Erbe medicinali e aromatiche

Incenso: gli usi e le proprietà di questa resina

Non è usata non solo per profumare!

Incenso è il nome generico attribuito alle resine oleose secrete da alcune piante di Boswellia, tipiche della Penisola arabica e dell’Africa. Le loro oleoresine sono un prodotto aromatico che sembra avere anche proprietà antinfiammatorie.

Incenso: gli usi e le proprietà di questa resina

Che cos’è l’incenso

Si tratta di una gommoresina oleosa estratta comunemente dal tronco di alcune varietà della Boswellia , la B.carterii, B.papyrifera, e B.serrata, piante balsamiche appartenenti alla famiglia delle Burseracee. Ogni pianta produce un diverso tipo di resine naturali che andrà selezionato in base alla grandezza dei grani, il colore e il grado di purezza.

Questi alberi riescono a raggiungere anche i 6 m d’altezza e presentano fiori rosa e bianchi ed un ricco fogliame. Diffuso nel Medio Oriente e in India, i popoli di queste regioni, fin dal’antichità, ne apprezzano le proprietà benefiche oltre all’intenso profumo.

Come si ricava l’incenso

Il processo di raccolta è del tutto naturale, in quanto sono le piante stesse a produrle, lasciandole spontaneamente fuoriuscire dalla corteccia.

Una volta raccolte, vengono cristallizzate e poi ridotte in polvere. Diversa invece è la sorte del Plectranthus. Nonostante venga chiamata ‘pianta dell’incenso’, non ha nulla a che vedere con le resine gommose degli arbusti di Boswellia.

La raccolta avviene attraverso delle incisioni del tronco che fanno fuoriuscire una resina di color bianco-lattiginoso che si solidifica e assume una colorazione ambrata o marrone-aranciato. Una volta cristallizzata in grossi granuli irregolari, dà origine a vari tipi di incenso, che troviamo anche allo stato solido, mentre dalla corteccia distillata si ottiene l’omonimo olio essenziale.

L’antico nome olibano proviene dall’arabo luban, che significa appunto ‘bianco’, dal colore del liquido resinoso che fuoriesce, eniva chiamato Olibanum. È pressente in Egitto già 5000 anni ed è stata considerata una delle sostanze aromatiche più pregiate.

Quali sono i vari tipi d’incenso

A seconda della varietà di Boswellia esistono diversi tipi d’incenso. La gommoresina più conosciuta e diffusa è l’incenso dell’Oman, proveniente dalle piante di B. sacra. Altrettanto noto è l’incenso dorato, frutto della B.papyrifera, e altri due tipi meno pregiati estratti da altre varietò come la B.carteri e la B.serrata.

Resine simili, che si bruciano o se ne ricavano,oli essenziali, ma ricavate da piante diverse, sono anche il guggul, ricavato dalla Commiphora wightii, il makko (Machilus thunbergii), la canfora borneola (Dryobalanops aromatica), il benzoino di Sumatra (Styrax),  il sandalo indiano bianco (Santalum album) ed il franchincenso.

Tutte queste oleoresine hanno la caratteristica di presentare un odore molto intenso ed aromatico che si attiva con la combustione, meglio se su un supporto che possa bruciare assieme alla resina, tipo il carboncino.

Un po’ di storia dell’incenso

Già nei testi sacri della Bibbia e del Corano compaiono numerose citazioni sull’utilizzo dell’incenso soprattutto durante le cerimonie religiose. Il fumo emanato dalla fumigazione della resina, salendo verso il cielo simboleggiava il filo conduttore con le divinità, richiamava alla preghiera e al raccoglimento.

La fumigazione era un rituale importante anche durante i funerali, ritenendo che i fumi accompagnassero il viaggio del defunto nell’Aldilà. Non dimentichiamo inoltre che nella tradizione cristiana venne donato dai Re Magi, quindi aveva un significato simbolico molto rilevante.

Nell’antico Egitto questa resina veniva mescolata agli altri ingredienti per il kajal, il trucco tipico. Avendo l’incenso anche proprietà antibatteriche, questo era un modo per proteggere gli occhi da eventuali infezioni.

La via commerciale più importante, che partiva dal Mediterraneo fino alla Penisola Arabica, non a caso venne chiamata la ‘via dell’Incenso’: lungo questo tratto avveniva il trasporto delle merci, spezie, incensi, cereali e pietre preziose.

