Piante e fiori

Impollinazione: i segreti di questa piccola, grande magia della natura

L’impollinazione è quel processo indispensabile per la riproduzione delle piante alla base della sopravvivenza stessa di molte specie sulla Terra, uomo compreso.

Impollinazione: i segreti di questa piccola, grande magia della natura

Grazie ad agenti atmosferici e sopratutto al lavoro incessante degli insetti impollinatori, il polline viene trasportato da una pianta all’altra rendendo possibile la fecondazione di un’essenza vegetale della stessa specie e la conseguente produzione di semi e frutti.

Questa piccola, grande “magia” è merito di uccelli, pipistrelli, piccoli mammiferi, insetti, acqua e vento che trasportano il polline anche per migliaia di chilometri contribuendo al perfetto funzionamento del meccanismo riproduttivo delle piante.

Impollinazione
Api, bombi, sirfidi, farfalle e falene sono gli insetti impollinatori più importanti

Definizione

In botanica, l’impollinazione è definita come quel processo che consiste nel trasporto dei pollini dalla parte maschile e quella femminile dell’apparato riproduttivo delle piante. Gli organi sessuali sono contenuti nei coni o nei fiori della maggior parte delle specie vegetali e servono per consentire la fecondazione e la riproduzione delle Gimnosperme e delle Angiosperme. Esistono principalmente 2 tipi di impollinazione:

  • Autoimpollinazione (detta anche autogama)
  • Impollinazione incrociata (o eterogama)

Autoimpollinazione

Consiste nel passaggio diretto del polline dall’antera di un fiore allo stigma dello stesso fiore. In questo caso, il polline cade sugli stimmi  e riesce a fecondarlo in quanto la pianta è ermafrodita o autogama.

Impollinazione incrociata

La fecondazione dipende dal trasporto del polline da una pianta ad un’altra appartenente alla stessa specie. Le piante che fanno affidamento in natura sull’impollinazione incrociata o eterogama sono dette allogame e dipendono essenzialmente dall’azione di agenti impollinatori e fattori esterni che fungono da veri e propri “vettori” adibiti allo spostamento dei pollini di fiore in fiore.

I principali agenti impollinatori sono:

  • insetti
  • rettili
  • uccelli
  • pipistrelli (I. Chirotterogama)
  • marsupiali e mammiferi
  • molluschi
  • vento
  • acqua (I. idrofila)
  • uomo (impollinazione artificiale)

A seconda del fattore in gioco, cambia anche la denominazione specifica dell’impollinazione. Nel caso di insetti si parla di I. entomogama; quando si tratta di rettili e marsupiali è zoogama, mentre si definisce ornitologa l’impollinazione ad opera di uccelli.

Grazie all’evoluzione delle specie viventi e alla loro straordinaria capacità di adattamento ai cicli della natura, piante e animali hanno sviluppato una capacità sempre più affinata di coordinarsi armoniosamente per garantire l’incrocio e la fecondazione tra piante diverse.

Impollinazione
Schema dell’impollinazione mediante insetti

Impollinazione anemofila (ad opera del vento)

La primavera, dalle nostre parti, è il periodo dell’anno in cui vediamo svolazzare in aria i pollini trasportati dal vento nell’atmosfera e sulle superfici di laghi, fiumi e corsi d’acqua. Quel pulviscolo giallognolo o biancastro che crea non pochi fastidi ai soggetti allergici, è il polline prodotto dai molti fiori che schiudendosi liberano nell’aria tantissimi granelli che il vento porta via con sé.

Ciò accade anche all’inizio dell’estate o la fine dell’autunno e riguarda molte famiglie di piante per lo più anemofile che si affidano alla forza del vento per riprodursi. Tra le piante più comuni che si riproducono per impollinazione anemofila, troviamo:

Riconoscerli è molto facile perché i fiori di queste piante non sono vistosi o profumati. Non devono attirare gli insetti per farsi impollinare.

Una volta sbocciati, liberano i pollini dalle antere e li affidano alle ali del vento. E visto che non sanno come, quando e dove finiranno, devono produrne polline in grandi quantità per aumentare le probabilità di fecondare lo stimma di una pianta della stessa specie.

Impollinazione entomofila

Quando ad occuparsi del prelievo e trasporto dell prezioso carico di polline è un insetto si parla di impollinazione entomofila o entomogama.

