L’Aspidistra è la pianta ideale per chi non ha il pollice verde: richiede pochissime cure e in cambio offre un fogliame unico. Ecco la scheda dettagliata di questa pianta da vaso.
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Oggi vi parliamo dell’Aspidistra, una pianta da appartamento o da giardino.
Appartiene alla famiglia delle Liliacee e viene da molto lontano, precisamente dalle foreste della Cina. Si tratta di una pianta perenne erbacea.
Venne introdotta in Europa solo verso la fine del Settecento, grazie al botanico inglese John Bellenden Ker che l’aveva conosciuta in un suo lungo viaggio tra Giappone, Cina e Himalaya.
L‘aspidistra possiede foglie verdi, lanceolate e coriacee, che possono toccare anche i 70 cm. Se ben curata, arriva a produrre anche 5 foglie nuove ogni anno.
I fiori sono di un bel rosso scuro ed intenso, quasi viola. Compaiono a metà estate e hanno una particolarità che lascia perplesso chiunque abbia modo di assistere alla loro apparizione, in quanto spuntano direttamente sul terreno! Va però detto che, se coltivate la pianta in casa, è assai improbabile che nascano.
Il frutto è una bacca di colore nero, con all’interno diversi semi.
Esistono quattro varietà di questa pianta, ma non tutte possono essere coltivate. Solitamente viene fatta questa classificazione:
Viene chiamata anche con il nome di Aspidistra lurida. Le foglie sono lunghe fino a 70 cm e nascono dai piccioli che partono dal terreno, senza fusto. I fiori sono color porpora.
Viene apprezzata per essere una pianta folta, in grado di riempire di verde ogni angolo della casa.
È una variazione della specie precedente, solo che presenta le foglie variegate color crema e bianco. Questa pianta va concimata pochissimo, pena la perdita della variegatura.
In questo caso le foglie sono di colore verde scuro, ma presentano diverse macchioline chiare, di colore bianco o crema.
Va posizionata all’ombra, altrimenti posta al sole perde il colore delle foglie, che diventano pallide. Richiede inoltre un terreno particolarmente ricco.
Come anticipato, questa pianta ha una buona dose di adattamento, dal momento che cresce originariamente in ambienti difficili. Tuttavia, al momento dell’acquisto, è bene conoscere i suoi bisogni.
Si tratta di una specie che riesce a tollerare anche il freddo, anche se per periodi limitati. Al contrario potrebbe risentire di temperature troppo alte.
Questo potrebbe quindi diventare un problema se viene coltivata in casa. Per questo, sarebbe opportuno scegliere ambienti protetti ma freschi, come un sottoscala, un androne o una veranda.
Posizionatela in un posto luminoso, ma che non riceva i raggi diretti del sole. Attenzione anche alle correnti d’aria.
Per il terriccio non ci sono particolari esigenze, quindi si può utilizzare quello universale. Sarebbe opportuno però ricorrere a materiale drenante per evitare i ristagni idrici.
La messa a dimora può essere fatta in qualsiasi momento. Se vivete in zone molto fredde, sarebbe opportuno spostarla in vaso per metterla al chiuso.
Nella scelta del vaso calcolate sempre le dimensioni delle radici. Sul fondo mettete della ghiaia o dei ciottoli per favorire il drenaggio.
Se invece avete optato per la coltivazione in giardino, è consigliata una pacciamatura con l’arrivo dei primi freddi.
Come per la maggior parte delle piante, bisogna irrigare con frequenza durante la stagione calda, mentre è meglio diradare in autunno e in inverno.
Molto utili si rivelano le vaporizzazioni sulle foglie, che aiutano a definire il giusto tasso di umidità.
Per la concimazione vale la stessa regola: si effettua solo a primavera e in estate, con una cadenza mensile.
Se state valutando di rinvasare la pianta, ricordate che dovete aspettare all’incirca 2 o 3 anni.
Procedete solo a primavera e accertatevi che non ci sia più spazio per le radici. Questa pianta difatti ha una crescita molto lenta, ma in compenso vive per molti anni.
Il nuovo terriccio dovrà essere composto da sabbia e torba, di modo da garantire il giusto drenaggio.
La moltiplicazione avviene per divisione dei rizomi. Sarà necessario procedere nel momento stesso in cui effettuate il rinvaso.
La pianta può essere attaccata da pidocchi, ragnetti rossi e cocciniglia.
Vediamo invece come riconoscere altre problematiche e intervenire:
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