In questa guida parleremo di animali domestici, cercando di capire quali sono e quali sono le cure che i proprietari devono offrire loro.
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In questi ultimi anni gli animali domestici sono divenuti sempre più numerosi nelle case degli italiani. Sono molti coloro che prendono un cane o un gatto, ma anche altri animali domestici che possono essere meno famosi.
Ma che cosa sono gli animali domestici? La risposta possiamo trovarla nella stessa definizione. Gli animali domestici sono animali che hanno subito il processo di domesticazione, ovvero su cui l’uomo è riuscito ad avere un controllo parziale o totale.
Questa definizione, tuttavia, è oggi un po’ in disuso almeno negli ambienti accademici. Questo per due motivi:
Tra gli animali da compagnia, ne troviamo alcuni appartenenti alle cinque principali categorie di vertebrati. Mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci sono tutti animali che fanno, appunto, compagnia alle persone.
Questo significa che a fianco dei soliti cani e gatti ci sono specie animali molto diverse tra loro, alcune più diffuse, altre meno.
Le attenzioni che devono dare i proprietari riguardano soprattutto la loro etologia, ovvero il loro modo di comportarsi. Conoscere il comportamento di queste specie significa sapere come prendersi cura di loro.
Cani, gatti, conigli, cavalli ed altri sono tutti animali mammiferi. Sono animali a sangue caldo in grado di regolare per conto proprio la temperatura corporea, e sono gli animali che, per fisiologia e comportamento, sono più simili a noi.
Prendersi cura di un cane o di un gatto non è difficile, perché ci sono libri e libri che ne parlano: Sicuramente non è difficile imparare ad avere cura di loro perché sono animali autosufficienti.
Discorso un po’ diverso per i roditori, come il criceto, il gerbillo, il cincillà, i ratti, e poi altri animali come i porcellini d’india, le donnole, il coniglio, il furetto e perfino lo scoiattolo: tutti mammiferi.
La cosa fondamentale per questi animali è conoscere la loro alimentazione e rapportarsi con loro di conseguenza, cercando di mantenerli il più possibile in una situazione naturale per la loro etologia. Un esempio?
Al coniglio piacciono i luoghi bui, piace rosicchiare, deve mangiare tanta erba. Se ho un coniglio e lo tengo sul terrazzo, mangia i semi di girasole una volta al giorno e non ha nulla da rosicchiare soffrirà più di quanto immaginiamo.
Per cui, se vogliamo prendere un mammifero appartenente ai “NAC”, Nuovi Animali da Compagnia, informiamoci bene prima di prenderlo.
Quanto appena detto vale anche per gli uccelli. Bisogna dire che questi animali spesso sono più adattabili ed hanno bisogno di meno cure rispetto ai mammiferi, per cui se siete alla prima esperienza con un NAC, meglio preferire un pappagallo ad un mammifero.
Essenzialmente i bisogni degli uccelli riguardano la temperatura (anche se sono a sangue caldo, molti sono esotici) e la pulizia dell’ambiente in cui vivono, perché tendono a mangiare di tutto, proprie feci comprese.
Questo vale sia per gli uccelli piccoli (pappagalli, canarini) che per quelli grandi (galline, anatre) che ovviamente hanno bisogno di un ambiente idoneo più grande.
Più complesso è il discorso degli anfibi e dei rettili. Tra gli anfibi, poco diffusi, ci sono le rane e le salamandre, mentre tra i rettili in assoluto i più facili da tenere sono le tartarughe di terra e le tartarughine d’acqua. Ma ci sono anche lucertole, iguane, camaleonti e ovviamente i serpenti.
Di questi animali domestici non bisogna dimenticare che sono a sangue freddo, ovvero sono incapaci di mantenere la propria temperatura corporea.
Le tartarughe di solito ce la fanno bene grazie al ciclo aperto (si tengono fuori), mentre i rettili da terrario hanno necessità della luce ultravioletta, altrimenti muoiono. Bisogna fare molta attenzione.