Quali sono i benefici dell’incenso

Non tutti conoscono le tante proprietà di questa resina, ed i numerosi benefici che può apportare per il nostro organismo. Questa pianta è considerata uno dei rimedi naturali più utili come antinfiammatorio e antibatterico.

Noto da tempo, tanto che nei trattamenti ayurvedici è comunemente utilizzato per il trattamento di ferite o patologie infiammatorie, ha funzione antibatterica.

Si può usare:

  • Sotto forma di cristalli di resina che bastoncini e coni da bruciare per pulire l’aria. Bruciando la resina, i fumi sprigionati riescono a purificare l’ambiente, eliminando eventuali batteri rischiosi per la salute. Nei Paesi Arabi, è conosciuto anche come espettorante e antisettico.
  • Sotto forma di olio essenziale, ricavato dall’estrazione mediante solventi (alcol o toluene) della corteccia dell’albero di Boswellia serrata e successivamente distillato sotto vuoto oppure con distillazione a vapore a partire dalla gommoresina oleosa per avere una assoluta, impiegata come fissativo.

Quali sono i benefici dei fumi d’incenso

Bruciato sotto forma dei classici bastoncini, riesce a indurre una condizione di maggiore rilassamento, distendendo la mente, allontanando i pensieri negativi e riducendo la tensione e lo stress. Non a caso viene tuttora utilizzato durante la preghiera e la meditazione. Per le stesse ragioni, è capace di contrastare ansia e depressione.

Infine può essere utilizzato per gli stati influenzali, perché tra le proprietà c’è anche quella di fungere da espettorante e anticatarrale.

Quali sono i benefici dell’olio essenziale d’incenso

Questo olio essenziale, dal colore giallo pallido o ambrato, è caratterizzato da un profumo penetrante ed acre, dall’aroma di canfora, con un fondo caldo, balsamico e dolce. Si miscela dunque con canfora, basilico, pepe, cannella ed altre spezie.

In aromaterapia l’olio è considerato in grado di rilassare mente e corpo, ma anche di guarire asma e raffreddore, grazie alle sue virtù astringenti. Inoltre agisce come antinfiammatorio per i disturbi intestinali e respiratori (asma cronica, morbo di Crohn, artrite reumatoide colite ulcerosa, gotta).

Può essere utilizzato nel trattamento di numerose problematiche della nostra pelle: aiuta nella cicatrizzazione di ferite, combatte le rughe ed è un buon astringente, quindi aiuta a restringere i pori dilatati.

Fare un massaggio con l’olio caldo d’incenso aiuta a lenire i dolori e i fastidi procurati dall’artrite reumatoide, agendo come antidolorifico e analgesico naturale, per la cura della cefalea blanda, dei dolori mestruali e degli stati febbrili.

Sono stati riscontrati benefici anche per problematiche a carico dell’apparato uro-genitale: massaggiato sul ventre è un ottimo rimedio contro l’ipermenorrea o dopo il parto, essendo un antiemorragico e un astringente. Inoltre cura le infezioni urinarie.

Studi su altri benefici dell’incenso

Ad oggi non ci sono ancora evidenze cliniche che potrebbero assicurarne l’utilizzo come farmaco, ma una delle proprietà è anche la sua elevata selettività: riesce ad agire solo sui processi infiammatori e patogeni, senza andare a ledere la mucosa gastrica.

Suo punto di forza è la capacità di agire selettivamente sulla lipossigenasi, l’enzima che stimola la produzione di sostanze infiammatorie. Allo stesso modo dei FANS, blocca il processo infiammatorio, ma in più inibisce le elastasi, ovvero quelle sostanze che attaccano, distruggendoli, i tessuti elastici infiammati. Quindi, a differenza dei Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei, protegge la mucosa gastrica.

Similmente agisce la varietà B.papyrifera sull’enzima prostaglandina E2, presente nella prostata e nel liquido seminale, ma anche nell’apparato respiratorio e gastrointestinale.

incenso
La resina prodotta dalla pianta di incenso.

Incenso come insetticida

Sembra anche funzionare come insetticida naturale. Il suo profumo è usato contro le zanzare e altri insetti, per cui si presta bene come insetticida sia negli ambienti interni che all’esterno.

Utilizzi dell’incenso

Fondamentalmente, l’incenso viene utilizzato in 3 contesti aventi scopi precisi.

