La Tradescantia, nota anche come ‘erba miseria’ è un genere di piante poco esigenti. A questo genere appartengono circa una trentina di varietà che differiscono, più che altro, per i fiori. La cura di queste piante è piuttosto semplice. Basta conoscere alcuni elementi essenziali e seguire alcuni suggerimenti. In base alla varietà, può essere una perfetta pianta da giardino o da appartamento.
Contenuti
Il genere è originario del Messico ed appartiene alla famiglia delle Commelinaceae. Molto amate per i loro colori unici e la facilità di coltivazione, si possono considerare delle piante perenni e sempreverdi.
In genere, ha foglie carnose che assumono variegature dalle molteplici sfumature: verde, giallo, bianco, rosa e rosso. Di solito, i suoi fiori sono piccoli, composti da 3 petali e in tonalità che vanno dal bianco al rosa, pallido o intenso.
Le piante appartenenti a questo genere vennero importate in Europa nell’800. Il loro successo in Italia, però, si ebbe solo a partire dalla seconda metà degli anni cinquanta, quando cominciarono i primi tentativi di coltivazione nel nostro Paese.
Si contano circa una trentina di specie. Qui di seguito, ci soffermeremo sui principali.
Originaria del Brasile, questa varietà è molto diffusa in Italia, soprattutto come pianta da appartamento e, in particolare, nelle forme variegate di bianco, giallo o rosa.
Questa tradescanzia presenta fusti carnosi prostrati e piccole foglie lanceolate, lunghe circa 2-3 cm, abbastanza spesse e lucide. I fiori bianchi sono poco decorativi.
È molto più interessante il fogliame rispetto ai fiori. Essendo una pianta succulenta, riesce a sopportare un clima completamente secco anche per settimane. Ama le zone luminose ma può sopravvivere senza problemi anche in condizioni di ombra e al buio.
È la pianta ideale per chi spesso si dimentica di annaffiare o, per chi, in casa ha posto soltanto in una zona buia.
Originaria del Messico meridionale, questa specie viene coltivata sia come pianta da appartamento che come annuale in giardino.
Dal portamento prostrato e tappezzante, sta molto bene coltivata in panieri appesi. Il fogliame è altamente attraente: le foglie, di forma ovale, sono carnose, appuntite e di un bel verde scuro, con due striature grigio-argento vicino alla venatura centrale.
La pagina inferiore e le foglie giovani sono rosa acceso, quasi fucsia. I fiori sono rosa e sbocciano da primavera fino all’autunno. Pianta di facile coltivazione, ama le zone soleggiate, e predilige terreno fresco e annaffiature regolari.
Originaria del Messico, questa varietà è una pianta perenne che in Italia viene coltivata sia in giardino che come pianta da appartamento.
Non sopporta le temperature al di sotto dei 3-5°C. In giardino, vive quindi bene solo nelle zone con inverni miti.
Dal portamento ricadente e strisciante, forma densi cespugli che sono alti circa 25-35 cm. I fusti sottili portano grandi foglie allungate, leggermente carnose. Fusti e foglie, di un bel viola porpora, rendono la pianta molto vistosa e decorativa.
Durante tutto il periodo estivo questa pianta produce piccoli fiori rosa, lilla o bianchi.
Pianta perenne originaria del Messico, è molto diffusa in Italia sia come pianta da appartamento che da giardino.
Produce lunghe foglie verdi, a spada, e grandi fiori viola per tutta l’estate. Resistente al freddo, questa pianta può essere coltivata sia in sole pieno che in piena ombra. Si adatta infatti molto bene in qualsiasi situazione di coltivazione.
Le piante poste all’ombra hanno bisogno di poche cure; mentre quelle in pieno sole vanno annaffiate regolarmente durante tutto il periodo vegetativo.
È una delle migliori piante da appartamento originarie delle zone tropicali dell’America del sud. Le sue foglie carnose sono verde smeraldo sfumato di rosa, crema e porpora. Il portamento ricadente la rende perfetta per i vasi sospesi.
Questa specie riesce a sopravvivere anche in condizioni molto difficili. È infatti una pianta molto rustica, quasi inattaccabile dai parassiti. La Nanouk è una delle piante tropicali più resistenti e facili da coltivare. Ideale per chi non ha il pollice verde.
Questo nome comprende varie specie di ibridi ottenuti da diverse varietà originarie dell’America settentrionale. Si tratta di piante perenni che formano cespi dalle lunghe foglie arcuate, verde chiaro, e con fusti sottili, eretti o prostrati.
Le specie andersoniane non temono il freddo e quindi possono venire coltivate in giardino senza alcun problema.
Vivono bene sia nelle zone con clima mediterraneo che al nord, dove il clima è più rigido. Esistono molte varietà che si differenziano per i diversi colori dei fiori: bianco, rosa, blu, viola, striato…
Sbocciano da giugno-luglio fino all’autunno. Sono molto grandi e decorativi.
