Il licopene aiuta a tenere a bada molte patologie e problematiche: l’alimento che ne contiene le maggiori quantità è sicuramente il pomodoro, ma lo troviamo anche nelle carote e nei peperoni. Ecco tutto quello che devi sapere su dove trovarlo e come consumarlo per sfruttarne al meglio tutte le proprietà.
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Nella famiglia dei carotenoidi compare anche il licopene, un pigmento liposolubile di tipo vegetale come il beta-carotene.
Lo assumiamo regolarmente mediante la dieta, poichè l’organismo non è capace di sintetizzarlo.
Dal punto di vista strutturale e chimico, il licopene viene definito come un carotenoide aciclico lineare.
Non è un precursore della vitamina A e si compone di 11 doppi legami coniugati di 40 atomi di carbonio. Nei vegetali freschi si presenta sotto la forma trans.
Abbonda nel plasma, dove lo ritroviamo con concentrazioni molto elevate pari a circa la metà di tutti i carotenoidi. I valori cambiano tra un soggetto e l’altro, in funzione del luogo di provenienza e della tipologia di dieta.
Il licopene è presente anche in altre zone del corpo, quali prostata, mammella, pelle, tessuto adiposo e ghiandole surrenali. Lì si accumula come fonte di riserva una volta superata la barriera intestinale.
Oltre a dare il caratteristico colore agli alimenti in cui si trova, il licopene possiede numerose proprietà.
Negli ultimi anni difatti le ricerche si sono concentrate sulle caratteristiche di questo carotenoide, trovando spesso risultati sorprendenti.
Il licopene abbonda in frutta e verdura, variando nelle quantità da 30 a 200 mg/kg. Molto dipende soprattutto dal grado di maturazione del vegetale e ovviamente dalla scelta di mangiare biologico.
Lo troviamo principalmente negli alimenti di colore rosso e giallo. L’alimento che ne è più ricco è sicuramente il pomodoro, ma lo troviamo anche nelle carote e nei peperoni.
Tra la frutta possiamo farne il pieno mangiando anguria, pompelmo rosa, albicocca, uva, melograno, ciliegie, fragole e arance.
Non tutti sanno che questo carotenoide è in grado di aumentare la sua biodisponibilità nel pomodoro dopo la cottura. Basti pensare che nella passata di pomodoro la sua concentrazione è circa 4 volte superiore a quella del pomodoro fresco.
Proprio per questo motivo la dieta mediterranea è sicuramente la migliore fonte di licopene. Un piatto di pasta col pomodoro e l’olio extravergine d’oliva o una pizza Margherita rappresentano il connubio perfetto.
Persino il ketchup, notoriamente considerato come un prodotto industriale da bandire dalla dieta, ne è più ricco rispetto al pomodoro crudo.
Questo carotenoide difatti, al contrario di molte altre sostanze, non si disperde alle alte temperature (non è termolabile), anzi si comporta in modo inverso, aumenta le sue concentrazioni.
Questo avviene grazie alla trasformazione della struttura da trans a cis e alla distruzione di una matrice che ne limita l’assorbimento.
Per favorire un’assimilazione maggiore, gli esperti suggeriscono anche di combinarlo ad altri lipidi e di preferire i pomodori maturi e dal colore più scuro. In questo modo difatti si attenua la presenza della clorofilla a favore del licopene.
In commercio è possibile reperire integratori di licopene, sia di sintesi che naturale e biologico.
Al contrario di altri carotenoidi però non funge da precursore di vitamine, ma agisce in combinazione con loro per esplicare al meglio le sue proprietà.
Non a caso spesso lo ritroviamo negli integratori multivitaminici o con sali minerali.
Rispetto alle dosi, è sempre meglio consultare il proprio medico di fiducia per capire come procedere. Di norma le ricerche hanno evidenziato che un’assunzione eccessiva di licopene rischia di mandare in sovraccarico l’intestino.
Il fabbisogno quotidiano generalmente si aggira dai 50 ai 100 mg al giorno, ma grazie ad un’alimentazione bilanciata e ricca di verdure e frutta di stagione, si può facilmente soddisfarlo.
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