La dracena o tronchetto della felicità, una sempreverde tutta da scoprire
Tutte le tipologie e le caratteristiche di questa pianta tropicale
La dracena o dracaena è una pianta liliopsidia e una sempreverde che ben sopporta il calore. Vediamo quali sono le sue caratteristiche e come prendersene cura.

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La dracena è un genere di piante arbustive e semiarbustive sempreverdi. Fa parte della famiglia Agavaceae, ordine Liliales, ma le più recenti ricerche genetiche la collocano nella sottofamiglia delle Asparagaceae.
Si caratterizza infatti per fusti eretti, semplici o ramificati, e da grandi foglie coriacee, dalla forma ellittica e appuntita, e a volte lineate da colori variegati.
Per questa ragione, è una pianta ornamentale molto apprezzata, che è adatta come pianta da appartamento e darà soddisfazioni anche a chi non è un esperto di giardinaggio.
Classificazioni della dracena
Le classificazioni sono circa 40 e si distinguono, quindi, soprattutto, per il colore delle foglie. La Dracena marginata ad esempio, presenta striature blu-viola sui margini, ma sono diffuse anche varietà con venature rossicce o color avorio/crema.
Fondamentale è anche il fusto. La Dracena braunii ne ha uno flessibile e sottile, simile a quello del bambù, per questa ragione, infatti, è anche nota come Lucky Bamboo e cresce con le radici in acqua. La Dracena draco invece, veniva utilizzata per estrarre il ‘sangue di drago’, una resina di colore rosso che veniva aggiunta alle tinture per gli strumenti musicali a corda. Esistono anche varietà esotiche, spesso a rischio d’estinzione, come la Dracena Cinnabari (la Dracena drago di Socotra), che si trova solo in un’isola al largo dello Yemen.
Il nome è stato attribuito dal famoso medico e botanico Carl von Linné e deriva dal greco drakaina, ovvero ‘drago’, mentre ‘tronchetto della felicità’ è un appellativo che le è stato dato perché si pensava portasse fortuna.

Dracena fragrans
Detta anche deremensis o ‘tronchetto della felicità’, la dracena fragrans si caratterizza per foglie larghe di colore verde, con striature variegate. Si caratterizza soprattutto per la presenza di un tronco massiccio, capace di raggiungere anche i 6 metri d’altezza, ma in appartamento, non supera i 2-3 metri. La pianta ha anche un fiore a spiga, color bianco-crema o verde-rosato e dal profumo dolciastro.
Proveniente dall’Africa centrale, presenta moltissime cultivar, ma la più nota, la massageana, si distingue per una venatura gialla posta al centro delle foglie.
La Warneckii presenta due bande color crema ai lati e talvolta anche una striscia centrale, la tricolor, invece, ha venature sia bianche che rossastre.
Coltivazione della dracena
Necessita di ambienti luminosi ma non ama il sole diretto. Le foglie verdi, in particolare, sono le più delicate, quindi una varietà di questo tipo può star bene anche all’ombra. Teme i ristagni d’acqua, pertanto andrà messa a dimora in terriccio morbido mescolato a sabbia.
Ricordiamoci sempre che si tratta di una pianta tropicale: dunque ricordiamo di mantenere il terreno sempre umido e di nebulizzare le foglie.
Teme il freddo, che sopporta fino ai 15° al massimo, per questo è una pianta adatta più che altro alla vita d’appartamento, dove difficilmente, però, produrrà fiori (che spuntano tra la primavera e l’estate).
Il concime liquido, ricco di azoto e potassio, va aggiunto all’acqua almeno una volta la settimana durante il periodo primaverile-estivo; non è necessario, invece, in autunno-inverno.
Dracena in vaso
Nota per le sue proprietà purificanti, sembra sia capace di trattenere sostanze nocive derivanti dallo smog e dal fumo. Le cultivar più indicate per la coltivazione in vaso sono la compacta, per merito delle sue dimensioni ridotte, e la Janet Craig, la più resistente ai parassiti. Bisogna ricordare però di mantenerla a riparo dalle correnti, la temperatura in casa dovrà essere costante.
Va rinvasata almeno dopo 2 anni, ma se l’accrescimento è rapido, anche dopo 1 anno. La pianta non si pota, ma è bene tagliare le foglie che disseccano, con uno strumento adatto, affilato e disinfettato, per evitare il diffondersi di parassiti e malattie.
Riproduzione della dracena per talea o margotta
La dracena si riproduce, in primavera, per talea o per margotta. Nel primo caso, è necessario prelevare dalla pianta madre un ramo laterale lungo almeno 10 cm e una porzione di fusto (di circa 5 cm), a cui vanno tolte tutte le foglie vecchie. Il ramo va poi tenuto a bagno in ormoni rizogeni in polvere, che favoriscono la radicazione in un terriccio a base di torba e sabbia.
Il vaso dovrà avere un diametro non più grande di 7 cm, da sistemare in luogo soleggiato ad una temperatura intorno ai 20-24°. Quando inizieranno a spuntare le nuove foglie, vorrà dire che la talea avrà radicato. A quel punto, rimuovete l’involucro.
La moltiplicazione della pianta per margotta aerea prevede che venga effettuato un intaglio nel fusto della pianta madre. Scortecciate la parte e cospargetela di ormoni radicanti. Proteggete l’intaglio con un sacchetto di plastica scuro, riempito di torba o terriccio, da innaffiare con una siringa.
Una volta che le radici saranno spuntate, potrete togliere il cartoccio, separare il ramo dalla pianta madre e invasarlo. Da esso potrete anche ricavare delle talee. Il periodo migliore per effettuare la margotta è la tarda primavera-estate.
Parassiti e malattie della dracena
Per quanto rustica, anche la dracena soffre l’attacco dei parassiti, in particolare degli acari. Quando nella pagina inferiore delle foglie appaiono delle macchie brune, è il sintomo che la pianta è invece vittima della cocciniglia bruna.
Se gli innaffiamenti sono eccessivi, possono farne marcire le radici. Altri funghi come il Colletotrichum e il Fusarium causano, invece, la necrotizzazione delle foglie.
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