Diete

Perché le diete “alla moda” possono essere dannose per corpo e mente

Dietro promesse di dimagrimento veloce e risultati visibili, tuttavia, ci sono rischi concreti per la salute

Negli ultimi anni alcune diete alla moda, come quella chetogenica, la dieta low carb, il digiuno intermittente, e le varie mono-diete come la dieta del minestrone o quella dell’uva, o le tante diete detox e purificanti, stanno spopolando anche sui social. Dietro promesse di dimagrimento veloce e risultati visibili, tuttavia, ci sono rischi concreti per la salute, specie se seguite senza controllo. In questo articolo esploriamo gli studi scientifici più recenti che evidenziano i pericoli, cosa succede nel breve e lungo periodo, e come costruire una alternativa sana.

Perché le diete “alla moda” possono essere dannose per corpo e mente

Quali sono le diete alla moda e perché piacciono tanto

Le diete più popolari oggi includono:

  • Dieta chetogenica / very low carb (molti grassi, pochi carboidrati)
  • Diete ipercaloriche come la dieta Dukan, la dieta Paleo, la Atkins, che prevedono assunzione di quasi solo proteine derivanti da animali e vegetali a discapito di grassi e carboidrati
  • Digiuno intermittente cioè periodi di restrizione calorica alternati a ‘finestre di alimentazione’
  • Mono-diete che prediligono solo un alimento per un certo perioso di tempo, come quella solo frutta, oppure la dieta crudista, o la dieta del riso
  • Diete speciali e strane come la dieta del gruppo sanguigno o quella omotossicologica, basate su teorie strambe e non dimostrate

Queste diete attraggono perché promettono risultati rapidi, perdita di peso visibile in poco tempo, spesso con forte promozione mediatica. Ma gli studi rivelano che ‘veloce’ non significa ‘sicuro’.

Cosa dicono gli studi scientifici: rischi a breve e lungo termine

Ecco alcuni risultati recenti:

3. Parere di un nutrizionista esperto

Secondo la nutrizionista Federica Gardener, le diete che promettono risultati miracolosi in poco tempo possono sembrare una scorciatoia, ma il nostro corpo non funziona per scorciatoie.

Ogni restrizione forte o sbilanciamento comporta una contropartita, che può manifestarsi subito (affaticamento, perdita di capelli, calo del rendimento fisico o mentale), oppure molti mesi o anni dopo — indebolimento del sistema immunitario, alterazioni metaboliche, rischio aumentato per patologie croniche.

Perdere peso è possibile e salutare, purché si segua un regime ipocalorico moderato, variato, rispettoso dei fabbisogni e con supporto professionale.

Tabella sui danni e pericoli

I danni di una dieta seguita per un periodo breve vs quella seguita nel lungo periodo, nella nostra tabella.

Ambito Danni a breve termine Danni a lungo termine
Nutrienti Carenza di vitamine e minerali (come vitamina B, ferro, calcio) Anemia, osteoporosi, fragilità ossea
Muscolatura & metabolismo Perdita di massa magra, calo del metabolismo basale Rallentamento metabolico permanente, difficoltà a mantenere il peso
Salute mentale sbalzi di umore, senso di fame costante, difficoltà di concentrazione Disturbi alimentari, ansia, depressione, bassa autostima
Organi interni Problemi digestivi, stipsi o diarrea, sbalzi glicemici Malattie epatiche, nefropatie, dislipidemie, rischio cardiovascolare
Effetto yo-yo Recupero rapido del peso perso dopo sospensione della dieta Rischio aumentato di obesità viscerale, rischi metabolici, peggioramento del profilo lipidico

Troppe proteine danneggiano la salute

Diete che danneggiano l’ambiente: scopriamo insieme quali sono le diete meno sostenibili. Il World Cancer Institute dettando delle linee guida per la prevenzione del cancro ha diffuso indicazioni precise sul consumo della carne. Benché ancora non esistano prove scientifiche che la dieta vegetariana prevenga il cancro è evidente che il consumo di alimenti vegetali fa bene a noi e all’ambiente.

Un individuo umano adulto dovrebbe consumare un massimo di 80 gr al giorno di carne rossa,  per un totale annuale di circa 30 kg. Da recenti indagini, però,  risulta che in Italia, il consumo annuale di carne si attesta oltre i 90 kg, di cui i 2-3 di carni rosse, oltre il doppio della quantità massima consigliata.

Tutto questo a conferma del fatto che negli ultimi 50 anni la dieta a base di carne è diventata la norma, ed il consumo è quintuplicato. In media ne mangiamo circa 5 volte di più rispetto ai nostri nonni, e questo oltre ad avere un effetto negativo sulla nostra salute, ha un effetto devastante anche sull’ambiente.

Menu settimanale equilibrato (esempio)

Ecco un menù tipo per una donna leggermente sovrappeso, senza patologie, con attività moderata:

1 h attività fisica aerobica + 1 h anaerobica a settimana da circa 1500–1600 kCal/giorno e macro-nutrienti bilanciati.

