Incenso è il nome generico attribuito alle resine oleose secrete da alcune piante di Boswellia, tipiche della Penisola arabica e dell’Africa. Le loro oleoresine sono un prodotto aromatico che sembra avere anche proprietà antinfiammatorie.
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Si tratta di una resina oleosa estratta comunemente dalla boswellia carterii, una pianta appartenente alla famiglia delle burseracee. Riesce a raggiungere anche i sei metri d’altezza e si presenta con fiori rosa e bianchi e un ricco fogliame. Questa pianta è utilizzata da tempo presso i popoli del Medio Oriente e dell’India, che ne apprezzano le proprietà benefiche oltre ai profumi intensi emanati.
Emette una resina dal tronco che raccolta e cristallizzata dà origine a vari tipi di incenso, che troviamo anche solido.
Viene estratto anche da altre piante come la carteri, la boswellia serrata e la papyrifera. Ogni pianta produce un diverso tipo di resina che andrà selezionata in base alla grandezza dei grani, il colore e il grado di purezza.
Poi c’è il guggul, ricavato dalla Commiphora wightii. Altrettanto famosi sono il makko (Machilus thunbergii), la canfora borneola (Dryobalanops aromatica), il benzoino di Sumatra (Styrax), e il sandalo indiano bianco (Santalum album).
La gommoresina più conosciuta e diffusa è l’incenso dell’Oman, proveniente dalle piante di Boswellia sacra; altrettanto noto è l’incenso dorato, frutto della Boswellia papyrifera. Viene estratto anche da altre piante come la carteri e la boswellia serrata. Ogni pianta produce un diverso tipo di resina che andrà selezionata in base alla grandezza dei grani, il colore e il grado di purezza.
Tutte queste oleoresine hanno la caratteristica di presentare un odore molto intenso ed aromatico che si attiva con la combustione, meglio se su un supporto che possa bruciare assieme alla resina, tipo il carboncino.
Il processo di raccolta è del tutto naturale, in quanto sono le piante stesse a produrle, lasciandole spontaneamente fuoriuscire dalla corteccia.
Una volta raccolte, vengono cristallizzate e poi ridotte in polvere. Diversa invece è la sorte del Plectranthus. Nonostante venga chiamata ‘pianta dell’incenso’, non ha nulla a che vedere con le resine gommose degli arbusti di Boswellia.
Già nei testi sacri della Bibbia e del Corano compaiono numerose citazioni sull’utilizzo dell’incenso soprattutto durante le cerimonie religiose. Il fumo emanato dalla fumigazione della resina, salendo verso il cielo simboleggiava il filo conduttore con le divinità, richiamava alla preghiera e al raccoglimento.
La fumigazione era un rituale importante anche durante i funerali, ritenendo che i fumi accompagnassero il viaggio del defunto nell’Aldilà. Non dimentichiamo inoltre che nella tradizione cristiana venne donato dai Re Magi, quindi aveva un significato simbolico molto rilevante.
Nell’antico Egitto questa resina veniva mescolata agli altri ingredienti per il kajal, il trucco tipico. Avendo l’incenso anche proprietà antibatteriche, questo era un modo per proteggere gli occhi da eventuali infezioni.
La via commerciale più importante, che partiva dal Mediterraneo fino alla Penisola Arabica, non a caso venne chiamata la Via dell’Incenso: lungo questo tratto avveniva il trasporto delle merci, spezie, incensi, cereali e pietre preziose.
Non tutti conoscono le tante proprietà dell’incenso e i numerosi benefici che può apportare per il nostro organismo. Si tratta di un vero e proprio rimedio naturale, utile per la cura e il trattamento di numerose problematiche di salute.
Noto da tempo, tanto che nella medicina ayurvedica è comunemente utilizzato per il trattamento di ferite o patologie infiammatorie, ha funzione antibatterica. Una volta acceso, i fumi sprigionati riescono a purificare l’ambiente, eliminando eventuali batteri rischiosi per la nostra salute.
Nei Paesi Arabi, l’incenso è conosciuto come espettorante e antisettico. Secondo la filosofia aromaterapica, è in grado di rilassare mente e corpo, ma anche di guarire asma e raffreddore, grazie alle sue virtù astringenti. Inoltre agisce come antinfiammatorio per i disturbi intestinali e respiratori (asma cronica, morbo di Crohn, artrite reumatoide e colite ulcerosa, gotta).
