Alla scoperta dell’Ipheion, la stella della primavera
Caratteristiche, varietà e consigli per la cura e la coltivazione
Oggi scopriremo meglio i segreti dell’Ipheion, una bulbosa primaverile di cui si sente parlare poco, ma che può regalare davvero grandi soddisfazioni. Ideale per la coltivazione nei giardini rocciosi e per realizzare splendide bordure nelle aiuole del giardino, è piuttosto facile da coltivare.
Una volta individuata la posizione migliore e favorevole, si propaga abbondantemente. Viene chiamata anche ‘fiore stella’ per la caratteristica forma dei suoi fiori molto deliziosi. Ecco quali sono le sue caratteristiche da conoscere.
Si tratta di un’erbacea bulbosa, una delle più belle tra le piante perenni, nota con il nome ben più poetico di Stella di primavera e ‘fiore stella’.
Originaria del Sud America, è stata importata in Europa dall’Argentina come pianta ornamentale verso la metà del XIX secolo ed oggi si trova in diverse regioni d’Italia, soprattutto nella parte sud-orientale del territorio e lungo la Costiera triestina.
Il genere comprende circa 10 specie di piante bulbose tutte a fioritura primaverile appartenenti alla famiglia delle Alliaceae.
Tra le specie più diffuse e coltivate in Italia ricordiamo l’Ipheion uniflorum, una pianta con bulbi di piccole dimensioni, alta non più di 20 -25 cm.
Vediamo nello specifico come si presenta:
radici: la pianta è un piccolo bulbo bianco che sprofonda nel terreno tramite piccole radici biancastre
steli: sottili ma rigidi, ogni singolo stelo può raggiungere un’altezza di circa 20 cm e porta uno o due fiori dalla caratteristica forma a stella
foglie: simili a quelle delle graminacee, hanno forma stretta e allungata, sono lineari, filiformi e con margini lisci. Presentano apici appuntiti e sono di un bel colore verde brillante. Se strofinate tra le dita, emanano un odore piuttosto acre che ricorda quello pungente dell’aglio
fiori: a forma di stella, la corolla è composta da 6 grandi petali di colore variabile a seconda della varietà. Possiamo trovare fiori bianchi, rosa pallido o blu-violetto. Sono gradevolmente profumati
frutti: sono piccolissimi semi scuri
Iphenium uniflorum
La specie più nota e diffusa è l’Ipheion uniflorum originario dell’Argentina.
Le cultivar più note, a cui va aggiunto anche qualche ibrido, sono:
Album, dai fiori bianchi e molto grandi (possono arrivare a misurare anche 5 centimetri)
Alberto Castillo, caratterizzata da grandi fiori candidi con strisce scure sul lato inferiore
Froyle Mill, presenta petali di un bel violetto carico e molto intenso
Rolf Fiedler, ha steli ben eretti e fiori regolari color azzurro chiaro
Charlotte Bishop, una delle cultivar più recenti con fiori lilla-violetto delicatamente profumati
Wisley Blue, varietà nota per la gran quantità di fiori con petali azzurro-lilla pallido ed apici più scuri
Caeruleum, con fiori di colore blu pallido
Ipheion, quando fiorisce
Come quasi tutte le bulbose primaverili, se coltivata all’esterno, fiorisce tra aprile e maggio. Questa caratteristica viene evidenziata nel nome in diverse lingue (per esempio, in inglese, si chiama Spring Starflower).
Si tratta di una delle bulbose più facili da coltivare e può essere coltivata sia in vaso che in piena terra.
La coltivazione può avvenire in un angolo del giardino tiepido e ben illuminato. In queste condizioni, la pianta si propaga con gran facilità.
Si presta comunque anche per la coltivazione in giardini rocciosi oppure ai margini di vialetti e sentieri.
Coltivazione in piena terra
Proprio come si fa idi solito per le altre bulbose primaverili, i bulbi vanno messi sotto pochi centimetri di terra nel periodo di ottobre/novembre, ben distanziati tra loro secondo uno schema alternato. In presenza di condizioni ambientali favorevoli, la pianta può diventare un bellissimo elemento invasivo.
Coltivazione in vaso
Quando l’impianto dei bulbi viene fatto in vaso, è opportuno mettere gli stessi a dimora ad una profondità di 5 centimetri circa. Il vaso va quindi sistemato in un luogo soleggiato purché riparato dal gelo dell’inverno.
Durante la primavera successiva, i bulbi daranno vita a piccoli cespugli che, anno dopo anno, diventeranno sempre più folti.
