Piante e fiori

Opuntia: le piante grasse dalle dimensioni notevoli e che producono frutti buoni da mangiare

Caratteristiche generiche, principali varietà e i consigli per la coltivazione

Oggi andremo a conoscere più da vicino l’Opuntia. Si tratta di un genere di piante grasse a cui appartiene anche il fico d’India, una pianta sicuramente molto nota.

Opuntia: le piante grasse dalle dimensioni notevoli e che producono frutti buoni da mangiare

Le caratteristiche dell’Opuntia

Questo genere di Cactus comprende un gran numero di varietà, tutte appartenenti alla famiglia delle Cactaceae e alla sottofamiglia delle Opuntioideae.

Originaria del Messico, è diffusa in molte parti del mondo, con una certa concentrazione in Sud America, Australia e nell’area mediterranea.

Ecco le caratteristiche principali di queste piante grasse fiorite:

  • Apparato radicale: le radici sono carnose, ma poco sviluppate in profondità: possono estendersi al massimo a 30 cm, e tendono a svilupparsi in orizzontale.
  • Dimensioni: alcuni esemplari possono arrivare ai 6 metri di altezza; altre varietà, invece, hanno un portamento strisciante
  • Pale: i rami si chiamano ‘pale’ o cladodi, e sono cilindrici o globosi. Possono essere eretti o un poco prostrati. Spesso hanno la forma appiattita e possono raggiungere dimensioni ragguardevoli, fino a 70 cm di diametro, 30-40 cm di lunghezza e  fino a 25 cm di larghezza, con spessore fino a 3 cm. Analogamente alle foglie delle piante, è nelle pale che avviene il processo di fotosintesi clorofilliana. Sono lucide perchè coperte da uno strato di cera che ne limita la traspirazione e di colore verde brillante, carnose e disseminate di spine, più o meno sottili e più o meno lunghe, e di glochidi, piccoli aculei dentati che una volta conficcati nella pelle risultano difficili da estrarre.
  • Fiori: si tratta in realtà di cladodi che hanno più di un anno di vita, in genere sono di piccole dimensioni, ma piuttosto vistosi e a forma di coppa, compaiono da primavera fino a fine estate.. Possono essere gialli, rossi o arancioni in base al pH del terreno.
  • Frutti: carnosi, spinosi e con tanti semini, sono tondi o ovali, lunghi tra i 10 e i 15 cm, e spesso sono ricoperti di spine. Sono spesso commestibili e caratterizzati da una polpa dolce e morbida. Inizialmente sono verdi poi, al raggiungimento della maturazione, assumono un colore diverso a seconda della varietà, nella sulfarina sono giallo-arancioni, nella sanguigna diventano rosso scuro, nella muscaredda sono bianchi.

Opuntia Ficus indica

La specie più nota tra questi cactus è proprio la Ficus indica, che cresce spontanea in tutta l’area del Mediterraneo. Stiamo parlando del comune fico d’India, che punteggia tutto il Sud d’Italia e di cui si mangiano i frutti dolci e carnosi.

Opuntia

Ha foglie carnose e quasi senza spine, tanto da avere il nome botanico completo di Ficus indica inermis. Il frutto, ricchissimo di vitamina C, viene trasformato in marmellata, sciroppi e bevande alcoliche.

Cresce piuttosto rapidamente, fino ad arrivare a 4-5 m. di altezza, ispessendo la base fino a farne un tronco. Ha pale molto grandi, anche di 40 cm di lunghezza, spesse fio a 3 cm.

Cresce bene in pieno sole, ma va riparata durante l’inverno con temperature sotto 3°. Va annaffiata poco perchè teme i ristagni idrici, quindi usate un terreno drenante, solo quando il terreno è completamente asciutto e non va irrigata in inverno.

Opuntia microdasys

Si tratta di una varietà nana con articoli piatti e ovali. Le spine sono piccolissime, molto corte e molto sottili, ma micidiali. Appena sfiorate, s’infilano nella pelle e non si riescono a togliere facilmente. Ha fiori bianchi o gialli.