Rispetto alla maggior parte delle altre specie di questo genere, la sillamontana è decisamente particolare, sia per aspetto che per esigenze.
Si tratta infatti di un genere appartenete alle piante grasse delle zone semi aride del Messico del nord. Per questo, si coltiva come un cactus.
Vuole una buona luminosità (evitare la luce solare diretta) e va annaffiata solo durante i mesi più caldi attendendo però che il terreno sia ben asciutto tra un’annaffiatura e l’altra. Il terreno deve essere molto ben drenato, composto da terriccio, mescolato a sabbia o pietra pomice.
Va coltivata quindi come pianta da appartamento in quanto non sopporta temperature minime inferiori ai 10°. In alternativa, in estate la si lascia in giardino ma, poi, col sopraggiungere del freddo, va ritirata in una serra o al chiuso.
Presenta fusti allungati e prostrati, con foglie ovate di colore verde scuro. L’intera pianta è ricoperta da una sottile peluria, molto fitta, che la rende quasi grigia. In estate, all’apice dei fusti, produce piccoli fiori di un bel rosa acceso.
In primavera e in estate, sbocciano grandi fiori con 3 petali di forma triangolare che, a seconda della specie, sono di colore bianco, rosa, viola o blu intenso.
In alcuni casi questi fiori sono piuttosto insignificanti. Ma le specie e le varietà a fiore grande possono divenire davvero spettacolari specie se producono fioriture abbondanti.
Le piante che appartengono a questo genere sono molto facili da coltivare. Ad eccezione della sillamontana, che viene coltivata come una succulenta, le altre varietà riescono ad adattarsi anche in condizioni non ideali. In natura si sviluppano in luoghi umidi e freschi, come il sottobosco.
Tuttavia, poiché hanno fusti e fogliame succulenti, sono in grado di sopportare anche lunghi periodi di siccità.
Di fatto, in casa o in giardino, si tende a coltivarle in condizioni intermedie, con una luminosità buona, ma non eccessiva.
Ama il terreno ricco e torboso, non troppo umido. Nel periodo primavera-estate, è consigliato aggiungere all’acqua delle annaffiature del fertilizzante liquido ogni due settimane. In autunno-inverno, solo una volta al mese. In alternativa, inserire nel terreno del concime granulare a lento rilascio ogni 3-4 mesi.
Per uno sviluppo costante e rigoglioso va collocata in luoghi molto luminosi ma non a diretto contatto coi raggi del sole che potrebbero scottare e bruciare le foglie.
Sopporta anche il caldo più intenso ma, sotto i 10° va riparata in un posto al chiuso e riparato.
Le annaffiature devono essere abbondanti durante il periodo vegetativo, che va da marzo a ottobre. In estate, l’ideale sarebbe annaffiarla un paio di volte a settimana.
Se esposta al sole, aumentare la frequenza ed immergete periodicamente il vaso in una bacinella piena d’acqua.
Negli altri periodi, prima di procedere con una nuova annaffiatura, attendere che il terreno sia completamente asciutto. Fare sempre attenzione ad evitare il ristagno dell’acqua nel sottovaso.
È una pianta che soffre il freddo e, ancor di più, il gelo. Quando le temperature scendono al di sotto dei 10°, spostarla in un luogo al chiuso e riparato da freddo e intemperie varie.
Il metodo più diffuso per la moltiplicazione è la riproduzione per talea, anche perché molte varietà sono ibride e quindi, o non producono semi fertili, oppure capita che le piante ottenute da seme non siano perfettamente identiche a quella dell’esemplare “madre”.
La talea, invece, è il sistema che ci permette di ottenere con sicurezza identici fiori e fogliame.
Ecco come procedere: in primavera o in estate, prelevare delle talee. Privarle del fogliame nella parte bassa e sistemarle in un contenitore con acqua pulita fino a quando non cominciano a produrre piccole radici. In quel momento, spostarle in un vaso con del buon terriccio fresco.
Va rinvasata ogni 2 anni oppure quando la pianta si sviluppa troppo e le radici risultano essere troppo compresse.
Si procede con il rinvaso a inizio primavera, sostituendo il vecchio terriccio con un nuovo e ricco substrato specifico per piante verdi.
Per migliorare il drenaggio ed evitare ristagni idrici, sistemare sul fondo del vaso uno strato di 5 cm di argilla espansa.
In genere non è soggetta agli attacchi degli insetti. Gli afidi sono un loro nemico che potrebbe rovinare le loro foglie e renderle appiccicose. Per eliminarli, provare con un batuffolo di cotone imbevuto con dell’alcool oppure nebulizzare sulle foglie dell’acqua saponata.
In genere, le piante soffrono se esposte in luoghi a loro non congeniali oppure se stiamo sbagliando qualcosa nella loro cura. Se non stanno bene, ce lo comunicano attraverso il loro aspetto. Ecco alcuni casi tipici.
Utilizziamo i cookie insieme ai nostri partner per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico.