In inverno il mandarino è uno dei frutti che consumiamo maggiormente. Tra l’altro, grazie anche alle sue dimensioni, è anche comodo da portare con sé e mangiare in ufficio o dopo la palestra come salutare spuntino di metà mattina o del pomeriggio.
Andiamo allora a scoprire qualcosa di più su questo profumatissimo frutto che ricorda il Natale!
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I frutti del Citrus reticulata, il suo nome botanico, sono molto più piccoli delle arance. Hanno un sapore più dolce e una buccia decisamente più morbida, che talvolta si stacca dalla polpa prima che il frutto sia colto dal ramo, dandogli una forma ‘ammaccata’.
Tutti gli agrumi, anche quelli tradizionali e originari del Mediterraneo, come il bergamotto, il cedro ed il chinotto, ma anche quelli più esotici e gli ibridi come il lime, il mapo appartengono alla famiglia delle Rutacee e sono originari dell’Estremo Oriente.
Forse non tutti sanno che il mandarino, assieme al pomelo e all’arancio amaro, sono gli unici tre agrumi originali, mentre tutti gli altri sono ibridi naturali, risultato d’incroci operati dalla natura tra queste varietà. Ad esempio, dall’ibridazione naturale avvenuta tra arance e mandarini sono nate le clementine e il mandarancio.
L’arancia, ad esempio, è un ibrido, cioè è il risultato dell’incrocio operato secolo e secoli fa tra mandarino e pomelo. Il pompelmo invece è un incrocio tra arancio e pomelo.
Oggi esistono anche tre ibridi che partono da questo agrume:
Sono tante le varietà, come quello cinese (detto anche kumquat), il tangerino, il cleopatra e il king. Differiscono un poco per il gusto, più o meno dolce.
Si tratta di arbusto originario della Cina che di media raggiunge i 2 m di altezza ma, talvolta, arriva anche fino a 4.
L’albero ha foglie lucide di un bel verde smeraldo e un buon profumo, e riesce a produrre fino a 600 frutti l’anno, che maturano in autunno-inverno.
100 g di mandarino contengono circa 70 kCal così ripartite.
Inoltre, in 100 gr di prodotto ci sono:
Per quanto poi riguarda vitamine e sali minerali, sempre in 100 gr di polpa di mandarino, ci sono:
Composto soprattutto da acqua, è un frutto poco calorico, ed è ricco di queste sostanze nutritive:
Perfino i semi, se masticati, contengono vitamine! E la polpa è la parte più ricca di vitamina C. Studi recenti lo attestano anche come antitumorale (in particolare per il tumore del fegato e dello stomaco) e protettore cardiaco; inoltre diminuirebbe del 20% la probabilità di ictus.
Le principali differenze tra i due agrumi si rilevano sostanzialmente a livello della forma e della scorza.
Si tratta di agrumi diversi soprattutto nella grandezza, perchè forma e colore sono simili.
Si può mangiare fresco, oppure come molti agrumi, anche candito o come ingrediente per i dolci, le marmellate e i liquori. Come per il limone, è utilizzato per condire piatti salati di carne e pesce, e nelle insalate.
In cosmesi e fitoterapia si utilizza sotto forma di olio essenziale, ricavato dalla buccia, che non è commestibile, ma è ricca di limonene, un antiossidante dagli effetti antiage.
Ideale per la cura della pelle, per le virtù depurative, ammorbidenti ed idratanti. Viene utilizzato anche come anticellulite perché facilita il riassorbimento dei liquidi.
Consigliato in casi di stress e tensioni nervose, stitichezza, ansia, ritenzione idrica, coliche e asma, è utile anche come antisettico ed antinfiammatorio.
Come gran parte degli agrumi, anche i mandarini stanno bene sia nelle preparazioni dolci che in quelle salate.
Ecco alcune semplici idee da prendere come spunto e farsi ispirare per portare in tavola qualche piatto originale e un po’ diverso dal solito.
Potete conservare le scorze per preparare diverse cose.
Si cominciano a trovare verso novembre, dopo i mandaranci, e, di solito, si trovano fino a gennaio.
Per godere dei benefici di questo frutto, l’ideale sarebbe mangiarne almeno un paio al giorno, ma è possibile arrivare anche a massimo 4-5 al giorno.
Essendo ricchi di fruttosio, non sono consigliati ai soggetti diabetici. Inoltre, è bene ricordare che possono esserci anche persone intolleranti o allergiche.
Come tutta la frutta, si consiglia di consumarli lontano dai pasti per evitare che fermentino nello stomaco, perdendo così la maggior parte delle sostanze nutritive in essi presenti.
In frigorifero, sistemati nell’apposito cassetto della frutta, resistono 10-14 giorni. Possono essere anche conservati fuori dal frigo, a temperatura ambiente, ma non vicino a delle mele, che ne accelerano la maturazione. In questo caso non durano più di 5-7 giorni.
Potete anche congelarli, ma vanno spellati e prima congelati gli spicchi per 1 ora separati in un vassoio, per poi riporli in un sacchetto per alimenti da freezer, altrimenti si attaccheranno diventando un grumo inseparabile!
I diabetici devono evitare di assumere tutti quegli alimenti con un indice glicemico piuttosto elevato. Per quanto riguarda la frutta, devono quindi evitare uva, cachi, banane e, per l’appunto, anche i mandarini.
Oltre ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, i mandarini riportano nella norma anche i valori di pressione arteriosa.
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