Yoga e mente

Pranoterapia: cosa c’è da sapere su questa discussa disciplina olistica

Cos'è, come si svolge una seduta, benefici, efficacia e controindicazioni

La pranoterapia è una delle tante discipline della medicina alternativa, il cui scopo è quello di ripristinare l’equilibrio energetico di una persona. Fin da subito, è bene precisare che la pranoterapia non è una terapia medica scientificamente riconosciuta. Tanto che, in genere, i suoi benefici vengono ricondotti all’effetto placebo. Ad ogni modo, poiché c’è parecchia confusione a riguardo e anche parecchio scetticismo, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulla questione, andando a capire insieme di cosa si tratta, su quali principi si basa e come funziona.

Pranoterapia: cosa c’è da sapere su questa discussa disciplina olistica

Che cos’è la pranoterapia

La pranoterapia rientra nella branca delle “medicine alternative”. Di origini molto antiche, si tratta si una disciplina olistica che tratta vari disturbi attraverso l’imposizione delle mani da parte del pranoterapeuta, spesso chiamato più genericamente “guaritore”.

Scopo della disciplina è quello di migliorare il benessere psico-fisico di una persona ristabilendo la sua energia vitale.

Si ritiene infatti che il pranoterapeuta possieda una carica energetica maggiore rispetto agli altri, e che la riesca a trasmettere a coloro che, per svariati motivi, hanno avuto un impoverimento della loro energia interiore.

Storia e origine

Come già detto, la pranoterapia ha origini antichissime. Ve ne sono testimonianza e nell’Antico Egitto e nell’India del III millennio a.C. Ancora oggi, presso alcune popolazioni tribali, esiste ancora la figura dello “stregone” o del “guaritore” che “toglie i mali” attraverso la trasmissione di energie positive.

Poi, tra la seconda metà del 700 e gli inizi del 1800, il medico tedesco Franz Anton Mesmer cominciò a diffondere l’idea che tutte le cose dell’universo – compreso l’uomo – venissero attraversate da un flusso di corrente magnetica non visibile. Inizialmente, la sua teoria andò a scontrarsi con l’ambiente accademico, ma in seguito riscosse grande successo.

Nel 1970, in Italia nacque il primo centro di pranoterapia e negli anni Novanta, il fenomeno assume grande rilevanza.

Etimologia

Il vocabolo “pranoterapia” è composto dal termine “prana“, dal sanscrito che vuol dire “soffio vitale”, e “terapia”. Il concetto di “prana” affonda le sue origini nella religione induista e sta ad indicare l’energia vitale che anima ogni cosa, compreso l’uomo.

Principi base su cui si fonda la pranoterapia

La pranoterapia si fonda su 3 principi:

  • il prana esiste: è un “soffio vitale” presente in ogni corpo e in ogni organo umano. A cambiare sono soltanto le quantità che differiscono da persona a persona e dai vari organi
  • l’equilibrio del prana: per godere di benessere epae interiore, il prana deve essere in perfetto equilibrio. Per svariate cause, però, il prana può trovarsi in condizioni di maggiore o minore equilibrio, generando così stati di malessere sia fisico che psicologico
  • trasferimento del prana: il prana può essere trasferito dal terapeuta al paziente, tramite l’imposizione delle mani

Cosa si può curare con la pranoterapia

Anzitutto, è bene ricordare che la pranoterapia non cura in senso propriamente detto, in quanto non è scientificamente riconosciuta. Premesso ciò, viene spesso scelta per trattare vari disturbi psicofisici, come:

Lo scopo primario della pranoterapia è quello di ricaricare il corpo con energia “pulita”, dopo aver eliminato le influenze negative in esso presenti. Le energie negative accumulate nell’organismo possono provenire da tensioni e dispiaceri, ma possono essere anche introdotte attraverso la respirazione e il cibo.

Pranoterapia testimonianza

Navigando sul web è possibile trovare testimonianze di persone che hanno trovato sollievo con la pranoterapia dai dolori e dai disturbi cronici provocati da patologie come l’artrite reumatoide o la rizoartrosi.

Poiché , come già detto, la pranoterapia non è riconosciuta a livello scientifico, e poiché le predette patologie, ad oggi, non sono guaribili, è più probabile pensare ad un effetto placebo, causato dal profondo rilassamento e dalla miglior connessione con il proprio Io interiore che questa disciplina promuove.

Come lavora il pranoterapeuta

Durante una seduta, il pranoterapeuta pone le sue mani in prossimità di alcune zone del corpo del paziente, sia esercitando un lieve contatto che mantenendosi ad una distanza breve. Eseguendo specifici movimenti delle mani, va quindi ad individuare le regioni che hanno bisogno di essere rigenerate.

A questo punto, prima rimuove le congestioni energetiche che sono presenti, e poi irradia nuova energia al fine di stimolarne i processi vitali.

Come si svolge una seduta di pranoterapia

Ogni seduta varia a seconda della problematica da trattare.

