Le origini del pompelmo (citrus paradisi) non sono del tutto chiare, c’è chi sostiene provenga dalla Cina, chi dall’America Centrale. Nel bacino del Mediterraneo è giunto, con ogni probabilità, dall’Asia attraverso la cosiddetta ‘via della seta’, tuttavia in Italia la diffusione del pompelmo risale agli anni ’60; in fondo non molto tempo fa.
Altra cosa incerta è se si tratti di un ibrido, risultato di un antico incrocio tra l’arancio dolce e il pomelo, oppure di una mutazione di quest’ultimo. Attualmente è coltivato un po’ ovunque, i maggiori produttori sono Stati Uniti, Argentina e Messico, ma è anche una coltivazione tipica dei kibbutz in Israele.
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Le coltivazioni di pompelmo sono finalizzate al consumo diretto del frutto oppure sono destinate all’industria che li trasforma in succhi.
Le principali varietà di pompelmo sono due, quello giallo e quello rosa. Quest’ultimo è frutto di un incrocio effettuato circa venti anni fa negli Stati Uniti tra il pompelmo giallo e l’arancia in modo da avere polpa e succo meno amari del pompelmo giallo e, quindi, più gradevoli al palato. Il pompelmo rosa contiene, quindi, più zuccheri ma meno vitamina C.
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