essere anche suddivisa in due razioni da assumere dopo i pasti.

corteccia di cascara
Corteccia di cascara pronta all’uso.

Preparazione della tisana di cascara

Riempire una tazza con 200 ml di acqua bollente ed aggiungervi 1-2 pizzichi di pianta essiccata. Lasciare in infusione per un quarto d’ora. Poi filtrare e bere.

Ovviamente, per i quantitativi occorre sapersi regolare in base al livello di stipsi e al modo in cui il proprio organismo risponde all’assunzione del prodotto.

Effetti collaterali

In genere, l’assunzione della cascara è ben tollerato ma, in caso di sovradosaggio o sensibilità individuale, si possono manifestare effetti collaterali quali:

  • dolori addominali forti
  • diarrea
  • debolezza e crampi muscolari causati dalla perdita di sali e liquidi provocata dalla diarrea

Inoltre, come spesso accade con qualsiasi tipo di lassativo, abusando di questa sostanza, c’è il rischio di assuefazione: l’intestino quindi non funzionerà più in maniera adeguata e la peristalsi sarà di molto ridotta (sindrome del cosiddetto intestino pigro).

Controindicazioni

Questo rimedio fitoterapico è controindicato nei seguenti soggetti:

  • bambini
  • donne in gravidanza e che allattano
  • che soffrono di disturbi di tipo gastrointestinale quali: colite, occlusione intestinale, morbo di Crohn, diverticoli, gastrite e intestino irritabile
  • con malattie epatiche e/o renali
  • cardiopatici

Infine, è bene sapere che la cascara può interagire con farmaci per il cuore, diuretici, alcuni analgesici ed alcuni tipi di antibiotici.

Altri approfondimenti utili

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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