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Come fare un brunch: le regole d’oro

Un po' colazione e un po' pranzo, la soluzione ideale per il weekend

Il brunch è una via di mezzo tra la colazione (breakfast) e il pranzo (lunch), che prevede pietanze sia dolci che salate e che si consuma in tarda mattinata/primo pomeriggio.
Dalle origini americane ed anglosassoni, è ormai piuttosto diffuso anche in Italia. A guardar bene, è una valida soluzione per la domenica ed i giorni festivi, quando non si è obbligati ad alzarsi presto dal letto e ci si ritrova a metà mattina che, è ormai troppo tardi per la colazione, ma ancora troppo presto per il pranzo. Essendo divenuta una moda, viene spesso proposto in modalità buffet nei ristoranti la domenica, per feste e ricorrenze speciali ed anche dopo riunioni e incontri di business.
Andiamo a scoprire tutto su questo pasto di metà mattina, dalle sue origini contese tra USA e Inghilterra, ai consigli pratici per organizzarne uno a casa.

Come fare un brunch: le regole d’oro

Che cos’è il brunch

Questa usanza è tipicamente inglese ed americana, e consiste in un pasto a metà tra prima colazione e pranzo. Per questo motivo, vengono servite portate, sia dolci che salate, che generalmente compaiono in tavola a colazione o all’ora di pranzo.

Per le sue caratteristiche, si consuma nella fascia oraria che va dalla tarda mattinata (10:00-11:00) fino al primo pomeriggio, verso le 14:00-14:30.

In ambito casalingo è una soluzione che diventa molto comoda durante il weekend, quando si tende a dormire un p’ di più ed è ormai troppo tardi per il caffelatte coi biscotti, ma ancora troppo presto per la pasta al forno e l’arrosto della domenica.

Tradizione tipicamente casalinga, oggigiorno, in molte città, anche bar e ristoranti lo propongono durante il fine settimana, anche se sorge il dubbio che sia un modo per svuotare la cucina degli avanzi della sera prima.

Cosa si intende con brunch: il significato del termine

Dal punto di vista etimologico, la parola nasce dall’incrocio tra breakfast e lunch, ovvero ‘prima colazione’ e ‘colazione’ o più recentemente ‘pranzo’.

Se, nella sua accezione originale, è un pasto che sostituisce la colazione ed il pranzo, ormai anche in Italia è diventato di uso comune quando si vuole intendere un pasto leggero, da consumare a metà mattina, ad esempio in occasione di incontri di lavoro, convention, feste, eventi conviviali ed eventi di vario genere.

Chi ha inventato il brunch

Le origini sembrano affondare all’Inghilterra di epoca vittoriana, quando i nobili avevano l’abitudine di organizzare ricchi buffet nelle ville una volta terminate le battute di caccia della domenica. All’epoca, per l’occasione, si servivano dolci, frutta, uova e varie tipologie di carne. Il primo a parlarne, codificando la parola, fu nel 18965 lo scrittore Guy Beringer, che pubblicò l’articolo Brunch: a Peal sul settimanale di caccia Hunter’s Weekly. Da quanto si legge nell’articolo, Beringer era un fervido sostenitore dell’abitudine del brunch, in quanto occasione che permetteva di eliminare il bisogno di alzarsi presto la domenica.

In realtà, alcuni ritengono che risalga ai diner newyorkesi, dove, a fine Ottocento (e quindi sempre nel medesimo periodo storico), venivano serviti pasti che erano una via di mezzo tra colazione e pranzo. Tali buffet venivano organizzati ed allestiti per celebrare eventi speciali, festività ed occasioni particolari in genere. Nei primi brunch newyorkesi non mancavano mai le uova Benedict e i bagel al salmone.

Quale che sia la vera origine, in ogni caso, è una abitudine che è poi entrata a far parte della cultura di massa. E ancora oggi si tratta di una tradizione fortemente radicata sia negli USA che in Inghilterra

Il ricco buffet della domenica in tarda mattina-primo pomeriggio, viene infatti servito ovunque: dagli hotel più economici a quelli di lusso.