  • Ritualistico
  • Spirituale
  • Guarigione

Nei Paesi Arabi, la resina estratta dai rami e dalle foglie, viene dunque utilizzata per effettuare fumigazioni ed inalazioni. In stato solido o in polvere viene bruciato e il suo profumo è conosciuto da sempre dalle popolazioni del bacino del Mediterraneo e dell’area arabica che lo utilizzano, ancora oggi, sia per fini religiosi che medicali. La sua diffusione si è estesa anche all’Africa, soprattutto tramite i commerci con l’Oriente.

In Occidente, invece, è noto l’olio essenziale d’incenso, utilizzato soprattutto a scopo cosmetico.

Gli utilizzi dell’olio essenziale d’incenso

È possibile trovarlo in grani, in polvere, in capsule contenenti l’estratto secco titolato o sotto forma di olio essenziale e può essere utilizzato per molteplici situazioni:

  • Crema anti-rughe: basta versare un paio di gocce di olio essenziale nel comune vasetto di crema idratante e poi stendere massaggiando sulla pelle.
  • Espettorante e anticatarrale: preparate la vasca da bagno con dell’acqua calda, versate 5/6 gocce di olio essenziale di incenso e di eucalipto e poi immergetevi per almeno un quarto d’ora.
  • Cistite: contro questo fastidioso problema dell’apparato urinario, provate a versare 5 gocce in 250 ml di acqua bollita e procedete con dei massaggi quotidiani a livello locale applicazioni quotidiane a livello locale.
  • Dolori mestruali o crampi addominali: massaggiate il basso ventre dopo aver mescolato 1 cucchiaio di olio di mandorle con un paio di gocce di olio essenziale di incenso.
  • Infiammazioni: per uso interno, è preferibile usare le compresse da 300 mg: 3 per 3 volte al giorno. In caso di lievi infiammazioni, saranno sufficienti invece, 2-3 grani due volte al dì.
  • Maschera astringente: potete anche realizzare una maschera fai da te unendo all’argilla mescolata in acqua, 1 cucchiaio di mandorle dolci e 2-3 gocce di olio essenziale. Poi applicate sul viso e lasciate per almeno 15-20 minuti.

A cosa fa bene l’incenso

Farlo bruciare e diffondere il suo profumo nell’ambiente ha vari scopi.

  • Purifica l’aria
  • Induce al rilassamento
  • Riduce lo stress
  • Migliora attività come lo yoga e la meditazione
  • Crea un’atmosfera calma e rilassante
  • Favorisce la concentrazione
  • Allenta le tensioni
  • Allontana i pensieri negativi
olio essenziale d'incenso
Sono tutte da scoprire anche le proprietà dell’olio essenziale d’incenso.

Cosa significa bruciare l’incenso in casa

Molte persone hanno l’abitudine di accenderlo in casa per diffondere il suo piacevole aroma o per creare una certo tipo di atmosfera, di solito rilassante.

Alcuni, inoltre, sfruttano le proprietà per purificare l’ambiente, riportando le energie dell’ambiente stesso a vibrare ad una frequenza elevata, così da creare un’atmosfera più leggera e pulita, ideale per il rilassamento e il benessere psicofisico, così come anche per pratica la meditazione e la preghiera.

A livello simbolico, bruciarlo è un atto evocativo. Dare fuoco a qualcosa vuol dire rinnovamento e purificazione. Prendere l’abitudine di accenderlo aiuta a creare equilibrio.

A cosa serve l’incenso in casa

Bruciare gli incensi in casa serve a purificare l’aria degli ambienti, rendendoli perfetti per favorire il rilassamento, scacciare i cattivi pensieri dalla mente e supportare una attività meditativa.

Incenso in grani

In grani è un prodotto naturale al 100% che viene principalmente da piante dell’India, dello Yemen, e dal Corno d’Africa.

Rispetto ai classici bastoncini, i grani rilasciano più fumo perchè sono una resina pura e non polverizzata, e garantiscono un profumo più persistente. Anche la fumigazione ha durata più lunga.

Come si accende l’incenso in casa

Ecco alcune istruzioni per far bruciare l’incenso in casa a seconda della tipologia di incenso utilizzata.

Bastoncini e conetti

Il metodo per bruciarli è semplicissimo.

  • Prelevate il bastoncino di incenso dalla sua confezione afferrandolo per la parte lignea ed estraendolo dal suo astuccio in maniera delicata per non romperlo
  • Utilizzando un fiammifero o un accendino, accendete l’estremità opposta
  • Aspettate alcuni secondi, fino a quando la fiamma aumenterà di dimensione
  • A questo punto, spegnete la fiamma con un leggero soffio
  • Quando la fiamma è spenta, ha inizio il processo di combustione, se si dovesse quasi spegnere la brace, soffiate per riattivarla
  • Posizionate quindi il bastoncino nell’apposito supporto

Incenso in grani

Questo tipo di incenso si può accendere in 2 diverse modalità: con o senza carboncino.

