Salute naturale

Scoprite tutti i rimedi e lecure naturali per l’ernia iatale ed il reflusso che comporta

Come riconoscerla e curarla in maniera naturale con tisane e dieta, e quando operare

Tutto sull’ernia iatale rimedi e cure naturali per alleviare i sintomi  che spesso sono associati al reflusso gastroesofageo. La risalita dello stomaco attraverso un foro che collega lo stomaco all’esofago determina infatti diversi problemi, che in casi estremi devono essere risolti con un intervento chirurgico.

Scoprite tutti i  rimedi e lecure naturali per l’ernia iatale ed il reflusso che comporta

Cos’è un’ernia iatale

Si tratta di una situazione in cui una parte dello stomaco si sposta attraverso l’apertura del diaframma, chiamata iato esofageo, all’interno del torace. Questa anomalia anatomica è generalmente benigna, ma può portare a complicazioni.

In condizioni definite normali, infatti, l’esofago passa attraverso il diaframma, un muscolo che separa il torace dall’addome, grazie allo iato esofageo, le cui pareti sono ben aderenti alla parte finale dell’esofago.

I vari tipi di ernia iatale

L’ernia dipende dal prolasso dello iato esofageo, ovvero l’apertura nel diaframma che permette all’esofago di passare dalla cavità toracica in alto, alla cavità addominale in basso. Qui entra in gioco uno sfintere che fa da passaggio, il cardias, muscolo ad anello tra esofago e stomaco, che regola il passaggio del cibo, aprendosi in ingresso e chiudendosi per evitare l’uscita degli acidi gastrici.

Di questa ernia ne esistono 3 diverse forme:

  • ernia da scivolamento: è la più diffusa (85% dei casi), ma anche quella meno pericolosa. Il cardias, la valvola di giunzione tra esofago e stomaco, si sposta verso l’alto, in direzione dell’esofago, e una porzione di stomaco, che sarebbe nella cavità addominale, scivola invece verso l’alto, nella zona toracica.
  • ernia paraesofagea: meno comune (10% dei casi), benché il cardias resti al suo posto, si verifica lo spostamento laterale della porzione superiore dello stomaco, a fianco dell’esofago, che rimane nella cavità toracica, ma forma una sacca intratoracica che provoca così problemi a livello di esofago.
  • ernia mista: più rara (5% dei casi) ha le caratteristiche di entrambi i tipi precedenti, scivolamento verso l’alto e spostamento laterale. In questo caso tutta l’ernia si insedia nella gabbia toracica ed è necessario intervenire a livello chirurgico.

Quali sono le cause dell’ernia iatale

Ad oggi non esistono cause specifiche che provocano questa patologia, bensì un insieme di fattori di rischio che possono predisporre alla sua comparsa. Nello specifico sembra che le cause siano molteplici:

  • età avanzata (il collagene dei tessuti tende a diventare sempre più fragile andando avanti con l’età)
  • difetti congeniti e ereditari
  • condizioni di sovrappeso
  • problemi di postura, stile di vita sedentario e uso di indumenti troppo stretti
  • tosse cronica
  • vomito persistente
  • sforzi e sollevamenti di pesi per le braccia in palestra
  • cattiva alimentazione (abuso di alimenti con farina bianca e zucchero)
  • stress e fumo di sigaretta

Altri fattori di rischio sono i traumi nella parte addominale, possible pressione dei muscoli addominali per stipsi persistente.

Quali sono i sintomi dell’ernia iatale

Spesso è difficile individuare da subito i sintomi di questa malattia. In alcuni casi il paziente riferisce di avvertire costantemente una condizione di sazietà dopo aver mangiato, di avere un’eruttazione molto frequente e soffrire di cattiva digestione.

Generalmente questa patologia rimane asintomatica a meno che non sia associata al reflusso gastrico. In questo caso i disturbi sono quelli che poi sono anche tipici del reflusso, cioè il classico bruciore di stomaco (che si chiama pirosi) accompagnato a volte da rigurgiti acidi dovuti alla risalita dei succhi gastrici ed una ricorrente difficoltà a digerire (che i medici chiamano dispepsia). Può anche essere dolore alla schiena o allo sterno. E sensazione di amaro in bocca. Nelle forme più gravi il dolore toracico arriva a simulare l’infarto.

