L’Echinopsis è una pianta cactacea molto comune. Almeno una volta nella vita vi sarà capitato di riceverla come regalo, da sola o in composizioni assieme ad altre piante grasse. Una delle sue particolarità più evidenti sta nel fatto che produce splendidi fiori molto grandi e vistosi. Come la maggior parte delle piante grasse, è di facile coltivazione, andiamo quindi a scoprire insieme come curarla per abbellire le nostre case o i nostri giardini.
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In realtà ci si riferisce ad un genere di piante perenni succulente originarie del Sud America. Si tratta di una delle famiglie di cactus più diffuse, sia per la facilità di coltivazione sia per la bellezza dei vistosi fiori, che possono raggiungere i 20 cm di diametro.
Ve ne sono di diverse specie e varietà. Tutte presentano comunque caratteristiche comuni. Eccole nel dettaglio.
Le piante appartenenti a queste piante grasse fiorite, cominciano a produrre le infiorescenze verso i 3 anni di età. Dalla tarda primavera e per tutta l’estate, regalando fiori molto grandi e vistosi: possono raggiungere i 15-20 cm di diametro. In base alle diverse specie, i colori variano dal bianco al rosa, dal rosso all’arancione.
Attaccati alla pianta tramite un lungo picciolo, sbocciano di notte o verso sera, ma durano appena un giorno, massimo 2.
A questo genere appartengono diverse specie. Se ne conoscono oltre 130. Andiamo a conoscere più da vicino le caratteristiche delle varietà principali.
Oltre alle diverse varietà presenti in natura, in commercio è facile trovare moltissimi ibridi ottenuti dall’incrocio tra le varie specie o con altri generi.
Tramite il processo di ibridazione è possibile ottenere varietà molto particolari, con fiori di una bellezza straordinaria e colorazioni molto particolari e differenti dalla pianta di origine.
Facile da curare e coltivare, come la maggior parte delle piante grasse sopporta bene caldo e siccità e, al contrario, non gradisce gli eccessi di acqua.
Questi cactus vanno irrigati con molta moderazione e, ogni volta, occorre controllare l’eventuale acqua stagnante nel sottovaso da eliminare. Ecco nel dettaglio i parametri da tener presenti per coltivarla al meglio.
Si tratta di piante resistenti al sole e che richiedono poca acqua, e anche piuttosto semplici da coltivare e curare. Le possiamo coltivare sia in vaso che in piena terra.
Se ben curate facendo attenzione alle cure necessarie, si tratta di piante piuttosto longeve. I bei fiori, invece, hanno vita brevissima: durano infatti un giorno soltanto, al massimo 2.
Il metodo più semplice per la moltiplicazione consiste nello staccare i germogli già provvisti di radici e piantarli singolarmente in contenitori con diametro di 8 cm circa, interrandoli leggermente. Per le prime 2-3 settimane, evitare le annaffiature al fine di evitare l’insorgenza di marciumi.
Per la moltiplicazione per seme, occorre procedere a inizio primavera. Bisogna utilizzare vasi non troppo alti o appositi vassoi da moltiplicazione, lasciando uno spazio tra il bordo del vaso e il terreno di almeno 2 cm. Vediamo il procedimento da seguire.
Uno dei principali nemici è la cocciniglia cotonosa che attacca soprattutto il fusto della pianta. Anche il ragnetto rosso è un nemico piuttosto insidioso che si manifesta facendo rinsecchire la parte colpita della pianta che assume anche una colorazione grigiastra tendente al rossiccio.
Ma oltre a questi parassiti, ci sono poi altre situazioni che possono mettere in sofferenza questa pianta. Esaminiamo i casi più diffusi.
Se la pianta raggrinzisce e diventa molliccia, vuol dire che gli stiamo dando troppa acqua. Per salvarla, si può provare a toglierla dal vaso con tutto il pane di terra e lasciarla all’aria per tentare di farla asciugare.
Eliminare poi le eventuali radici marce tagliandole 1 centimetro al di sopra della zona colpita e distribuire sulla superficie tagliata una polvere fungicida. Quindi procedere col rinvaso.
Se la pianta non fiorisce e ha un colore verde chiaro, tendente al pallido, probabilmente sta assumendo troppa poca luce.
Inoltre, ci sono anche dei micoplasmi che tendono ad attaccare i cactus in genere, soprattutto l’Opuntia, il Cereus e il Gymnocalycium e anche l’Echinopsis. Questi parassiti vanno a stimolare la produzione di una sostanza che promuove la crescita ascellare delle gemme.
Di fatto, è una malattia benigna. Basti pensare che alcuni vivaisti innestano volutamente le piante infette su altri esemplari per dar vita ad esemplari mostruosi da vendere come curiosità!
Il nome deriva dall’unione di due parole greche: echinos, che vuol dire ‘riccio di mare’ ed opsis ovvero, ‘aspetto’. Chiaro riferimento alla sua forma molto simile a un riccio di mare.
Ci è anche un’altra possibile interpretazione. Il latino Echinos, che significa “porcospino”, potrebbe far riferimento alla presenza di numerose spine robuste.
Nel significato dei fiori, questo cactus va ricondotto alla capacità di resistere di fronte alle condizioni più difficili ed avverse.
Tuttavia, il fatto che i suoi fiori sopravvivano solamente un giorno, simboleggia anche l’instabile provvisorietà dei sentimenti.
No. Non è una pianta tossica né per l’uomo né per gli animali domestici come cani e gatti.
È una pianta economica. Il costo di una piantina parte da 2,5-3 euro.
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