Dulcamara: proprietà, usi e controindicazioni
La dulcamara è una pianta officinale conosciuta fin da tempi degli antichi greci per le proprietà medicamentose dei suoi steli. Un tempo, infatti, era utilizzata per curare contusioni, verruche, disturbi intestinali e molti altri malanni. Ghirlande di dulcamara venivano appese al collo delle pecore per allontanare gli spiriti malefici. Conosciamo più da vicino questa pianta e scopriamone le sue applicazioni erboristiche e omeopatiche.
Sommario
Avete mai sentito parlare del toccasana di dulcamara? Non che abbia a che fare con la fitoterapia o l’omeopatia, quanto con… la lirica! Nell’opera di Gaetano Donizetti ‘L’elisir d’amore‘, era una bottiglia di Bordeaux. Il vino in questione era proprio il toccasana di Dulcamara. Nemorino, dopo aver bevuto tutta la bottiglia, decide finalmente di dichiarare il suo amore ad Adina, tra i fumi dell’ubriachezza e l’estasi del suo sentimento.
A parte questa curiosità che colloca la dulcamara nell’olimpo delle erbe medicinali, la pianta è anche un rimedio naturale conosciuto sin dalla notte dei tempi per le sue virtù benefiche. Virtù ben più nobili di quelle decantante nella famosa opera di Donizetti.
Questa pianta, infatti, è utilizzata in fitoterapia per le sue proprietà lenitive, antireumatiche, antinfiammatorie e antibatteriche anche se può essere estremamente tossica per la concentrazione di solanina nelle sue parti verdi e nelle bacche. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Dulcamara pianta
La dulcamara (Solanum dulcamara) è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Solanacee (la stessa famiglia di patate, melanzane, pomodori, bacche Goji, ecc). Come molte piante di questa specie, in natura la Dulcamara è una pianta velenosa anche se viene utilizzata sin da tempi antichissimi come rimedio omeopatico in caso di dissenteria, ipotermia e per il trattamento delle più comuni malattie da raffreddamento.
Durante il suo sviluppo, la dulcamara si comporta come una pianta rampicante dal portamento cespuglioso, che può raggiungere un’altezza compresa tra i 60 e i 120 cm.
La sua caratteristica principale consiste nei fiori a forma di stella, di colore violaceo, che emanano un odore al quanto sgradevole. Le bacche di colore verde intenso, invece, al termine della maturazione diventano rosse e sono velenose. E’ importante, quindi, non raccoglierle né tanto meno mangiarle.
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Dulcamara proprietà
Le parti verdi della pianta (fusti, rami, foglie e bacche mature) sono caratterizzate da un fitocomplesso molto efficace nella cura e nel trattamento di patologie e disturbi di diversa natura. Tra tutte, le più spiccate proprietà della dulcamara sono:
- antinfiammatorie
- anticolinergiche
- antivirali
- antibatteriche
- emolitiche
- antiseborroiche
- anestetiche locali
- espettoranti
- depurative
- diuretiche
- purganti
Il dulcamara è rimedio naturale molto valido in caso di dissenteria, ipotermia e malattie da raffreddamento. I suoi estratti svolgono sull’organismo un’azione riscaldante e sfiammante, utile per lenire i disturbi reumatici determinati o acutizzati dalle variazioni climatiche repentine.
E’ una pianta velenosa per via degli alcaloidi (solamarini e solanina) contenuti in tutte le sue parti vegetative. Tali sostanze, stimolano le ghiandole e le mucosa e in caso di avvelenamento causano disturbi molto gravi (tremiti, dolori addominali, dissenteria e vomito).
Ne consegue che le preparazioni omeopatiche a base di dulcamara, leniscono le mucose e riscaldano tutto l’organismo.
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Dulcamara usi
Un tempo, i rametti di dulcamara venivano masticati un po’ come avviene con la liquirizia. Il loro sapore è leggermente dolciastro, il retrogusto amarognolo. Oggi non è consigliato raccoglierli e masticarli visto che il succo della pianta non ancora matura è decisamente tossico.
Come rimedio fitoterapico, gli estratti e le parti aeree essiccate della pianta sono utilizzate nella preparazione di infusi contro la tosse nervosa e in compresse per il trattamento omeopatico di alcune malattie della pelle.
E’ un rimedio naturale anche contro le malattie stagionali, come raffreddore, congestione nasale, febbre e reumatismi. Le sue principali applicazioni erboristiche (gocce, compresse, tintura madre) sono collegate alla cura di:
- eczema
- malattie reumatiche
- indebolimento psico-fisico di natura nervosa
Nonostante le numerose proprietà benefiche, è assolutamente vietato il fai da te. Si tratta di una pianta tossica e per il corretto uso interno sotto forma di capsule, granuli, gocce, infusi dosati e compresse occorre far riferimento ad un bravo omeopata. Per l’uso esterno, si possono assumere infusi e decotti solo per realizzare impacchi.
Dulcamara controindicazioni
Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, le bacche della Dulcamara sono estremamente tossiche, dunque non è consentito il loro uso alimentare. Le parti della pianta fresche, in generale, possono causare vomito, dissenteria, eruzioni cutanee e crampi addominali.
Oltre ai rami e alla foglie, i frutti di questa pianta sono concentrati naturali di solanina. Si tratta di una sostanza velenosa che determina la tossicità di tutte le parti verdi della Dulcamara.
Tra gli effetti collaterali collegati all’assunzione di questa tossina, si annoverano anche perdita di coscienza e insufficienza respiratoria. E’ vietato l’utilizzo in caso di bradicardia, asma bronchiale e glaucoma.
Altre informazioni
Tra le piante officinali ci sono diverse piante tossiche che sono utilizzate per le loro virtù benefiche se prese in piccole dosi, vediamo quali sono:
- Pulsatilla: proprietà di questa pianta della salute
- Assenzio, associato al liquore maledetto è in realtà un buon tonico, digestivo e antinfiammatorio.
- Belladonna, antispastico naturale, fa bene al cuore, agli occhi, al sistema nervoso ma è un vero e proprio veleno
- Edera, stimola la circolazione, è famosa come anticellulite
- Genziana, famosa per l’amaro, facilita la digestione e abbassa la febbre.
- Vitalba, è diuretica, purgativa e cura i reumatismi e la gotta ed esternamente antinevralgico, ma è irritante e tossica in determinate dosi.
- Digitale, ha proprietà cardiotoniche ma il suo impiego oggi è vietato perché altamente tossica
- Drosera, pianta carnivora dall’azione antinfiammatoria e antisettica, calma la tosse secca, cura l’asma e la bronchite
- Mughetto, è una pianta velenosa utile nei casi di ipotensione, cefalea e palpitazioni.
Ultimo aggiornamento il 16 Febbraio 2018 da Rossella Vignoli
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