Giorno Colazione Spuntino Pranzo Merenda Cena
Lunedì 125 ml di yogurt magro + 1 frutto + 2 cucchiai di fiocchi d’avena 1 mela Insalata mista + 1 petto di pollo alla griglia + 20 gr quinoa + 150 gr verdure al vapore 1 pera + qualche noce Zuppa di legumi + 150 gr verdure miste + un filo d’olio d’oliva
Martedì 2 fette pane integrale tostato + 100 gr ricotta + 2 cucchiai marmellata poco zuccherata 125 ml di yogurt greco 0% con miele Filetto di pesce al forno + patate arrosto + contorno verde Carote crude + hummus Omelette con spinaci + insalata mista
Mercoledì 250 ml frullato di frutta + 1 bicchiere latte vegetale + 1 cucchiaino semi di chia 1 banana piccola 70 gr pasta integrale con sugo di pomodoro, basilico e una spolverata di parmigiano + insalata 1 manciata di mandorle 2 fettine di pollo al limone + verdure grigliate
Giovedì 250 gr porridge con avena, cannella e mele a fettine 1 kiwi 250 gr Insalata di ceci + pomodoro + cetriolo + 100 gr tonno al naturale Yogurt magro + frutta Zuppa leggera + formaggio magro + verdure miste
Venerdì Uova strapazzate + pane integrale + avocado 1 mela Risotto integrale con funghi + insalata 1 pera + qualche noce Filetto di salmone + verdure al vapore
Sabato 3 pancake integrali + frutta fresca 125 gr yogurt greco con frutti di bosco 120 gr insalata di riso integrale + 50 gr piselli + 2 pomodori + mais 1 manciata di frutta secca mista 2 fette di pizza fatta in casa con farina integrale, verdure e poco formaggio
Domenica 1 caffè + 125 m latte magro + 1 brioche integrale/1 fettina pane + velo di marmellata 1 mela Pranzo in famiglia: 200 gr carne magra / pesce + 150 gr contorno + 1 frutto Spuntino leggero: 1 yogurt/1 frutto Vellutata di verdure + pane integrale + insalata mista

Cosa fare per evitare i danni

Prima d’iniziare una dieta, consultate sempre un professionista (che sia un nutrizionista o un dietista) per verificare che il regime sia adatto al vostro corpo, al vostro metabolismo, all’età, ed al vostro stato di salute.

Evitate anche delle diete troppo drastiche, senza carboidrati, o con restrizioni estreme. Se le volete comunque seguire, fatelo, ma per brevi periodi e con l’integrazione di sostanze carenti e dietro controllo medico.

Monitorate sempre i segnali del vostro corpo: una fame eccessiva, uno stato di debolezza, disturbi del sonno, un calo del rendimento cognitivo, la perdita muscolare, ed eventuali problemi digestivi, sono tutti campanelli d’allarme da valutare attentamente assieme al medico.

Con le diete ipercaloriche danni anche all’ambiente

I danni sull’ambiente sono stimati nel consumo di acqua utilizzata per l’allevamento intensivo e in termini di aumento dell’effetto serra dovuto anche allo spreco di acqua che l’allevamento produce.

In estrema sintesi secondo gli esperti è aumentata a dismisura la nostra impronta ecologica, che rappresenta il valore di un indice statistico utilizzato per misurare la richiesta dei bisogni umani nei confronti della natura, ovvero quanto chiediamo alla natura per nutrirci, spostarci con i mezzi e simili.

Questo indice statistico è calcolato mettendo in relazione il consumo umano di risorse naturali e la capacità della Terra di rigenerarle.

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Ultimo aggiornamento il 22 Settembre 2025 da Rossella Vignoli

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Federica Gardener

Ho una laurea magistrale in Biotecnologie Alimentari. Scrivere per tuttogreen.it mi permette di coltivare la mia passione per la nutrizione e più in generale per il benessere e la salute. Dopo il mio percorso di studi, grazie alla mia esperienza di lavoro e alla mia curiosità innata, mi tengo aggiornata costantemente grazie a letture ed approfondimenti sul tema scienza dell'alimentazione e la nutrizione. E cerco di trasmettere agli altri maggiore consapevolezza e curiosità sul grande mondo degli alimenti… e non solo!

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4 Commenti

  1. Pur non essendo vegetariano può anche starmi bene una dieta che escluda l’uccisione degli animali.
    Ma non concepisco che si debbano togliere il latte (uno che prende appena nato?), i derivati come i formaggi e le uova, cibi che non vanno a togliere la vita a un animale. Si potrebbe discutere il sistema della produzione intensiva e in caso portare avanti dei sistemi che rispettano di più l’ambiente. E poi la Terra non può continuare a espandersi dal punto di vista demografico. Ma non credo che si possano togliere completamente le proteine animali dalla dieta.

  2. Non abbiamo bisogno di tutte quelle proteine che ci dicono, il latte di mamma che fa raddoppiare il peso al neonato in poche settimane, e lo nutre al 100% per molti mesi, contiene circa l’1% di proteine. La OMS e la FDA sovrastimano il nostro fabbisogno perchè sono sponsorizzate da varie lobbies, prima fra tutte quella del farmaco. La carne non è necessaria alla nostra sopravvivenza, così come non lo sono i.
    formaggi e il tanto decantato latte (alimento che definirei dannoso).
    Non consumando cibi animali non si sostiene l’enorme spirale di violenza e morte che si verifica giornalmente su milioni di animali privati del diritto di vivere.

  3. penso che, come al solito, in medio stat virtus: da una parte non credo che eliminare cibi come il latte e i latticini ricchi di calcio o la carne, che ha proteine, contribuisca ad una dieta sana, poichè il nostro corpo necessita di tutte le vitamine, di grasso (ormai sembra che dire grasso sia una bestemmia, ma ci serve per assimilare alcune vitamine) ecc. ; d’altra parte è giusto ridurre il consumo di carne, e anche, aggiungerei, di alcune specie di pesci particolarmente diffuse sulle nostre tavole (mi riferisco ad esempio al tonno), poichè non è un tipo di dieta sostenibile nè per noi nè per il nostro pianeta.

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