Da qualche anno a questa parte, è entrato anche nella cultura italiana, più che altro come una moda. Difatti, più che in ambito casalingo, dove ancora si tende a prediligere il classico pranzo della domenica, a volte seguito dai pasticcini comprati dopo la Messa, in varie città sono nati dei veri e propri locali specializzati. Sono principalmente frequentati dai più giovani e dai giovani adulti, che dopo le ore piccole del venerdì e del sabato sera, si alzano tardi e trovano una valida soluzione, gustosa e modaiola.

Come fare un brunch: le regole d'oro

In che cosa consiste un brunch

Si tratta di un’occasione durante la quale vengono consumati cibi sia dolci che salati, che, a seconda dell’occasione e del contesto, possono essere più rustici ( ciambella allo yogurt e torte salate) o più elaborati e sofisticati (avocado toast, bagel con salmone).

Si consuma, indicativamente, nella fascia oraria che va dalle 10:30-11:00 alle 13:00.14:00.

In che giorno si fa il brunch

È un rito del fine settimana (sabato e domenica), oppure dei giorni di festa. Insomma, si presta per quelle giornate in cui non si va di fretta, ma c’è più tempo per prendersela con calma e dedicarsi un po’ al primo pasto della cucina.

Cosa non può mancare in un brunch

Prevedendo cibi sia dolci che salati, da accompagnare a fresche insalate e gustosa frutta di stagione colorata. si accompagna a tè, caffé e succhi di frutta. Vediamo cosa potreste prendere come ispirazione per allestire il vostro. Come potrete notare, le scelte sono tante e delle più varie.

Dovete tener conto di vari fattori, quali:

  • il tipo di contesto per cui state allestendo un brunch (mattina in famiglia, festa familiare per un’occasione importante, riunione informale tra amici, evento più formale di lavoro fra colleghi…)
  • l’età dei partecipanti (solo adulti, festicciola di bambini…)
  • l’impostazione del servizio (buffet in piedi, servizio al tavolo…)
  • la location (all’aperto oppure in casa o comunque in un ambiente al chiuso)

I dolci perfetti

Non possono mancare gli alimenti da prima colazione. E quindi:

Portate salate per brunch

Passiamo ora alla sezione salata. Qui, ci si può davvero sbizzarrire. Le opzioni infatti vanno dai classici rustici e salatini a delle portate vere e proprie. A voi la scelta, a seconda del tipo di evento che dovete organizzare, il numero di persone invitate, il contesto e la stagione.

  • pizze e pizzette con varie farciture
  • focacce
  • salatini
  • tartine
  • torte salate ripiene con verdure, salumi, formaggi e tutto quel che la fantasia e la stagione vi suggeriscono. Per comodità consigliamo di servire in tavola le torte salate già suddivise in fette, oppure di realizzare delle delle quiche monoporzione
  • uova sode
  • affettati
  • muffin salati
  • fette di pane di vario tipo: bianco, integrale, coi cereali, di segale…

Cosa mangiano inglesi e americani all’ora del brunch

Finora abbiamo visto delle idee dolci e salate perfette per un pasto all’italiana. Tuttavia, in Inghilterra e in America, si prevedono portate specifiche:

  • Uova cucinate in vari modi: sode, strapazzate e servite assieme al bacon, fritte, sotto forma di frittata, in camicia, alla Benedict, omelette farcite con prosciutto e formaggio
  • Pancake, da farcire con sciroppo d’acero e frutta fresca a pezzetti o, più golosamente, con marmellata o crema al cioccolato
  • Bagel: ciambelline di pasta di pane, in genere farcite con salmone e formaggio fresco (o altro ripieno a piacere)
  • Muffin dolci e muffin salati
  • Cheesecake ai vari gusti
  • Frittelle o donuts
  • Cupcake
  • Brownies

Altri piatti consigliati per il brunch

Già abbiamo visto una infinità di idee per il brunch. Per finire, vi suggeriamo altre idee per un pasto più importante, in cui volete proporre ai partecipanti anche delle portate sostanziose, ovvero dei piatti veri e propri, come ad esempio:

  • arrosti di carne, sia freddi che caldi
  • roast-beef, servito freddo o tiepido
  • sandwich e tramezzini farciti con affettati, salse, formaggi e verdure
  • verdure cotte
  • insalata di patate
  • salmone affumicato e avocado al piatto
  • hummus e salse varie con crostini
  • tagliere di salumi e formaggi
  • insalate miste
  • patate al forno
  • bocconcini di mozzarella
  • piatti freddi, tipo insalata di riso, orzo, pasta o farro
  • cous cous con legumi e verdure

Come fare un brunch: le regole d'oro

Alcuni piatti tipici per il brunch

Ora che abbiamo visto alcune idee da portare in tavola per un brunch, soffermiamoci un attimo su alcuni piatti tipici che non mancano mai durante i brunch inglese e americani.