Non a caso, la diagnosi di ernia arriva proprio a causa di questi sintomi secondari che portano ad effettuare endoscopie e radiografie.

Nello specifico, quelli da ernia da scivolamento, che sono i più comuni:

  • Disfagia (difficoltà a deglutire gli alimenti)
  • Reflusso gastroesofageo
  • Nausea e vomito
  • Anemia da sanguinamento continuo
  • Palpitazioni cardiache dopo i pasti
  • Alitosi

Mentre i sintomi legati all’ernia paraesofagea, meno comune della precedente, sono:

  • Intolleranze alimentari
  • Dispepsia
  • Dolori toracici
  • Tosse ricorrente
  • Respiro affannoso

Come riconoscere un’ernia iatale

A livello anatomico l’ernia, sia da scivolamento che paraesofagea, è facilmente identificabile in questi due schemi, che rendono visivamente evidente come una porzione di stomaco ‘scivoli’ appunto sotto il diaframma, oppure lateralmente accanto all’esofago, passando per il foro dello iato esofageo che si è allargato.

Nel primo caso, lo scivolamento comporta anche uno spostamento in alto della valvola che regola il flusso di cibo lungo il canale digestivo, tra stomaco e esofago, cioè il cardias. Nel secondo caso, di ernia da spostamento laterale, il cardias resta in posizione, ma sarà la porzione di stomaco a salire accanto all’esofago.

 

 

Come diagnosticare un’ernia

La diagnosi avviene solitamente tramite una radiografia con mezzo di contrasto (di solito il bario) dell’apparato digestivo.

Soprattutto in caso di reflusso gastroesofageo, la diagnosi può arrivare una sonda con piccola telecamera e luce passa dalla bocca, cioè un’endoscopia completa che esplora esofago, stomaco e duodeno.

Per l’ernia paraesofagea e in casi in cui si deve approfondire ulteriormente, può essere necessaria misurare la pressione dell’esofago con una manometria esofagea, oppure un’analisi del reflusso in un periodo di 24 ore, attraverso la pH-impedenzometria esofagea.

Come curare in maniera tradizionale l’ernia iatale

Questo tipo di ernia può passare inosservato e rimanere asintomatico, solo quando si sviluppano delle complicazioni, allora si percorre la strada della diagnosi e del trattamento, che varia a seconda del tipo e delle sue complicazioni.

  • In assenza di complicazioni con ernia di piccole dimensioni. Generalmente l’ernia è di piccole dimensioni (meno di 5 cm) per cui non si rende necessaria una gestione specifica. Se ne trattano solo i sintomi, ed in particolare se è accompagnata da reflusso con farmaci antiacido.
  • In caso di complicazioni. Per le ernie paraesofagee, la chirurgia è spesso necessaria. L’intervento corregge l’ernia e previene il reflusso, risultando efficace nel 90% dei casi.

A livello chirurgico si interviene in laparoscopia con la reintegrazione della porzione di stomaco nella cavità addominale, la riparazione dello iato esofageo, che viene disteso, e l’inserimento di una valvola antireflusso.

In questo modo, la parte superiore dello stomaco avvolge la parte inferiore dell’esofago, riducendo il volume del cardias e rafforzando la chiusura dello sfintere esofageo.

Questa procedura chirurgica, più precisamente nota come fundoplicatio, si risolve in circa 3 giorni di degenza, e 3-6 settimane di convalescenza, ed è efficace nel 90% dei casi a 5 anni dall’intervento (Fonte: Associazione nazionale francese di gastroenterologia, SNFGE).

Come curare naturalmente un’ernia iatale

L’intervento chirurgico non è sempre necessario e dipende dal tipo di ernia e dal suo volume, oltre che dalla persistenza dei sintomi. In generale si cerca di trattare i sintomi del reflusso, che sono quelli più fastidiosi, e questo è sufficiente.

Per questo sono possibili approcci naturali alla riduzione dei sintomi da reflusso e al miglioramento della qualità di vita, che però non risolvono però le cause.

Fiori di Bach per l’ernia iatale

Anche per questa patologia esistono molti rimedi naturali che consentono di limitare la sintomatologia, evitando di ricorrere ai farmaci. Vediamone i principali:

Con i Fiori di Bach è possibile risolvere diversi sintomi, soprattutto quelli legati al reflusso. Può essere molto utile lo Sweet Chestnut per migliorare le condizioni dello stomaco.