L’olio essenziale può essere utilizzato nel trattamento di numerose problematiche della nostra pelle: aiuta nella cicatrizzazione di ferite, combatte le rughe ed è un buon astringente, quindi aiuta a restringere i pori dilatati.
Fare un massaggio con l’olio caldo d’incenso aiuta a lenire i dolori e i fastidi procurati dall’artrite reumatoide, agendo come antidolorifico e analgesico naturale, per la cura della cefalea blanda, dei dolori mestruali e degli stati febbrili.
Ad oggi non ci sono ancora evidenze cliniche che potrebbero assicurarne l’utilizzo come farmaco, ma una delle proprietà dell’incenso è anche la sua elevata selettività: riesce ad agire solo sui processi infiammatori e patogeni, senza andare a ledere la mucosa gastrica.
Sono stati riscontrati benefici anche per problematiche a carico dell’apparato uro-genitale: massaggiato sul ventre è un ottimo rimedio contro l’ipermenorrea o dopo il parto, essendo un antiemorragico e un astringente. Inoltre cura le infezioni urinarie.
Utilizzato sotto forma dei classici bastoncini, riesce a indurre una condizione di maggiore rilassamento, distendendo la mente, allontanando i pensieri negativi e riducendo la tensione e lo stress. Non caso viene tuttora utilizzato durante la preghiera e la meditazione. Per le stesse ragioni, è capace di contrastare ansia e depressione.
Infine può essere utilizzato per gli stati influenzali, perché tra le proprietà c’è anche quella di fungere da espettorante e anticatarrale.
Suo punto di forza è la capacità di agire selettivamente sulla lipossigenasi, l’enzima che stimola la produzione di sostanze infiammatorie. Allo stesso modo dei FANS, l’incenso blocca il processo infiammatorio, ma in più inibisce le elastasi, ovvero quelle sostanze che attaccano, distruggendoli, i tessuti elastici infiammati. Quindi, a differenza dei Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei, protegge la mucosa gastrica.
Similmente agisce la varietà papyrifera sull’enzima prostaglandina E2, presente nella prostata e nel liquido seminale, ma anche nell’apparato respiratorio e gastrointestinale.
L’incenso è inoltre un insetticida naturale. Il suo profumo non è amato dalle zanzare e da altri insetti, per cui si presta bene come insetticida sia negli ambienti interni che all’esterno.
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Nei Paesi Arabi, la resina estratta dai rami e dalle foglie, viene dunque utilizzata per effettuare fumigazioni ed inalazioni. In stato solido o in polvere viene bruciato e il suo profumo è conosciuto da sempre dalle popolazioni del bacino del Mediterraneo e dell’area arabica che lo utilizzano, ancora oggi, sia per fini religiosi che medicali. La sua diffusione si è estesa anche all’Africa, soprattutto tramite i commerci con l’Oriente.
In Occidente, invece, è noto l’olio essenziale, utilizzato soprattutto a scopo cosmetico.
È possibile trovarlo in grani, in polvere, in capsule contenenti l’estratto secco titolato o sotto forma di olio essenziale e può essere utilizzato per molteplici situazioni:
È bene ricordare che l’olio essenziale di incenso non va applicato direttamente, puro, sulla pelle, ma mescolato ad altre sostanze o oli vettore. Importante è anche l’uso che se ne fa per deodorare l’ambiente: utilizzate degli incensieri in terracotta o un pentolino con della sabbia sul fondo; evitate i piattini in ceramica o in vetro perché potrebbero rompersi.
Nonostante le numerose proprietà, bisogna prestare attenzione a non utilizzare l’olio essenziale puro direttamente sulla pelle, perché potrebbe provocare irritazioni. Bisogna sempre diluirlo prima in un olio neutro.
Si dice anche che non sia l’ideale da accendere in camera da letto, perché raffredderebbe i bollenti spiriti, forse perché associato maggiormente al rilassamento e alla meditazione. Provare per credere…
Potete bruciare l’incenso in grani su degli appositi carboncini in un bruciatore che non tema il calore, di terracotta o di metallo. Trovate l’incenso anche in comodi bastoncini da bruciare fino al completo consumo. Sono indicati in casa per coprire l’odore di cucina e per dare un buon profumo agli ambienti.
Potete reperire online l’incenso in varie forme, solido o in polvere o nei classici bastoncini, anche aromatizzato in varie profumazioni:
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