La frangola (Rhamnus frangula) è una pianta arborea dalle virtù lassative. È conosciuta sin da tempi antichi, quando il carbone estratto dalla frangola veniva utilizzato per produrre polvere pirica, mentre i rametti erano utili per realizzare cannucce per pipa. Scopriamola meglio in questo approfondimento.
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Oggi, l’omeopatia mondiale annovera la pianta tra i cibi lassativi, utili in caso di stitichezza, anche cronica, ad esempio negli anziani. O quando è necessario fluidificare le feci per effettuare un esame diagnostico come la colonscopia.
Merito dei glicosidi antrachinonici, che, interagendo con la flora batterica, stimolano dolcemente la peristalsi e quindi l’evacuazione. Sostanze che favoriscono anche il riassorbimento dell’acqua, del sodio e del cloro da parte della mucosa intestinale, così da permettere una maggior idratazione delle feci.
Ma il principio attivo più importante è la frangulina, un lassativo naturale presente nella corteccia di frangola che ridà tono alle fibre muscolari dell’intestino, senza irritare, né creare assuefazione. Utile quindi anche in caso di uso prolungato, per esempio in chi soffre di intestino pigro, o in presenza di ragadi ed emorroidi.
La corteccia essiccata è utile sia ad uso interno che esterno. Nel primo caso, basta preparare un decotto con 1 cucchiaino raso di frangola da versare in 1 tazza d’acqua fredda. Far bollire per qualche minuto, coprire e lasciar riposare per 10 minuti. Filtrare e bere il decotto dopo cena.
Ad uso esterno, la pianta è utile al trattamento di afte e stomatiti. In questo caso il decotto andrà utilizzato a mo’ di collutorio.
Un preparato con la frangola che avevamo visto in precedenza è il seguente: tisana anti stitichezza: la ricetta.
Effetti collaterali della frangola sono legati ad un eccessivo dosaggio che può causare diarrea e dolori addominali. In ogni caso, si sconsiglia di usarla per un tempo eccessivamente prolungato, in quanto, come accade con tutti i lassativi, può causare inerzia intestinale.
Meglio non somministrarla in gravidanza e allattamento e ai bambini al di sotto dei 12 anni. La frangola non è raccomandata anche in caso di diverticolite, appendicite, gastrite e in pazienti affetti da occlusione e subocclusione intestinale o fistole perianali.
Molte anche le interazioni con farmaci e altri alimenti, causa di ipopotassemia e di un aumentato rischio di aritmie:
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