Il cimurro, noto anche come malattia di Carrè, è una patologia molto diffusa e pericolosa in grado di minacciare seriamente la salute del cane. Si diffonde piuttosto rapidamente, è molto simile al morbillo e può infettare anche altri animali, in particolare quelli selvatici.
Specie da cuccioli, i nostri amici a quattro zampe ne sono molto esposti. Sembra che gli animali più a rischio siano proprio i cuccioli che non hanno assunto il colostro, vale a dire il latte materno prodotto nelle prime 24/48 ore, nonché quelli non vaccinati dopo le 6/8 settimane.
Tuttavia, con una corretta terapia e la giusta prevenzione si può scongiurare ogni pericolo. Come abbiamo visto per altre malattie infettive, come la filaria del cane, la leishmaniosi e la leptospirosi, anche il cimurro può essere neutralizzato con la giusta profilassi.
Vediamo di cosa si tratta, quali sono i sintomi per riconoscerla e le cure possibili.
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Il virus responsabile della diffusione del cimurro è appartiene alla famiglia del Morbillivirus. Non a caso, il virus del cimurro è strettamente imparentato con il virus del morbillo.
Il contagio può avvenire per contatto diretto da animale già ammalato ad altro cane non vaccinato. La rapidità dipende dalle condizioni ambientali, dallo stato di salute generale del cane e dalla presenza simultanea di più animali in uno stesso luogo.
Di solito, il veicolo principale del cimurro sono le micro-gocce prodotte dallo scolo nasale e oculare che si diffondono nell’aria.
Il contagio, dunque, avviene quando l’animale entra in contatto con queste secrezioni o con la saliva di un altro cane infetto. Una volta insidiatosi nell’organismo del nuovo ospite, il virus del cimurro si stabilizza nei linfonodi delle bocca e nelle tonsille.
Trascorsi 4-5 giorni, si diffonde nel sistema circolatorio attaccando prima i polmoni, poi lo stomaco. All’apice del suo ciclo vitale, infetta sistema nervoso e cute provocando danni molto seri.
Il primo campanello d’allarme del cimurro è la febbre. Essa compare quasi immediatamente e si accompagna ad un eccesso di lacrimazione e di scolo nasale. Contemporaneamente, possono comparire anche catarro, piccole lesioni e pustole sul ventre e sulle cosce. Generalmente, nella sua fase iniziale il cimurro può esordire con questa sintomatologia:
Se notate uno di questi sintomi è fondamentale avvertire immediatamente il veterinario che provvederà ad eseguire tutti gli esami del caso per diagnosticare la malattia. Di solito, gli accertamenti ambulatoriali consistono in un tampone tonsillare e un test sierologico.
Nella fase acuta della malattia, i sintomi tendono a peggiorare e si manifestano sopratutto sul sistema nervoso:
Il Morbillivirus che veicola il cimurro provoca anche un calo dei globuli bianchi nel sangue che mina ulteriormente il sistema immunitario del cane. Ciò espone l’animale al rischio di contrarre altre infezioni secondarie che possono complicare una situazione già instabile.
Come per altre malattie canine di origine virale e infettiva, anche per il cimurro l’unica vera arma di difesa è la prevenzione. Per contrastare l’aggressione del virus, infatti, è importante vaccinare il cane entro le 9 settimane di vita.
Una volta contratto, il cimurro non potrà essere veramente curato ma solo tenuto sotto controllo con lunghi trattamenti a base di antibiotici, flebo per la disidratazione e antinfiammatori. In questo caso, le probabilità che l’animale muoia passano dal 20 all’80%.
La terapia veterinaria adottata in caso di contagio ha più possibilità di successo se tempestiva. Nella prima fase della patologia, infatti, l’obiettivo è sostenere il sistema immunitario del cane ed aiutarlo a rispondere positivamente al virus. Essendo causata da un virus, non c’è una cura specifica in grado di domare la malattia. Esistono solo trattamenti di supporto che possono tenere sotto controllo i sintomi e le infezioni secondarie.
E’ per tutti questi motivi che la vaccinazione dei cuccioli è l’unica possibilità che abbiamo per proteggere Fido dalle insidie del cimurro. Vaccinare gli esemplari giovani e assicurarsi che la madre non abbia contratto la malattia durante la gestazione è sempre la scelta migliore per tutelare la salute dei nostri amici pelosi.
Spazio agli interrogativi che ci avete mandato via mail.
Tutti i cani sono a rischio, ma i cuccioli di età inferiore ai quattro mesi e i cani che non sono stati vaccinati sono più a rischio di contrarre la malattia.
La vaccinazione è l’unica e vero strumento di prevenzione fondamentale per prevenire questa malattia.
Ai cuccioli viene somministrata una serie di vaccinazioni per aumentare la probabilità di sviluppare l’immunità quando il sistema immunitario non è ancora completamente maturo.
Ecco alcuni consigli:
No, non esiste una cura per l’infezione da cimurro canino. Il trattamento consiste tipicamente in cure di supporto e sforzi per prevenire infezioni secondarie, controllare il vomito, la diarrea e i sintomi neurologici e combattere la disidratazione attraverso la somministrazione di liquidi.
I cani infettati dal cimurro canino devono essere separati dagli altri per ridurre al minimo il rischio di ulteriori infezioni.
Sappiamo che è difficile da accettare ed è per questo che abbiamo stressato l’importanza della prevenzione.
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