Spesso, prima di cominciare le sedute vere e proprie, i terapisti svolgono un incontro con i pazienti per parlare e confrontarsi soprattutto sul piano psicologico, in modo tale da far emergere gli eventuali traumi che hanno portato al prosciugamento dell’energia vitale. Una volta fatto ciò, spesso si procede ad analizzare i chakra in quanto le loro eventuali alterazioni possono essere la causa scatenante di problemi fisici.

Passando poi all’atto pratico, durante la seduta, il paziente è sdraiato con i suoi indumenti addosso e deve restare in silenzio con gli occhi chiusi. Ciò serve per creare uno stato di rilassamento. Il pranoterapeuta impone le sue mani in corrispondenza delle zone del corpo del paziente affette dal disturbo che si vuol trattare.

Come già detto, il pranoterapeuta gode di un soffio di energia vitale superiore rispetto alle altre persone. Per questo, tramite l’imposizione delle mani, dapprima estrapola le congestioni energetiche dalla persona, e poi irradia energia nuova e pulita in prossimità degli organi che hanno bisogno di essere rigenerati.

Talvolta, durante la seduta, vengono praticate anche altre tecniche “curative” come ad esempio la lettura dell’aura, la dimensione energetica di cui ci circondiamo fin da quando nasciamo e che condiziona la nostra personalità e il nostro umore.

Quanto dura una seduta di pranoterapia

Una seduta media dura circa 30-40 minuti.

Cosa ci si sente dopo una seduta di pranoterapia

Le persone possono percepire sensazioni diverse. In genere, la sensazione più comune è quella di un rilassamento molto profondo. Inoltre, in base alla propria sensibilità, si può provare un senso di calore ma anche di freddo. Leggerezza, vibrazioni e lievi pizzicori in determinate parti del corpo.

Come si scopre se si possiede il prana

Il prana è energia vitale presente in qualsiasi essere vivente. Nessuno possiede il prana dalla nascita. Praticando però attività come lo yoga e la meditazione, è possibile canalizzare energia vitale e farla fluire nel corpo.

Questo flusso energetico viene vissuto come una sensazione generale di benessere e di equilibrio interno.

Si dice che chi possiede questa energia interiore, lo manifesti con un a maggior vitalità, un aumento della resistenza fisica e della capacità di recupero dopo uno sforzo, grande capacità di concentrazione serenità interiore.

Come si sviluppa la pranoterapia

Si deve frequentare una scuola apposita, con docenti validi, in grado di spiegare la metodologia in maniera chiara ed esaustiva.

pranoterapia
Effetto placebo: è la spiegazione del motivo per cui sarebbe possibile curare disagi fisici o psichici con la pranoterapia.

Chi può fare il pranoterapeuta

Il pranoterapeuta non è un medico e neppure un operatore sanitario. Il suo lavoro non è regolamentato. Tuttavia, può esercitare la professione come qualsiasi altro operatore olistico, ai sensi della Legge 4 del 14 gennaio 2013.

Col decreto 28 aprile 2008, il Ministero della Giustizia ha riconosciuto a livello ufficiale l’idoneità di talune associazioni per la formazione professionale del pranoterapeuta; la più nota è l’A.N.P.S.I., Associazione Nazionale Pranoterapeuti Sensitivi Italiani, che ha sede a Milano.

Chi vuole diventare pranoterapista, può frequentare specifici corsi, al termine dei quali viene rilasciato un diploma attestante l’attendibilità e la competenza.

A tal propsotio, oltre all’ANSPI di Milano, si possono citare il corso di pranoterapia psicosomatica a Roma e il Centro Studi Pranici Onde di Luce di Ancona.

Quanto costa una seduta di pranoterapia

Il costo medio di una seduta è attorno ai 60,00 euro.

Che differenza c’è tra reiki e pranoterapia

Nella pranoterapia, è lo stesso pranoterapeuta che è fonte di energia, e quindi trasmette al paziente la sua energia, tramite l’apposizione delle mani. Nel reiki, invece, l’operatore trasmette il Ri, ovvero l’energia universale, assorbita dalla natura, dagli elementi e dal cosmo.

La pranoterapia funziona?

Non ci sono dati scientifici che confermano la possibile efficacia della pranoterapia. Più che altro, si ritiene che la “guarigione”, o per meglio dire l’alleviamento dei disturbi, sia dovuta al cosiddetto “effetto placebo”, che a sua volta dipende dalla capacità del terapeuta di suggestionare il paziente.

Controindicazioni

Poiché non prevede l’impiego di medicinali né tecniche invasive, di per sé, la pranoterapia non particolari effetti collaterali né controindicazioni.

L’unica controindicazione che le si può attribuire, sta nel fatto di considerarla “a pieno titolo”, ritardando così esami diagnostici e/o cure specifiche oggettivamente efficaci e scientificamente provate. Proprio per questo motivo, si consiglia di considerare la pranoterapia al limite come una integrazione collaterale da affiancare alla medicina tradizionale.

Altri approfondimenti di medicina alternativa

Per finire, ecco quello che vorreste sapere sulle medicine alternative e le terapie dolci:

Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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