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Alla scoperta del gatto delle foreste norvegesi, una delle razze di gatti più suggestiva

Un gatto con un'interessante storia alle spalle, tra realtà e leggenda

Il gatto delle foreste norvegesi o Norsk Skogkatt, come chiamato in terra natia, è un’antica razza le cui origini si perdono nella leggenda. Pelo semilungo e zampe palmate sono solo alcune delle sue caratteristiche. Conosciamolo meglio.

Alla scoperta del gatto delle foreste norvegesi, una delle razze di gatti più suggestiva

Storia

Il gatto delle foreste norvegesi ha un’interessante storia alle spalle, come si può intuire dal nome.

Le ricostruzioni sulle origini del gatto delle foreste norvegesi sono legate a quelle dei Vichinghi. Si pensa infatti che i guerrieri del Nord ospitassero, sulle loro navi, i gatti che abitavano le foreste norvegesi, per cacciare i topi. Le prime citazioni comprovate non si ebbero però che nel 1559.

Fu negli anni Trenta che il gatto delle foreste norvegesi divenne domestico, conseguentemente alla nascita delle prime colture, tramite incroci con il gatto di casa a pelo corto.

Venne riconosciuto ufficialmente solo nel 1972 dalla Scandinavia, e nel 1976 dalla FIFé. E’ comunemente noto come Norvegese delle foreste.

A proposito, eccovi altri animali che cominciano con la lettera n.

Gatto delle foreste norvegesi: dimensioni e aspetto

Lungo, ma di costituzione robusta e taglia grande, il gatto delle foreste norvegesi ha testa triangolare e orecchie larghe alla base. Si caratterizzano per la presenza di ciuffetti presenti anche nel gatto europeo e nella lince. Gli occhi sono grandi, ovali, e il colore varia dal verde al verde oro.

Le zampe posteriori sono più alte di quelle anteriori. Le dita sono ampie e palmate per facilitare gli spostamenti sulla neve; anche qui sono presenti abbondanti ciuffi di pelo. La coda è lunga e molto folta. Il peso nei maschi varia da 7 a 8 kg, nelle femmine dai 3 ai 5,5 kg.

Il pelo è semilungo, mentre il sottopelo è lanoso e idrorepellente, per sopportare i grandi freddi. Gorgiera, pantaloncini e criniera caratterizzano la struttura dell’intero manto, facendolo assomigliare ad una lince.

I colori sono tantissimi, con incursioni nel grigio, nel rossiccio e nel bianco.

Sono esclusi i disegni di tipo point, tipici del gatto Siamese, e i colori chocolate, lilac, cinnamon e fawn.

gatto delle foreste norvegesi
I colori del gatto delle foreste norvegesi sono vari, ma ciò che più lo caratterizza è il mantello folto e impermeabile che li protegge dal freddo e dalle intemperie.

Gatto delle foreste norvegesi: carattere

Questo gatto è intelligente, indipendente eppure in cerca di attenzioni. Ha un ottimo istinto per la caccia, dunque ama anche l’acqua e l’attività fisica. Infatti tende ad arrampicarsi ovunque. Si tratta di un gatto estremamente dinamico.

Essendo incrociato con il gatto di casa, non ha problemi a fare amicizia con i bambini e gli altri gatti. Ma il gatto delle foreste norvegesi si rende irresistibile a tutti, grazie alla sua voce melodiosa e dolce.

gatto delle foreste norvegesi
Questo gatto non teme neve, pioggia, acqua (anzi, è un abile cacciatore lungo i corsi d’acqua) o fango.

Gatto delle foreste norvegesi: allevamento e cura

Ha una salute di ferro ma in alcuni soggetti sono state riscontrate delle intolleranze alimentari legate al riso.

Nonostante il suo pelo sia lungo, non si annoda facilmente, infatti può essere spazzolato 1 volta la settimana. Nel periodo della muta, meglio intensificarne la frequenza, nonostante vi sia un breve periodo in cui il mantello (estivo) risulterà molto corto. Unica eccezione, la coda.

Non è facile trovare un gatto delle foreste norvegesi in Italia. Negli allevamenti, è possibile acquistarlo a non meno di 600-700 euro.

gatto norvegese delle foreste
Il gatto norvegese delle foreste è molto socievole con gli altri animali, inclusi i cani, e con i bambini.

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La Ica

Web editor freelance per portali e siti che si occupano di viaggi, lifestyle, moda e tecnologia. Districatrice di parole verdi per TuttoGreen dal maggio 2012, nello stesso anno ha dattiloscritto anche per ScreenWeek. Oggi, pontifica su Il Ruggito della Moda, scribacchia di cinema su La Vie En Lumière, tiene traccia delle sue trasvolate artistiche su she)art. e crea Le Maglie di Tea, una linea di magliette ecologiche.

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