Bel primo piano di fiore di Ipheion.
Consigli per la cura e la coltivazione dell’Ipheion
Sia che si scelga la coltivazione in vaso o quella in piena terra, vediamo quali sono i fattori da considerare per farla crescere sana e vigorosa.
Clima. Non soffre né il freddo né il caldo. In estate entra infatti in riposo vegetativo mentre in inverno, tollera anche le temperature molto rigide, fino a -10°. Sotto questa soglia è bene ricoprire i bulbi con uno strato di pacciamatura.
Esposizione. Cresce abbastanza bene nei luoghi semi-ombreggiati, tuttavia, predilige le esposizioni soleggiate e al riparo dal vento. L’ideale sarebbe la mezz’ombra, meglio se creata dal fogliame di piante decidue più alte o da cespugli. In queste condizioni di luce, le fioriture primaverili saranno davvero abbondanti e notevoli.
Terreno. Si adatta a qualunque tipo di terreno, ma predilige quello soffice, ricco di sostanza organica e soprattutto ben drenato, meglio se con una parte di sabbia, così da favorire lo sgrondo dell’acqua delle annaffiature.
Annaffiatura. Coltivata in piena terra si accontenta dell’acqua piovana, anche se vanno comunque annaffiate durante i periodi di prolungata siccità. Le piante allevate in vaso, invece, vanno annaffiate con maggior frequenza e soltanto quando il terreno è ben asciutto.
Concimazione. Va concimata prima del risveglio vegetativo e fino alla fine della fioritura, somministrando piccole dosi di un fertilizzante ricco di fosforo e potassio. I fertilizzanti in forma liquida vanno diluiti nell’acqua delle annaffiature secondo le proporzioni quantitative indicate sulla confezione; in alternativa, è possibile altresì utilizzare del concime granulare a lento rilascio, da distribuire alla base dei cespugli.
Potatura. Vanno eliminate soltanto le foglie secche e i fiori appassiti per evitare la diffusione di eventuali malattie fungine. Inoltre, è necessario tenere le piante sempre libere dalle erbe infestanti.
Moltiplicazione dell’Ipheion
Si può riprodurre per seme in primavera ma, in genere, la propagazione avviene quasi sempre in estate tramite la divisione dei bulbilli che si formano attorno al bulbo-madre.
Si effettua a partire dal terzo anno di vita dei bulbi, a fine estate, quando le foglie sono ormai del tutto essiccate. A questo punto, si estraggono i bulbi dal terreno e si separano i bulbilli da quello madre.
Quindi si metteranno i bulbilli direttamente a dimora. Questa operazione va fatta in autunno, tra settembre e ottobre, con gli apici dei bulbi rivolti verso l’alto, in buche ben lavorate e profonde non più di 5 cm. Tra un bulbo e l’altro occorre mantenere una distanza di 15 cm. Dopo l’impianto, mantenere il terreno leggermente umido.
Se l’impianto viene fatto in vaso, in questo caso si consiglia di metterli ad una profondità di circa 5 cm e di porre il contenitore in un luogo soleggiato ma riparato dal gelo dell’inverno.
Attenzione, prima di procedere con la messa a dimora, bisogna prima farli asciugare all’aria per qualche giorno, e conservarli nella sabbia o nella paglia in un luogo buio e asciutto.
Rinvaso. Si effettua a fine estate quando i bulbi entrano in riposo vegetativo oppure appena prima della ripresa vegetativa dei bulbi per non traumatizzare i nuovi germogli. Il vaso deve essere sempre di 5-10 cm più grande rispetto al precedente ed il terriccio nuovo, fresco e fertile.
Parassiti e malattie. Resistono bene agli attacchi dei comuni parassiti animali come afidi e cocciniglia. Tuttavia, sono appetite dalle limacce e dalle chiocciole che si nutrono dei loro teneri germogli. Inoltre, tra le malattie fungine, ricordiamo che l’Ipheion è soggetto al marciume delle radici e – come quasi tutte le altre bulbose – alla fusariosi che danneggia gravemente i bulbi.
Abbinamenti. Perfetto con altre bulbose o perenni, soprattutto per le bordure, è l’ideale sotto la chioma di alberi o grossi arbusti decidui e rosai.
Etimologia dell’ipheion
L’origine del termine è incerta. Probabilmente deriva dal nome di pianta ignota citata dal greco Teofrasto.
L’Ipheion è velenosa?
Non è una pianta tossica né per l’uomo né per gli animali.
Approfondimenti tematici
Ed infine, ecco alcune schede monografiche su piante e fiori:
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