  • Per accendere l’incenso in grani con carboncino procuratevi un porta-incenso o un piattino in ceramica ed adagiatevi sopra della sabbia sopra. Accendete un carboncino con un fiammifero o un accendino. Una volta sistemato nell’incensiere o sul piattino, versate sul carboncino ardente alcuni grani d’incenso. Nel giro di pochi istanti comincerà a diffondersi nell’aria il profumo aromatico dell’incenso
  • Per accendere l’incenso senza carboncino utilizzate un porta incenso, un brucia-resine con candelina oppure un diffusore per oli essenziali. I grani bruceranno più lentamente e il profumo diffuso delicatamente.

Come si spegne il bastoncino o il cono

Se si desidera spegnere l’incenso prima del suo normale esaurimento, immergere il bastoncino o il conetto nella sabbietta del porta-incensi oppure bagnandolo con un goccio d’acqua.

Dove va messo l’incenso

I grani vanno inseriti in un brucia-incenso in ceramica.

Il supporto più comune per i bastoncini, invece, è una piccola tavola di legno con ancia in bambù (o altro materiale, come pietra, ceramica, osso…), dotata di un piccolo forellino su una estremità leggermente ricurva, dove inserire un pezzetto della parte lignea dello stick.

Con questi supporti i bastoncini d’incenso restano posizionati in verticale o con una angolazione di 45 gradi circa.

Quanto dura l’incenso

I classici bastoncini d’incenso bruciano in maniera continua e senza generare un profumo troppo invadente per circa mezz’ora. Dopodiché, una volta esauriti, si spengono da soli.

Quanti tipi di incenso ci sono

Esiste una gran varietà di tipologie di incenso tra cui scegliere. Ognuno è caratterizzato da una profumazione propria e da specifici effetti benefici.

Scopriamo qui di seguito le proprietà delle principali tipologie di incenso.

  • Bastoncini costituiti da polvere pressata attorno ad un sottile stick di legno
  • Conetti fatti di polvere pressata in forma di cono o altre forme geometriche
  • Polvere da bruciare nell’incensiere
  • Cristalli in granuli da bruciare con o senza carboncino

Uso dell’incenso in chiesa

In chiesa, l’incenso è simbolo di preghiera, adorazione, devozione e grazia divina riversata sui credenti. Sono tante e varie le funzioni religiose durante le quali viene fatto uso dell’incenso. Il celebrante, infatti, incensa i fedeli, preti, vescovi, arcivescovi, servitori di Dio e corpi dei defunti, al fine di celebrare nelle loro persone il divino Signore.

Quando il sacerdote fa oscillare il turibolo 3 volte, sta ad indicare la Santissima Trinità.

Dove si compra l’incenso

Si trova nelle erboristerie, nei negozi che vendono prodotti naturali, nei negozi di articoli esoterici ed ovviamente sui principali shop online.

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Quanto costa l’incenso

Il prezzo varia in base alla qualità e alla varietà. Ma 50 gr di incenso in grani va da 3 a 5 euro. Di media, le confezioni con 30 stick costano attorno ai 3 euro.

Controindicazioni sull’incenso

È bene ricordare che l’olio essenziale non va applicato direttamente e puro, sulla pelle, ma mescolato ad altre sostanze o ad un olio vettore.

Importante è anche l’uso che se ne fa per deodorare l’ambiente: utilizzate degli incensieri in terracotta o un pentolino con della sabbia sul fondo; evitate i piattini in ceramica o in vetro perché potrebbero rompersi.

Si dice anche che non sia l’ideale da accendere in camera da letto, perché raffredderebbe i bollenti spiriti, forse perché associato maggiormente al rilassamento e alla meditazione. Provare per credere…

Altre informazioni

Potete bruciare l’incenso in grani su degli appositi carboncini in un bruciatore che non tema il calore, di terracotta o di metallo. Trovate l’incenso anche in comodi bastoncini da bruciare fino al completo consumo. Sono indicati in casa per coprire l’odore di cucina e per dare un buon profumo agli ambienti.

Potete reperire online l’incenso in varie forme, solido o in polvere o nei classici bastoncini, anche aromatizzato in varie profumazioni:

Altre informazioni

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Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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