Si tratta del lavoro svolto dalle api, dalle farfalle, dalle falene, dai ditteri e dai coleotteri. Corrisponde ad un meccanismo riproduttivo talmente rodato e affinato dalla natura, che le piante hanno sviluppato adattamenti specifici per facilitare il compito ai loro piccoli alleati volanti.

Per questa ragione i fiori hanno acquisito un’accogliente forma a calice, sono odorosi e coloratissimi. Per non parlare del nettare, un dolcissimo e prelibato cibo che le piante offrono agli insetti in cambio dei loro “servigi”.

Senza il lavoro degli insetti impollinatori anche l’agricoltura non sarebbe possibile ed è per questo che l’uomo ha imparato ad allevarli.

Il loro ruolo è fondamentale all’equilibrio degli ecosistemi terrestri, alla diversità delle varietà botaniche e la loro distribuzione, ma la chimica sempre più utilizzata nelle attività agricole ne sta mettendo a serio rischio la sopravvivenza.

Il ruolo delle api per l’impollinazione

L’ape è il simbolo per eccellenza dell’impollinazione. Se osservassimo attentamente un’ape intenta nel suo lavoro di “bottinatrice”, noteremmo che passando di fiore in fiore il suo corpo peloso si cosparge di polline che la rende pesante e goffa perfino nel volo.

Ma non è tutto. Le zampe posteriori di questo preziosissimo insetto sembrano fatte apposta per consentirle il trasporto del suo prezioso carico. Sono munite, infatti, di “cestelle” nelle quali le api ripongono il polline destinato all’alveare per la produzione del miele.

Le piante per le quali le api e gli altri insetti impollinatori sono indispensabili anche in termini di produttività appartengono alla grande famiglia delle Angiosperme. Si differenziano dalle Gimnosperme perché custodiscono i semi all’interno di un fiore, protetti dall’ovaio e quindi sono più difficili da impollinare.

Per questo motivo molti agricoltori si affidano al lavoro degli apicoltori per aumentare la produttività delle loro colture.

Tra le varietà che più dipendono dal lavoro delle api ritroviamo alcuni tipi di frutta e verdura tra i più consumati:

Negli ultimi tempi, però, l’uso sempre più massiccio di insetticidi, diserbanti e fitofarmaci sta interferendo pesantemente nei cicli biologici alla base del delicato equilibrio dell’ecosistema terrestre. I cambiamenti climatici fanno il resto.

Le api e gli altri insetti impollinatori del Pianeta, infatti, sono sempre meno e con la loro progressiva scomparsa anche la vita dell’uomo sulla Terra è a rischio. Gli esperti affermano che se le api si estinguessero, la nostra specie cesserebbe di esistere nel giro di 5 anni.

Impollinazione
Le api sono le grandi protagoniste dell’impollinazione della maggior parte delle piante

Impollinazione artificiale

Anche l’uomo può trasformarsi all’occorrenza in un agente impollinatore. E può farlo servendosi di diverse tecniche e strumenti. Il metodo più semplice e collaudato è quello dell’impollinazione manuale, detta anche “meccanica”.

Consiste nel trasferimento manuale con pennelli o altri strumenti di facile reperibilità che facilitano il passaggio del polline dai fiori maschili agli stigmi femminili dei fiori di un’altra pianta della stessa specie.

Questa tecnica è sempre più utilizzata per la progressiva scomparsa degli insetti impollinatori naturali, ma può essere l’unica alternativa possibile in caso di:

  • riproduzione di specie fuori della loro area di origine
  • necessità di selezione di una specifica varietà
  • ibrido e incrocio su piante emasculate

Impollinazione ad opera di altri animali

Non solo api e farfalle, anche altri piccoli animali sono importanti impollinatori naturali. In uno studio condotto da un team internazionale di ricercatori (Global importance of vertebrate pollinators for plant reproductive success) è stata analizzata l’importanza degli impollinatori vertebrati per la riproduzione delle piante.

La ricerca ha preso in esame 126 casi di impollinazione  ad opera di vertebrati e insetti e ha stabilito che pistrelli e uccelli sono responsabili della produzione di una grande quantità di frutti e semi di cui ci nutriamo.

Lo studio ha valutato anche il ruolo di alcuni piccoli mammiferi nel processo di impollinazione delle piante, in particolare lemuri, topi, opossum, scoiattoli e lucertole, oltre 920 specie di uccelli (colibrì, nettarinidi, melifagidi e pappagalli) che fungono da impollinatori.

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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