Dotata di fiori grandi e colorati, l’aquilegia è una pianta ornamentale che si presta facilmente a decorare giardini e aiuole. Non richiede particolari cure e attenzioni, pertanto può essere coltivata anche in aree verdi a bassa manutenzione.
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L’aquilegia è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae. Originaria di America, Asia e zone alpine europee, cresce in modo spontaneo. In Italia la troviamo soprattutto nelle aree alpine e in quelle appenniniche.
Le piante di aquilegia sono diffuse in particolar modo in ambienti freschi e non ventilati in cui è presente un’esposizione al sole ma non diretta. Vengono utilizzate come piante ornamentali grazie ai loro fiori, rinomati per la forma caratteristica, le dimensioni e i colori.
Le sfumature cromatiche dei petali possono essere molto variegate: dal blu al rosa e dal bianco al viola a seconda delle specie. La rusticità di queste piante consente loro di sopravvivere anche in condizioni di vita piuttosto estreme. Si rivelano pertanto adatte pure a chi non ha grande esperienza di giardinaggio o pollice verde.
Il nome di questa pianta deriva dal latino aquilegium, che significa “recipiente per l’acqua”. La particolare forma dei petali ad imbuto sembra suggerire questa capacità di contenimento e raccolta dell’acqua piovana.
Un’altra possibile origine etimologica è riferita al termine aquila. I petali del fiore ricordano, infatti, gli artigli di questo rapace. Nei Paesi di lingua anglosassone è conosciuta come Columbine, ma è anche nota come ballerina.
Esistono numerose specie di questa pianta.
In passato i naturalisti attribuivano diverse proprietà terapeutiche a questa pianta. In particolare essa veniva adoperata per le proprietà antisettiche, astringenti, calmanti e detergenti.
Per secoli è stata considerata una pianta magica e legata alla tradizione delle streghe per le sue portentose virtù, cosa comune storicamente a diverse piante contenenti sostanze tossiche. Attualmente il suo impiego è sconsigliato per la presenza di sostanze potenzialmente tossiche per l’uomo sia nelle parti aeree che nei semi della pianta.
I glicosidi in essa contenuti la rendono in effetti velenosa se ingerita a causa della capacità di danneggiare il cuore.
Queste piante non richiedono delle particolari cure. Si rivelano pertanto indicate anche per impreziosire giardini a ridotta manutenzione e aree verdi di seconde case.
Si possono piantare in terreni difficili data la facilità di autodisseminazione e la notevole resistenza. Le aquilegie possono sopportare dei periodi di siccità. Non richiedono, infatti, abbondanti innaffiature ma prevedono irrigazioni moderate per crescere e garantire una buona fioritura.
Risulta importante far asciugare il terreno prima per evitare la formazione di eventuali ristagni idrici. Per favorire la fioritura copiosa di queste piante è necessario anche garantire una posizione soleggiata o semi-ombrosa.
Pur avendo bisogno di abbondante luce solare, infatti, non sopportano l’esposizione diretta al sole. Sono resistenti al freddo e si adattano con facilità al comune terreno da giardino.
Pur essendo piante abbastanza forti e resistenti, rischiano di subire l’attacco di malattie e parassiti. Le aquilegie possono essere colpite da afidi che attaccano fiori e fiori e succhiano la linfa rendendo le piante appiccicose. In tal caso può rivelarsi necessario l’uso di prodotti specifici come insetticidi.
La presenza di linee chiare sulle foglie può segnalare, invece, l’attacco da parte di larve di insetti come il dittero. Per contrastare questo tipo di infestazione può essere opportuno ricorrere all’impiego di specifici antiparassitari.
Infine, se si notano macchie circolari di colore rossiccio-marroncino sulla pagina inferiore delle foglie., la pianta potrebbe essere stata colpita dalla ruggine. Si tratta di una malattia fungina molto dannosa che può manifestarsi nel periodo primaverile.
Anche in questa circostanza è preferibile adoperare prodotti chimici specifici da acquistare presso negozi specializzati in giardinaggio.
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