La leishmaniosi è una malattia infettiva molto seria, che colpisce prevalentemente il cane, ma anche l’uomo, e può condurre anche alla morte dell’ospite infetto. Per questo motivo è fondamentale prevenirla, saperne riconoscere i sintomi e adottare le giuste precauzioni per curarla al meglio. Ma vediamo di cosa si tratta.
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Esattamente come la leptospirosi, anche la leishmaniosi è annoverata tra le cosiddette zoonosi, vale dire malattie che colpiscono sia animali che uomini. Per quanto riguarda la forma canina, è la terza malattia diffusa al mondo, e anche una delle più gravi. Ci sono però alcune razze che sembrano maggiormente predisposte a svilupparne i sintomi (Boxer, Cocker Spaniel, Rottweiler e Pastore tedesco).
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Presente in varie parti del Sud Europa, principalmente vicino al mare o nelle zone tropicali, nel nostro Paese è ormai diffusa non solo nelle zone centro-meridionali, ma sta arrivando anche al Nord. Purtroppo si rivela spesso mortale per l’animale, nonostante le cure e i farmaci a disposizione.
Per questo, quando si viaggia, è necessario informarsi su questa malattia mortale per proteggere adeguatamente noi e il nostro amico peloso.
Si tratta infatti di un’ infezione che può essere tenuta sotto controllo con le terapie opportune, ma dalla quale il cane non può effettivamente mai guarire. È per questo motivo che è molto importante prevenirla adottando tutte le precauzioni igieniche e sanitarie sinora conosciute.
La causa della malattia è un microrganismo, il Leishmania infantum, scoperto dal medico scozzese W. B. Leishman. In Europa questo parassita si trasmette al cane per via cutanea, attraverso la puntura di un insetto, il flebotomo o pappatacio (Phlebotomus papatasi), chiamato anche ‘mosca della sabbia’, che a volte è erroneamente preso per zanzara. Nel nuovo mondo questa malattia è invece trasmessa da flebotomi del genere Lutzomyia, presenti un po’ dappertutto, tranne, sembra in Australia.
In realtà, questo insetto assomiglia alla zanzara, sia nell’aspetto che nel comportamento, infatti succhia il sangue del cane, ma a differenza delle zanzare, si rende praticamente invisibile all’uomo volando in modo estremamente silenzioso così da colpire indisturbato.
Il pappatace si infetta pungendo un animale malato e trasmette il parassita ad un altro animale sano attraverso la puntura. Poi il parassita leishmania si sviluppa nel suo nuovo ospite. Gli occorre un periodo da 4 a 25 giorni, a quel punto inizia a moltiplicarsi. Veicolato dal sangue raggiunge diverse strutture dell’organismo, linfonodi, derma, milza e fegato, midollo osseo e reni.
Poiché i flebotomi sono più attivi all’alba e al tramonto, è evidente l’importanza di trattare con un antiparassitario esterno ad azione repellente sia i cani sani che quelli infetti. In questo modo si impedirà ai flebotomi di pungerli e diffondere la malattia.
Nel cane questa patologia può manifestarsi con un vasto corredo sintomatico e diversi livelli di gravità. Meno frequentemente questa zoonosi colpisce anche l’essere umano.
In tal senso, però, l’uomo è considerato dalla medicina un ospite ‘accidentale’, ma può rappresentare anche un serbatoio della malattia. Esistono due forme di leishmaniosi umana: quella cutanea, che colpisce solitamente maschi adulti, e quella viscerale che colpisce più spesso i bambini.
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La trasmissione è del tutto simile a ciò che avviene nella variante canina. Il soggetto è infettato tramite la puntura di un flebotomo già portatore del parassita.
Una paura comune del tutto immotivata è quella legata al rischio di contagio per contatto diretto con un cane infetto. Attualmente, infatti, non sono note evidenze di questa possibilità, perché il parassita ha bisogno di un ospite intermedio (l’insetto) per insinuarsi nel sangue di un mammifero. È allo studio la possibile trasmissione da liquidi organici e quindi dal morso di altri animali infetti.
Chiunque creda di aver contratto la leishmaniosi deve recarsi immediatamente al pronto soccorso. Il medico vi chiederà se avete visitato un paese in cui è diffusa la malattia e controllerà se i sintomi che accusate siano ricollegabili a questa infezione. La diagnosi si può rivelare molto difficile. In molti casi, infatti, la malattia non si palesa neanche con un primo screening clinico.
Può essere del tutto asintomatica, anche per tutta la vita, in un animale già affetto dalla malattia. Tutto dipende dalla risposta immunitaria e dagli organi colpiti dall’infezione.
Tra i sintomi più comuni, troviamo:
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Ci sono 4 forme principali:
In generale, chi soffre di leishmaniosi cutanea sviluppa lesioni sulla pelle, che tendono a modificarsi col passare del tempo. Inizialmente le lesioni possono assumere l’aspetto di noduli sottocutanei o piccole protuberanze che poi si ulcerano dando vita a ferite e cicatrici.
Tutto ciò avviene nel giro di un paio di settimane o di qualche mese dal morso dell’insetto. Nella maggior parte dei casi queste ferite tendono a regredire spontaneamente.
Chi soffre di leishmaniosi viscerale avverte di solito alcuni sintomi inconfondibili, quali febbre, dimagrimento, rigonfiamento degli organi interni e alterazioni varie. Molto spesso di osservano insorgenze di anemie o alterazioni dei livelli di piastrine e globuli bianchi.
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Si può ricorrere ad un semplice test eseguito dal veterinario sulla base un prelievo di sangue per stabilire se il cane è sano, infatti i sintomi non sono subito evidenti, dal momento che il periodo di incubazione della leihsmaniosi è molto lungo.
Per diagnosticare invece con certezza la malattia, occorrono esami specifici sul sangue, le urine, ed anche prelievi dei tessuti di linfonodi, midollo osseo e milza.
Attualmente non esistono farmaci o terapie in grado di debellare la malattia, ed i test di laboratorio possono risultare spesso negativi per il lungo periodo di incubazione. Ecco quindi che la prevenzione rimane la miglior difesa.
Per prevenire questa pericolosa malattia è fondamentale evitare il pericolo di puntura del flebotomo o di altri vettori dell’infezione. L’uso di antiparassitari e repellenti specifici, in questo caso, è fortemente consigliato. Altrettanto utili sarà adottare semplici, ma importantissime abitudini, quali:
Nel cane questa malattia è cronica, non del tutto curabile e può rivelarsi fatale. Una diagnosi precoce, tuttavia, ne facilita il trattamento permettendo una buona qualità della vita del nostro amico a quattro zampe.
In commercio, inoltre, è disponibile un vaccino per la prevenzione della leishmaniosi canina. Esso non assicura una protezione totale ma può essere utile associarlo ad altri antiparassitarie ambientali e cutanei. Prima di vaccinare il cane però, è bene far controllare che sia sano attraverso un apposito test.
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