Must della tradizione anglosassone sono le uova servite con bacon, più fagioli al pomodoro. Piatto tipico della colazione (e quindi anche del brunch) il roast beef, da servire freddo ed affettato molto sottilmente.
Di matrice americana, ricordiamo invece:

  • uova Benedict, servite con salsa olandese
  • Club Sandwich: doppio tramezzino farcito con pollo o tacchino, bacon croccante, insalata, pomodori e maionese mista a senape
  • French Toast: ideali per accompagnare piatti sia dolci che salati, sono fette di pane in cassetta passate in una pastella a base di latte, uova sbattute, zucchero e un pizzico di cannella, e poi cotte in una padella con un po’ di burro fuso che i francesi chiamano pain perdu.
  • Bagel, farciti a piacere (di solito con salmone e formaggio fresco)

Le bevande da offrire durante un brunch

Sicuramente, in tavola deve essere presente l’acqua, sia nella versione naturale che frizzate. Molto gradite e alla moda le acqua aromatizzate, ad esempio con limone, rosmarino, frutta ed erbe aromatiche in genere.
Ovviamente, devono essere presenti tutte le bevande tipiche della prima colazione, e quindi:

  • latte (sia freddo che caldo)
  • caffè (potreste sistemare dei thermos col caffè americano e una postazione con la macchinetta a cialde per accontentare gli appossionti dell’espresso)
  • (l’ideale è posizionare un thermos con l’acqua calda e mettere a disposizione degli ospiti filtri di vario gusto)
  • spremuta di arancia fresca o altri agrumi
  • succhi di frutta freschi
  • estratti di frutta e/o verdura
  • tè freddo (molto gradito in estate)
  • Non si servono alcolici

Come organizzare un brunch a casa

Passiamo ad alcuni consigli pratici per l’organizzazione dell’evento stesso.

Ovviamente, sia la scelta dei cibi da presentare che l’allestimento dell’ambiente dipenderanno dal motivo che dell’evento. Nel caso ad esempio di un incontro informale fra amici e parenti, rappresenta infatti una soluzione easy e simpatica, diversa dal solito aperitivo o dal classico pranzo di famiglia. Per feste organizzate in occasione di eventi importanti e ricorrenze, sarà invece necessaria una organizzazione un po’ più impegnativa, per dar vita ad un’atmosfera più formale, elegante o rustica a seconda della location.

Ma passiamo all’atto pratico.

  • Stagione. Se non si è vincolati ad una certa data specifica, i periodi migliori sono l’estate e le mezze stagioni (autunno e primavera) perché potete allestire l’evento in giardino o sul un grande terrazzo. Inoltre, con il clima mite, o addirittura caldo, si apprezzano molto le pietanze fredde o, comunque, a temperatura ambiente
  • Giorno e orario. I giorni perfetti sono il sabato e la domenica, così come anche alcuni giorni festivi infrasettimanali, come ad esempio il 1° maggio, il 25 aprile, il 2 giugno o, perché no, Ferragosto. La fascia d’orario indicativa è quella compresa tra le 11 e le 15. In ogni caso, sarebbe bene che tutti gli ospiti arrivassero più o meno allo stesso orario
  • Allestimento. La scelta tra servizio in tavola o buffet in piedi dipende fondamentalmente dal numero di ospiti e dallo spazio a disposizione
  • Servizio al tavolo. Se optate per questa scelta decisamente più impegnativa, ricordate di posizionare, accanto al piatto di ogni commensale almeno 2 bicchieri (oppure 1 bicchiere e 1 tazza), uno per le bevande calde ed uno per quelle fredde
  • Pietanze. Le proposte sono delle più varie. Cercate inserire sempre un po’ di tutto, per venire incontro ai gusti e alle esigenze alimentari delle persone presenti. Ricordate che non devono mai mancare alcuni piatti protagonisti come la frutta fresca (intera, sotto forma di macedonia, in succo, spremuta o centrifuga), il caffè, il latte, le marmellate, il miele e la crema di cioccolato o nocciole.