In realtà, ci sono due cultivar con glocidi setosi che la rendono virtualmente innocua: l’O. microdasys Angel wings dal piccolo fiore giallo-verde, e l’O. microdasys cv Caress dalla superficie vellutata e grandi fiori gialli e profumati.

Opuntia senza spine

Le pale sono cosparse di glochidi, raggruppamenti di piccole spine di pochi millimetri, piuttosto sottili, che si staccano facilmente dalla pianta al contatto. Poi ci sono le spine vere e proprie, che possono essere lunghe 1-2 cm, hanno un colore biancastro e sono attaccate saldamente alla pala. Sono presenti per difendere la pianta da potenziali predatori.

I cactus senza spine sono per lo più degli ibridi di varietà di fico d’India (O. ficus-indica) e di fico messicano (O. tuna), e sono proposti in due tipi principali: varietà fruttifere, coltivate per i loro frutti variamente colorati e aromatizzati, e varietà foraggere, coltivate per le pale commestibili, che potevano essere date crude al bestiame.

Esiste dunque una varietà detta inerme, che nasce con glochidi piuttosto corti e setosi, e senza spine. Parliamo dell’O. Ficus indica inermis.

Opuntia

Se trovate in commercio delle piante senza spine di altre varietà, spesso vuol dire che sono state ‘lavate’ con acqua ad alta pressione che ne ha strappato i glochidi e con essi le spine più lunghe.

Poi l’altra varietà inerme è la l’O. cacanapa Ellisiana di taglia medio-grande, ha fusti appiattiti e ovali senza spine. I fiori possono essere gialli o rossi, e i suoi frutti sono commestibili.

Altre varietà di Opuntia

Ve ne sono altre numerose varietà. Scopriamone alcune.

  • O. aciculata: con pale verde color verde oliva, dà vita a cespugli larghi e alti fino a 60-70 cm
  • O. arenaria: riesce a crescere anche nella sabbia
  • O. basilaris: proveniente dal Messico e dagli Stati meridionali degli USA, è caratterizzata da elementi carnosi, di forma ovale e senza spine. Presenta fiori rosso-violacei
  • O. bigelovii: originaria degli USA sud-occidentali e del Messico nord-occidentale, è completamente circondata da robuste spine. Da lontano sembra quasi un peluche. Non a caso, in inglese è nota come teddy-bear cholla
  • O. bulbispina: varietà nana che forma gruppi striscianti e presenta spine radiali
  • O. clavarioides: le pale, verdi-rossastre, hanno forma ovoidale. Presenta numerose spine chiare e corte. I suoi fiori, lunghi 5-6 cm, sono verde-bruno all’esterno e gialli nella parte interna. Tuttavia, fiorisce di rado
  • O. corrugata: varietà molto piccola, a portamento prostrato con segmenti subcilindrici un po’ appiattiti. È ricoperta da numerose spine rosse, corte e robuste. I suoi fiori sono arancioni
  • O. dillenii: originaria delle Indie Occidentali, presenta verdi pale lunghe e appiattite che assumono sfumature tendenti all’azzurro. Ha robuste spine color giallo-arancio, mentre i fiori sono gialli. I frutti, commestibili, sono rossi
  • O. elata: proveniente dal Brasile, ha portamento cespuglioso e può raggiungere il metro d’altezza. Le spine aghiformi sono rare e i fiori giallo-arancione
  • O. erinacea: diffusa nei deserti del Mojave e del Grande Bacino, è il risultato dell’ibridazione tra le varietà diploursina e basilaris
  • O. engelmannii: originaria di Texas, Messico e Arizona, dà vita a grandi cespugli con pale rotonde ricoperte da spine rossastre con punte bianche. I fiori sono gialli
  • O. fragilis: pianta nana originaria del Sud America e del Messico, che presenta ramificazioni delicate che cadono spesso. I suoi fiori sono giallognoli
  • O. leptocaulis: di natura arbustiva, può raggiungere i 2 metri di altezza. Ha rami molto sottili e spine chiare lunghe fino a 5 cm
  • O. linguiformis: a protamento cespuglioso, cresce fino a 2 metri. Ha pale verde oliva, ricoperti di spine e glochidi gialli. I fiori gialli virano all’arancione
  • O. macrocentra: varietà piccola. Le pale azzurrognole sono ricoperte da spine bianche con base rossa. Questa varietà riesce a sopportare bene il freddo (- 20°)
  • O. moelleri: varietà tipica del Nord America, produce fiori verde-gialli
  • O. monacantha: ha poche spine e i suoi fiori gialli hanno una venatura esterna rossa
  • O.pentlandii: i fiori, gialli o rossi, possono essere lunghi fino a 3 centimetri
  • O. pycnacantha: varietà di taglia media con numerose spine corte
  • O. reticulata: varietà a portamento cespuglioso, alta alcuni metri e costituita da articoli piuttosto corti. I fiori sono gialli