Difficile è anche la loro alimentazione, perché molti ne hanno una particolare che deve essere ben conosciuta prima di poter procedere con l’acquisto di un animale del genere.
Alcuni di loro, infine, sono anche pericolosi da maneggiare. Ovviamente, si parla dei serpenti.
Avete mai preso un pesce rosso alla fiera e poi è morto? Questo è un problema diffuso e comune, perché i pesci sono in assoluto i più difficili da tenere come animali domestici.
Il vostro pesce rosso probabilmente è morto perché non nuotava nell’acqua ma nella sua stessa urina (eh, si, l’acqua va cambiata perché i bisogni li fanno lì dentro…).
E poi, la temperatura (sono a sangue freddo anche loro), la presenza del cloro e altre sostanze nell’acqua, la quantità di cibo, le malattie infettive (la tubercolosi è molto diffusa tra i pesci d’acquario: tra l’altro si può prendere anche noi) sono cose da tenere in grande considerazione.
Anche perché i pesci sono tra gli animali che bisogna curare con più attenzione. Per farlo bisognerebbe conoscere non solo “i pesci” in generale, ma la singola specie che vogliamo tenere: se non avete una passione sfrenata per l’acquario, questo è un tipo di animale domestico decisamente sconsigliato.
Ora che abbiamo visto quali sono, ecco le cose che bisogna obbligatoriamente sapere se si pensa di ospitare un animale domestico in casa.
Ci sono tanti aspetti positivi nell’avere un animale in casa, che sia un gatto, un cane, un uccello o un roditore, tali da sorpassare i lati negativi (le spese che si devono affrontare) ed i vincoli legati a un grado di minore libertà di spostamento:
I bambini adorano avere un piccolo animale da compagnia: la cura, i giochi, l’affetto che li lega è un fattore importante per la loro crescita e per il senso di sé. Aumentano l’autostima grazie alla responsabilità che la gestione di un amico peloso comporta, e saranno più empatici con gli altri.
Prima di scegliere al buio, meglio farsi alcune domande, perché un animale è un essere vivente che deve essere curato per tutta la sua pur breve vita e non un giocattolo che, se non piace più, si accantona in un cassetto.
Bisogna quindi analizzare diversi fattori:
Le promesse di un bambino durano solo per un breve periodo e alla fine saranno i genitori che si dovranno accollare l’onere delle cure, soprattutto i compiti più ingrati come portare il cane sotto la pioggia, svuotare la lettiera o pulire la gabbia, dargli da mangiare… Al bambino deve essere quindi insegnato a prendersi cura ed educare il suo amico, e che non considerarlo un giocattolo.
Ci sono tante opzioni, che per lo più dipendono dalle esigenze personali e dal tipo di animale che si cerca. Ci si può rivolgere ad un negozio di animali, recarsi in un allevamento specializzato e certificato, adottare il cucciolo di un amico, cercare nei rifugi per animali abbandonati o maltrattati, rispondere agli annunci su internet e sui giornali.
Ricordate sempre di far visitare il vostro amico da un veterinario di fiducia (vostro non quello del negozio o dell’allevamento o dell’amico), che ne controlli lo stato di salute, prima di acquistarlo o portarlo a casa.
Purtroppo i nostri amici hanno spesso un’aspettativa di vita molto più breve di quella dell’uomo e bisogna metterne in conto la morte. Quando accade, oltre al dolore, bisognerà affrontare anche gli aspetti pratici. Dove portarne le spoglie.
Solo nel caso del cane, la legge impone di chiamare un veterinario perché ne constati il decesso per cause naturali e stili il certificato di morte, se presente un microchip con i suoi dati. Tale certificato va portato all’ASL entro 15 giorni dalla morte, per farlo cancellare dall’anagrafe.
Per il gatto e altri piccoli animali, invece, non è necessario alcun certificato.
Poi si potrà decidere cosa fare. Ci sono varie opzioni.
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