Consigli pratici per l’allestimento del buffet

Alcune dritte molto pratiche per l’allestimento:

  • Disponete un lungo tavolo dove sistemare i vari cibi, se il tavolo non è grande, utilizzate delle alzate così da poter disporre i vari cibi su più livelli
  • Un angolo del tavolo del buffet (o un tavolino a parte) è da adibire alle stoviglie: piatti, posate, tovaglioli, tazze, bicchieri…
  • Create l’angolo per le bevande, calde e fredde, con bottiglie di acqua, brocche di succhi, spremute e centrifughe e thermos per le bevande calde. Nell’area bevande sistemate un gran numero di bicchieri e tazze (ben di più rispetto al numero dei commensali)
  • Disponete tavolini, sedie e divanetti in varie zone della casa, del terrazzo o del giardino, dove gli ospiti possono accomodarsi

Altri consigli pratici

Passiamo ad ulteriori consigli pratici:

  • Ideate un menù facile da realizzare, prediligendo le portate da poter preparare in anticipo e non tutto express
  • Fate la spesa in anticipo per non ridurvi a dover fare tutto all’ultimo
  • Proponete molte pietanze già porzionate, comode da mangiare con le mani (es. torte già suddivise a fette, quiche monoporzione, frittate tagliate a cubotti, pane a fette, etc…)
  • Preparate tutto quello che potete un giorno d’anticipo: ad esempio, alcuni dolci come la cheesecake diventano anche più buoni. Sono invece da preparare all’ultimo momento i pancake, le frittelle e il pane tostato
  • Tenete in fresco fino al momento di servire le bevande fresche come succhi, spremute e centrifughe
  • Salse, creme, miele e confetture vanno disposti in maniera organizzata, ognuna col proprio cucchiaino

Come fare un brunch: le regole d'oro

Come ci si veste per un brunch

Finora abbiamo parlato di come organizzazione e quali portate servire. Mettiamoci ora dall’altro lato e rivestiamo i panni di un invitato.

Qual è il vestito adatto per partecipare? Non dipende certo da cosa si mangia, ma dal contesto. Le occasioni sono varie: incontro informale tra amici, feste di famiglia in occasione di compleanni, Cresima o Comunione, riunione business…

Oltre all’occasione, l’outfit va anche scelto tenendo in considerazione dove viene organizzato l’evento: villa antica, casale di campagna, attico, casa di famiglia, ristorante…

Per le occasioni più informali, va sempre bene un classico paio di jeans abbinato ad una comoda e fresca T-shirt o una canicetta. Per le scarpe, via libera alle pratiche sneakers.

Nel caso invece di un brunch formale, meglio optare sul completo gonna e blusa, oppure su un intramontabile e sempre elegante tubino, magari da ravvivare con l’aggiunta di qualche accessorio un po’ particolare, che può essere una spilla, un foulard, delle collane particolari ed orecchini. Se contesto ed occasione richiedono una nota elegante, non dimenticate le scarpe col tacco (minimo 6 cm).

Per quanto riguarda gli uomini, a meno che il brunch non sia organizzato per una importante riunione di lavoro, evitare giacca e cravatta. Meglio un look informale anche se non prettamente sportivo. Un’ottima idea è ad esempio quella di indossare una camicia sotto ad un bel maglioncino leggero, oppure una polo, da abbinare ad un paio di pantaloni tinta unita o jeans scuri. Ai piedi, dei comodi mocassini in pelle sono la scelta più azzeccata perché sono eleganti e al tempo stesso anche sportivi.

Quanto costa fare un brunch

Tradizione inglese ed americana, da noi è diventata più una moda. Tanto che ci sono vari locali, specie nelle grandi città come Milano e Roma, specializzati in brunch. Così come anche bar e caffetterie che lo propongono durante l’orario di pranzo del weekend.

Per quanto riguarda i prezzi, in alcuni casi si scelgono le singole portate direttamente dal menù alla carta. Molti, invece, propongono una formula di 3-4 portate da scegliere tra varie tipologia di cibo. Ad esempio, 1 portata principale + frutta o insalata a scelta + bevanda a scelta. In ogni caso, il prezzo medio è attorno ai 20-30 euro.

Alcune ricette utili

Se vuoi trarre ispirazione per la preparazione del tuo brunch, ecco alcune delle nostre ricette:

Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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