Ed altre specie ancora:

  • O. subulata: succulenta a sviluppo arbustivo che in natura può raggiungere i 4 metri di altezza. Il fusto centrale è ramificato con articoli cilindrici laterali aventi 6 cm di diametro, e diretti verso l’alto. Su rami e fusto compaiono lunghi tubercoli e areole bianche e feltrose
  • O. subinermis: varietà originaria dell’Argentina, con articoli rotondeggianti di color variabile, dal verde scuro al verde molto chiaro. I fiori sono giallo pallido
  • O. tomentosa: ha articoli oblunghi e vellutati con poche spine. I fiori sono rossi
  • O. tunicata: originaria di Messico e Cile, ha articoli globulari o di forma cilindrica, con spine uncinate e rivestite da una membrana gialla. Anche i fiori sono gialli
  • O. verschaffelti: composta da parecchi fusti, in natura può raggiungere 30 cm di diametro. Negli esemplati coltivati si può arrivare ad un diametro di 2 cm circa
  • O. violacea: varietà arbustiva alta fino a 1,50 m, con articoli piatti di colore verde-blu e viola. Le spine rossicce sono lunghe e flessibili
  • O. vulgaris: varietà bassa, con cladodi appiattiti che vanno a determinare la ramificazione

Quando fiorisce l’Opuntia

Gialli, rossi o arancioni, i fiori di questo genere sono piuttosto vistosi, anche se spesso piccoli. Spuntano singolarmente e con una certa frequenza.

In genere  nel periodo primaverile e estivo, tra maggio e ottobre, in base anche alla zona climatica.

Opuntia

Alcune varietà producono anche frutti, spesso commestibili, come il fico d’India.

Come curare l’Opuntia

Come la maggior parte delle piante grasse, è piuttosto semplice da coltivare perché ha poche esigenze. Vediamo nello specifico i fattori a cui prestare più attenzione.

  • Clima: secco e asciutto, la temperatura non deve scendere al di sotto dei 5 gradi. In inverno questo tipo di piante vanno messe al riparo in un luogo al chiuso ma luminoso
  • Esposizione: luce diretta del sole
  • Terreno: per la coltivazione in piena terra, il terreno dev’essere molto drenante e roccioso; per la coltivazione in vaso, la terra deve essere mescolata a sabbia grossolana e concimata
  • Irrigazione: in inverno non va annaffiata. Anche da marzo ad ottobre, comunque, non bisogna esagerare con le annaffiature. Procedere solo quando il terreno molto arido, secco e asciutto. L’acqua in eccesso provoca la spaccatura delle pale
  • Concimazione: di natura, sono piante piuttosto selvatiche che non necessitano di concimazione. Tuttavia, se si vuole, in primavera. È possibile somministrargli del fertilizzante, meglio se ricco di fosforo e potassio, e con poco azoto. Non esagerare comunque con le quantità

Come potare l’Opuntia

Vanno potate tra i mesi di maggio e giugno oppure tra agosto e settembre. Si eliminano le pale e gli eventuali fiori. Ciò permette alla pianta di produrre nuove pale e nuovi fiori, ed eventuali frutti in autunno.

Come si riproduce l’Opuntia

La riproduzione può avvenire in 2 modi.