Omeopatia e ernia iatale

Per limitare i fastidi dello stomaco, i bruciori dovuti alla risalita degli acidi gastrici e la sensazione di fatica alla deglutizione, oltre ad un’attività digestiva faticosa, e per la riparazione della mucosa esofagea e gastrica, vi possono servire questi rimedi offerti dall’omeopatia:

  • Kalium bicrhomicum 9 CH (dosi da 3-4 granuli 3 volte al dì) per 1 mese da ripete per più cicli annui
  • Argentum nitricum 9 CH (dosi da 3-4 granuli 3 volte al dì) per 1 mese, e da ripetere più volte in un anno
  • Nux vomica 9 CH (dosi da 3-4 granuli 3 volte al dì) per 1 mese, e da ripetere più volte in un anno
  • IgComplex (dosi da 1 capsula a colazione) seguire 1 ciclo di 1 mese ripetibile più volte nell’arco dell’anno

Rimedi naturali per l’ernia iatale

Per limitare la stipsi, che peggiora la situazione dell’ernia e del reflusso, potete anche assumere:

  • Carbone vegetale: assunto lontano dai pasti aiuta a ridurre l’aria nell’intestino e nello stomaco.
  • Succo di aloe vera: aiuta a ridurre i dolori e induce nel tempo un notevole miglioramento generale.

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Ernia iatale e fitoterapia

Tra i principali rimedi fitoterapici per ridurre i fastidiosi sintomi che accompagnano questa patologia, ecco i principali:

  • Malva, camomilla, melissa e passiflora: aiutano a rilassare e a facilitare la digestione. La melissa può essere anche utilizzata sotto forma di olio essenziale: ne bastano alcune gocce per fare un bagno rilassante e antispasmodico.
  • Liquirizia: aiuta ad aumentare il rivestimento mucoso dell’esofago, per resistere agli effetti irritanti dei succhi gastrici. Meglio usare integratori di liquirizia deglicirrizzata, o DGL, è disponibile in pillole o in forma liquida.
  • Artemisiaachillea, artiglio del diavolo, arancio amaro: per i dosaggi è sempre meglio fare affidamento ad un esperto.
  • Finocchio: bevete un paio di tazze al giorno di infuso di finocchio per facilitare la digestione.

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Medicina tradizionale cinese per l’ernia iatale

Nella medicina tradizionale cinese si utilizza un decotto a base di Xiaochaihu modificato e sedute di agopuntura specifiche per limitare i sintomi del reflusso.

La dieta per l’ernia iatale

La cura dell’alimentazione è fondamentale, in quanto molti cibi contribuiscono ad infiammare lo stomaco. Innanzitutto si suggeriscono piccoli pasti frequenti: lo stomaco non deve restare vuoto per troppo tempo, altrimenti i succhi gastrici tenderanno a risalire.

Sono da evitare i cibi piccanti, gli agrumi, cioccolato, caffè, alcool. Il pomodoro e tutti i prodotti lievitati favoriscono la produzione dei succhi gastrici, quindi vanno limitati.

Verdure, frutta e dolci non andrebbero consumati a fine pasto, in quanto richiedono tempi di digestione più lenti.

Ernia iatale e stile di vita

Spesso uno stile di vita sedentario contribuisce ad aumentare il rischio di sviluppare questa problematica.

Sono molte le abitudini che dovranno essere cambiate: si consiglia di fare dell’esercizio fisico e impostare una dieta dimagrante nel caso ci sia in sovrappeso.

Sono da evitare sforzi troppo intensi e il pisolino subito dopo i pasti. Quando ci si corica a letto è bene dormire con la testa in posizione rialzata (almeno 30 cm). Questo impedirà la risalita dei succhi gastrici.

Mangiate prima gli alimenti crudi e poi quelli cotti, cercando di bere molto, ma lontano dai pasti. Evitate il fumo, jeans e pantaloni stretti.

Fonti e bibliografia

Per scrivere questo articolo abbiamo consultato queste fonti ed alcuni libri sull’argomento:

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Altri disturbi e cure naturali

Sul tema salute e rimedi naturali per curarli o limitarne gli effetti, potresti leggere:

Ultimo aggiornamento il 20 Settembre 2024 da Rossella Vignoli

Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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