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Il gatto calico, il simpatico micio tricolore che cattura l’immaginazione

Le principali razze, il carattere e i consigli per la cura

Avete presente quei bei mici bianchi, neri e rossi? Si tratta di un gatto calico e, quasi sicuramente, si tratta di una femmina. Il termine non si riferisce a una razza, ma ad una particolarità del mantello che dipende da una mutazione genetica.

Il gatto calico, il simpatico micio tricolore che cattura l’immaginazione

Cosa indica il termine calico riferito ai gatti

Parlando di gatti, quando si usa il termine “calico” ci si riferisce a quei gatti a 3 colori, con il manto in prevalenza bianco e con macchie nere ed arancioni.

Il termine deriva da “calicò”, un tessuto indiano.

Le razze di gatto calico

Come appena spiegato, il gatto calico non è una razza ma una particolarità cromatica del mantello. Esistono quindi esemplari tricolori appartenenti a varie razze. Ecco le principali:

Perché i gatto calico sono femmina

La maggior parte dei gatti calico sono femmine: ben il 99%. Come nel caso del gatto rosso, questa particolarità cromatica è da ricondurre ad una mutazione genetica.

Nei gatti, i geni portatori delle informazioni relative al colore del pelo si trovano nei cromosomi “X” (come negli umani, i gatti maschi hanno i cromosomi XY mentre le gatte una coppia X).

Premesso che il bianco è causato dall’assenza di informazioni genetiche per il colore, e dal momento che ogni cromosoma X può mutare un solo colore alla volta, è chiaro che soltanto le femmine, avendo due cromosomi XX, possono determinare nel medesimo soggetto due colori: nero e rosso per l’appunto.

Dal canto loro, invece, i maschi, oltre al bianco, possono codificare soltanto un colore per volta. Quando nasce un gatto maschio tricolore (eventualità rarissima) significa che questo gatto è dotato di una particolarità genetica denominata “trisomia” (è dotato di cromosomi XXY anziché XY)che provoca la sterilità.

gatto calico
Splendido esemplare di gatto calico.

Pelo

La particolarità del gatto calico sta nella cromia del suo mantello. Prevalentemente bianco, e con macchie nere ed arancioni.

Molti confondono il gatto calico con il tartarugato. In realtà, nel mantello calico i colori sono ben distinti, mentre nel tartarugato, i vari colori sono fra loro mescolati attraverso una serie di pennellate.

Che carattere ha il gatto calico

Attorno ai gatti calico girano parecchie credenze e dicerie. Alcuni ritengono che siano gatti molto vivaci e socievoli, altri che siano gatti piuttosto riservati e schivi, secondo altri ancora, invece, questi gatti sarebbero aggressivi. In realtà, però, una realtà univoca ed accertata non esiste. Come infatti abbiamo detto fin dall’inizio, il termine “calico” non indica una razza specifica ma solo una colorazione particolare del mantello che può riguardare diverse razze feline.

Il temperamento di un gatto, quindi va ricondotto alla sua razza di appartenenza ed anche al gatto in sé.

È vero però che tutti i gatti calico hanno un atteggimento che li accomuna, indipendentemente dalla razza cui appartengono: consci della particolarità del loro aspetto unico, si mosttano piuttosto vanitosi.

gatto calico
Un gatto calico è speciale e…. sa di esserlo!

Consigli per la cura del gatto calico

È importante offrire a questa razza di gatto un ambiente idoneo: stimolante da un lato, con trespoli e giochi vari, per evitare la sedentarietà, ma anche privo di potenziali pericoli.

Come qualsiasi altro gatto, anche quello calico va portato regolarmente dal veterinario per sottoporlo a regolari controlli e alla somministrazione di tutte le vaccinazioni necessarie.

Cura del pelo

Poiché la bellezza del gatto calico è data proprio dal suo particolare mantello, è bene averne particolare cura per mantenerlo bello e lucente. Per lavare il gatto, se prevale il colore bianco, si consiglia di utilizzare un detergenti specifico per gatti anti-giallo. Nel caso invece prevalgano le aree nere o rosse, optare per dei prodotti in gradi di ravvivare i colori.

Alimentazione

Per mantenerlo forte e sano, il gatto calico ha bisogno di una alimentazione quotidiana a base di proteine animali, scegliendo cibi di qualità con proteine pregiate. Non bisogna invece esagerare con la somministrazione dei carboidrati per evitare il rischio sovrappeso.

Il gatto calico deve sempre avere a disposizione acqua fresca e pulita.

In ogni caso, per essere sicuri di fornire al gatto il nutrimento adeguato, sia in termini di qualità che di quantità, consultare il proprio veterinario.

Quanti anni vive un gatto calico

L’aspettativa di vita dipende dalla razza di appartenenza.

Quanto costa il gatto calico

Non essendo una razza felina specifica ma una mutazione che riguarda il colore del pelo, il prezzo di questo micio dipende dalla razza di appartenenza.

Leggende sul gatto calico

Data la sua rara particolarità, fin dall’antichità, questo gatto particolare ha attirato l’attenzione e generato svariate credenze in numerose culture.

Già gli Antichi Egizi lo veneravano come animale sacro e, per questo, veniva raffigurato spesso all’interno dei geroglifici.

In molte culture, questi gatti sono benagurali e portano fortuna e prosperità. In Germania, ad esempio, il gatto calico viene chiamato Glückskatze, che letteralmente vuol dire “gatto fortunato”. In America, invece, lo chiamano Money Cats.

Sempre negli USA, nel 2001, il gatto calico è stato nominato gatto nazionale del Maryland in quanto la sua triplice colorazione bianca, nera e arancione ricorda quella farfalla di Baltimora e del rigogolo, uccello caratteristico del territorio.

gatto calico

In Giappone, dove il gatto calico è chiamato “mi-ke”, ovvero “triplo pelo”, si lega ad una antica leggenda secondo la quale i marinai giapponesi, per proteggersi dai pericoli della navigazione, come ad esempio le tempeste durante la navigazione, tenevano a bordo almeno un calico come una sorta di talismano.

Sempre nel paese del sol levante, sicuramente molti non sapranno che il Maneki Neko, il famosissimo pet portafortuna con la zampa alzata, presente in tantissime attività commerciali per portare felicità e prosperità, è ispirato proprio a questo tipo di gatti.

In Irlanda si pensava che questi gatti favorissero la scomparsa delle verruche, semplicemente strofinando la loro coda sulla verruca stessa.

Altri approfondimenti

Se amate i gatti, troverete utili anche questi post con tanti consigli:

Ed inoltre, ecco alcune razze da conoscere:

Valerio Guiggi

Classe 1988. Laureato in Veterinaria e abilitato alla professione, si è sempre interessato alla branca della veterinaria che si occupa di Sicurezza Alimentare e Ispezione degli Alimenti, discipline per le quali a fine 2016 diventa specialista. Nella vita si occupa di consulenza sanitaria e normativa ad aziende che producono alimenti. Da sempre appassionato di scrittura, diventa articolista parlando di tematiche tecnologiche nel 2011 per unire la sua passione alla sua professione dopo la laurea. Scrive su Tuttogreen da giugno 2015, occupandosi di tematiche inerenti la sicurezza e la qualità alimentare.

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