Il nome Iris identifica 200 specie di piante perenni, per lo più rizomatose, ma anche bulbi, utilizzate come piante ornamentali per via degli splendidi fiori doppi dai colori brillanti. Possono anche essere piante acquatiche delle zone umide, come stagni, paludi o lungo i corsi d’acqua. Alcune specie vengono impiegate anche a scopi medicinali.
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L’Iris e il Giaggiolo sono la stessa famiglia di Iridacee comunemente chiamato Giaggiolo, ed appartiene alla famiglia delle Iridacee, delle piante perenni caratterizzate da fiori a simmetria raggiata. Infatti, i tepali esterni sono ripiegati verso il basso e presentano macchie di colore più chiaro, invece i petali interni sono ripiegati verso l’alto.
La famiglia è talmente vasta che i botanici hanno deciso di suddividerla in 6 diversi sottogeneri ma per la floricoltura sono sufficienti due gruppi:
Ma sono presenti anche ibridi, specie spontanee, varietà rustiche e nane. Quelle più appariscenti appartengono al genere Oncocyclus come l’I. susiana, originaria del Medioriente, che si caratterizza per fiori grandi, colorati da puntini e reticoli di colore grigio e viola-nerastro.
Dal rizoma della specie germanica per essiccazione e riduzione in polvere si ottiene una polvere dal profumo simile alla violetta e chiamata ireos, usata per i profumi, per le proprietà rinfrescanti nei deodoranti, e grazie alle proprietà leggermente esfolianti, negli shampoo e dentifrici, maschere viso e impacchi per capelli.
Mentre la distillazione del rizoma produce un’olio essenziale chiamato ‘burro di giaggiolo’, utilizzato sia in profumeria che in fitoterapia.
Tra le varietà e gli ibridi più conosciuti vi indichiamo quelli adatti e più belli per la coltivazione in vaso e in piena terra.
ll nome comune di Giaggiolo indica in realtà alcune specie di piante appartenenti al genere dell’Iris e viene dal latino gladius che vuol dire ‘spada’ per via della forma delle sue foglie foglie lunghe e strette simili appunto a spade. Produce fiori simmetrici azzurro-violaceo, o altri colori, assai grandi, in grappoli composti.
Le varietà più comuni del giaggiolo sono:
I metodi di moltiplicazione e coltivazione variano in base alla tipologia, se tale pianta ha il bulbo o presenta il rizoma.
Le specie bulbose originarie dell’Europa sono in grado di dimorare in qualunque terreno, anche arido, ma preferiscono quelli soffici, sciolti e fertili. Le varietà esotiche sono le più sensibili al freddo, prediligono dunque una posizione soleggiata e riparata dai venti, terreno a medio impasto, fresco e vicino ai bacini d’acqua.
I bulbi vanno interrati a inizio autunno ad una profondità di 8-10 cm, dopo una vangatura profonda in modo tale che i bulbi rimangano visibili così da facilitarne la fioritura. Attenzione, perché i terreni troppo pesanti rischiano di farli marcire. Rimediate ‘foderando’ i buchi per la messa a dimora con della ghiaia o dell’argilla.
Irrigate in maniera abbondante per i primi tempi per favorire l’attecchimento. Potete aggiungere all’acqua del concime ricco di azoto per favorire la fioritura, che avviene in primavera, dopo un’anno dalla messa a dimora.
Le specie rizomatose possono essere semplicemente ricoperte con un sottile strato di terra, a partire da luglio. Il rinvaso non è necessario. Un concime specifico può essere aggiunto all’acqua, sia prima che dopo la fioritura.
L’innaffiatura non deve essere abbondante, specie per le specie non autoctone, ma può essere utile soprattutto all’inizio per favorire l’attecchimento.
La fioritura avviene in primavera, nell’anno successivo alla piantagione. Le varietà non europee hanno un periodo di assoluto riposo vegetativo, che va dalla fine della fioritura fino all’autunno, ed è necessario per ottenere buone fioriture nella stagione successiva.
Una volta interrate, necessitano di poche cure. Basterà infatti tenere il terreno libero dalle erbacce ed eliminare le foglie secche e rovinate. In caso di forte vento, può essere utile utilizzare dei tutori per sostenere gli steli, inoltre quando i fiori sono appassiti, meglio eliminarne gli steli poiché la formazione dei semi affaticherebbe inutilmente la pianta.
Di tutte le varietà le più indicate per la coltivazione in vaso sono I. reticulata e I. primula.
La riproduzione delle iris avviene a fine estate tramite la divisione dei rizomi o bulbi. Questi andranno separati dalla pianta madre, piantati nel terreno in autunno e sistemati in un luogo più riparato dopo la fioritura. La moltiplicazione per semina avviene in caso si desideri ottenere ibridi e nuove varietà.
Le iris sono piante resilienti ma hanno molti nemici. Innanzitutto le malattie fungine:
Altrettanto virulenti sono gli attacchi di batteri, insetti e nematodi:
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