  • Per seme. Si sotterra il seme in un mix di terra e sabbia in un ambiente avente temperatura costante di 21 gradi circa
  • Per talea di cima. Si mette a dimora un segmento di fusto dopo averlo fatto asciugare per circa 15 ore. Una volta che la talea ha radicato (circa 3 settimane), la si pianta in un vaso con terriccio ricco di sabbia e rocce. Questa operazione va fatta in primavera-estate

L’Opuntia in casa

Quando le temperature minime toccano i 10° è bene portare al riparto queste pinte in un ambiente al chiuso, che deve essere luminoso ma non troppo caldo.

Opuntia

La temperatura ideale è compresa tra i 10 e i 15°. Potrebbero quindi andar bene allo scopo le stanze poco utilizzate e non riscaldate oppure una serra fredda ben esposta.

Con l’arrivo della primavera, le piante dovranno essere di nuovo posizionate all’esterno.

Quando rinvasare l’Opuntia

Le radici di questa pianta crescono molto velocemente. Per questo, di media, occorre procedere con il rinvaso ogni anno, utilizzando un contenitore sempre più grande rispetto al precedente.

Il periodo più adatto per fare questa operazione è la primavera.

Nel fare il rinvaso, controllare lo stato delle radici, eliminando eventuali parti danneggiate o ormai esauste.

Parassiti e malattie dell’Opuntia

Essendo una delle classiche piante resistenti al sole e che richiedono poca acqua, teme le eccessive irrigazioni che possono provocare la spaccature delle pale.

Tra i parassiti, i principali nemici sono la cocciniglia e la farfalla del cactus.

In caso di infestazione leggera, può bastare rimuovere i parassiti con del cotone imbevuto di alcool. Altrimenti, si deve ricorrere a prodotti specifici.

A cosa serve l’Opuntia

Questo genere di piante ha innumerevoli scopi.

  • Dalle pale spinose si estrae la polpa che, in ambito medicino, viene usata per farne un prodotto utile per la cura del corpo e da assumere durante le diete dimagranti
  • I frutti si possono mangiare freschi o come marmellata, e sono ricchi di vitamina C
  • Viene coltivata perché attira la cocciniglia, dalle cui si ricava un colorante naturale chiamato acido carmico, soprattutto in alcune zone del mondo, come Messico e Sud Africa

Opuntia in cucina

I frutti di alcune varietà, ed in particolare quelli della Ficus-indica, sono edibili.

Hanno una polpa dolcissima, ricca di semini, morbida e succosa. Possono essere mangiati crudi o cotti per ricavarne marmellate, oppure essiccati.

Opuntia

Come mangiare il frutto del fico d’India

La buccia del frutto dell’O. Ficus indica è piuttosto spessa e irta di spine molto sottili. Quelle che sono visibili a occhio nudo possono essere rimosse con delle pinzette, ma indossate sempre un paio di guanti da giardiniere per maneggiarle. Fate sempre molta attenzione.

Il fico d’India è maturo quando il suo colore è rosso scuro, dal viola al magenta o all’arancione scuro (a seconda della varietà).

La sua pelle deve essere morbida, ma considerate che non può essere conservato a lungo. Solo qualche giorno in frigo.

  • spuntate le due estremità come con le zucchine, per esempio
  • praticate una piccola incisione per la lunghezza
  • tirate e la pelle che dovrebbe staccarsi facilmente
  • tagliatelo a pezzetti

In alternativa, tagliatelo a metà longitudinalmente e mangiate la polpa con il cucchiaino. La polpa è succosa, un po’ granulosa, con molti piccoli semi neri, piuttosto duri. Meglio non mangiare troppi frutti perché possono causare un’ostruzione intestinale. In ogni caso, è possibile sputarli (un po’ come il nocciolo di una ciliegia).

Proprietà terapeutiche dell’Opuntia

Fin da tempi antichi, questa pianta viene usata nella medicina popolare messicana per il trattamento del diabete mellito e come rimedio naturale per tenere sotto controllo il peso corporeo, specie in caso di obesità.

Alcuni studi hanno dimostrato le seguenti proprietà.

  • Riduce l’assorbimento di zuccheri e lipidi
  • Controlla il rilascio di glucosio da parte del fegato
  • Ha un’azione lassativa grazie alla presenza di fibre solubili e mucillagini
  • Ha un’azione antivirale

Il suo impiego non ha avuto l’approvazione ufficiale per alcun genere di indicazione terapeutica.

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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