Il Parco nazionale dell’Alta Murgia si trova in Puglia nelle provincie di Bari e Trani-Andria-Barletta e ed è stato istituito recentemente, nel 2004 per un’estensione di oltre 68.000 ettari: scopriamolo insieme nella nuova guida.
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Questo è uno dei parchi nazionali e parchi naturali italiani istituiti più di recente. Per visitarlo, esistono diverse opzioni. Per esempio, i pulmini a metano che possono contenere fino a quindici persone per percorrere i ben sei differenti itinerari previsti. Oppure i vari itinerari di trekking ad anello che vi permetteranno di visitare alcuni luoghi incantati a piedi.
Scoprirete, infatti, una ricchissima flora. Si va dalle piante di stipa (definito comunemente lino delle fate), a tante specie di orchidee selvatiche. Da piante di ferule ed asfodeli a molte specie di funghi, tra cui spicca soprattutto i cardi.
I boschi qui sono costituiti da roverelle, fragni, querce spinose, lecci, cerri. Spicca la presenza di piante come cespugli di gigari pugliesi e peonie coralline.
Qui potete avvistare anche una fauna molto varia. Essa comprende 75 specie di uccelli, tra cui calandrelle, allodole, cappellacce e molti rapaci, come il falco naumanno. L’ambiente arido e pietroso dell’Alta Murgia ha favorito anche la presenza di numerose specie di rettili. Se non ne avete paura, risultano molto affascinanti da osservare.
La zona in cui si trova il parco è interessante anche per la notevole presenza di reperti archeologici. Il più famoso di tutti è l’Uomo di Altamura. Si tratta di uno scheletro di ominide perfettamente conservato, che risale addirittura a 1550 anni fa. Lo scheletro appartiene cioè ad un uomo vissuto nel periodo intermedio compreso tra l’Homo erectus e il Neanderthal.
In una cava situata poi nel territorio intorno ad Altamura sono state scoperte, nel 1999, delle orme di dinosauri. Queste orme fossili, tutte in un buon stato di conservazione, appartengono a cinque diverse specie di dinosauri sia carnivori che erbivori.
Per raggiungerlo in auto dovete prendere l’autostrada A14 Bologna-Bari. Se preferite il treno, potete prendere la ferrovia Bari Nord, oppure le ferrovie Apulo Lucane (FAL).
Per rimanere un po’ di giorni nei bei territori vi consigliamo di scegliere agriturismi e hotel biologici. Per esempio l’agriturismo Casina Murgecchia Fano vicino a Bari rappresenta un’opzione di questo tipo.
Se poi volete farvi guidare da guide specializzare per escursioni nel parco, potete contattare le guide dell’Associazione culturale-ambientale ‘Le Terre di Federico’.
L’area, di estremo interesse naturalistico e archeologico, è caratterizzata dalla presenza di due habitat prioritari. Le praterie su substrato calcareo con una stupenda fioritura di orchidee ed i percorsi simili a steppa ricoperti di graminacee e piante annuali.
Tradotto in soldoni, un territorio estremamente variegato, che mette in mostra una suggestiva successione di creste rocciose, doline e dolci colline. E poi: cavità carsiche, scarpate ripide, lame, estesi pascoli naturali e coltivi, boschi di quercia e di conifere.
Qui l’azione perenne della natura si mescola e convive con quella millenaria dell’uomo. Che ha edificato masserie in pietra, recinti e stalle per le greggi, chiesette e reticoli infiniti di muri a secco.
Architetture che testimoniano la vita di pastori erranti, di massari impegnati nella lavorazione del latte e della lana e nella coltivazione dei cereali, del mandorlo e della vite. Ma raccontano persino storie di dinosauri che percorrevano un antico mare. Dove uomini primitivi vivevano nelle numerose grotte che si insinuano tra i costoni rocciosi.
Riprova ne sono le tombe scavate nella pietra in vari siti archeologici. Oltre allo scheletro umano perfettamente conservato custodito in una delle tante cavità carsiche presenti in agro di Altamura.
Ben conservate anche le tracce della dominazione svevo-normanna. Si rivede in molti dei centri storici dei tredici comuni ricadenti nel perimetro dell’Ente e simboleggiati dal maestoso Castel del Monte.
Un paesaggio, quello murgiano, in continua evoluzione. In primavera è possibile osservare nel verde intenso dei campi di grano o dei pascoli rocciosi le brillanti fioriture di tantissimi fiori. I tulipani selvatici, i gladioli e orchidee. La delicata colorazione della traslucida stipa delle fate in fiore si associa al rosa dell’asfodelo o al giallo della possente ferula, mentre nel cielo sfrecciano balestrucci e falchi. In autunno ciclamini e colchici colorano le nude pietre dei costoni rocciosi e dei numerosi muri a secco. In inverno protagonisti diventano i frutti rossi del biancospino e blu del prugnolo.
Per colui che si perde nelle Murge la sensazione più ricorrente è quella di essere in un grande spazio aperto in cui vagare con lo sguardo verso orizzonti infiniti. Orizzonti caratterizzati dagli odori pungenti della menta e del timo selvatico e di poter godere di albe e tramonti iridescenti e unici.
E la gastronomia? Non si può comprendere la Murgia se non vivendola e gustando i suoi frutti. Il pane di grano duro, i dolci di mandorla, i fichi secchi, i funghi, i vini robusti e i formaggi di pecora.
Il parco nazionale ospita una discreta varietà di specie animali. In passato era nota e attestata la presenza di lupi, generalmente provenienti dall’Abruzzo o dalla più vicina Lucania in cerca di greggi per sfamarsi. In seguito alla reintroduzione di cinghiali, hanno ricominciato a riaffacciarsi nel parco, come attestano le documentazioni fotografiche. Tra la popolazione di mammiferi si attestano le seguenti specie: donnole, faine, lepri, roditori e volpi.
Tra i rettili possiamo annoverare, oltre alla comunissima lucertola campestre ed alla testuggine comune la presenza del ramarro, del geco di Kotschy e di vari serpenti, tra cui la vipera, il cervone, il biacco, la biscia dal collare e, particolare, il colubro leopardino.
Anche gli anfibi sono presenti, nonostante l’ambiente arido, con rospi e ranocchie e il Tritone italiano. Numerose sono invece le specie di uccelli presenti nel parco, dalla gallina prataiola all’occhione, passando per corvi e colombi, per chiudere con i rapaci diurni, soprattutto il falco lanario e il falco grillaio, e notturni.
Gli spazi ampi dell’altopiano sono penetrati da una serie di sentieri ben segnalati, percorribili a piedi, in bicicletta o a cavallo. Il Parco mette a disposizione una squadra di guide qualificate, per le visite didattiche vengono proposti trasferimenti a bordo di un pulmino a metano.
Per saperne di più: parcoaltamurgia.it
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