L’Alabai è un cane dalle origini molto antiche. Utilizzato come guardiano delle greggi, si contraddistingue per la mole imponente e la struttura possente e muscolosa. Proviene dall’Asia Centrale ed è un cane molto forte, tanto che i russi inserirono questa razza tra i cosiddetti Volkodav, che letteralmente significa ‘distruttori di lupi’. Ha un carattere fiero, autonomo e molto coraggioso. Questa è tra le razze di cani non riconosciute dalla FCI (Fédération Cynologique Internationale), come il Pitbull.
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Noto anche come Pastore dell’Asia Centrale e Ovtcharka dell’Asia Centrale, non deve essere confuso con il Kangal, il Cane pastore dell’Anatolia.
Ha delle origini dalla regione del Turkmenistan, in cui era già presente 4000 anni fa circa, sviluppandosi naturalmente dall’incrocio di più tipi di molossi. Da lì, si diffuse poi in Cina, fino al Mar Caspio e fino ai monti Urali e all’Afghanistan.
Le caratteristiche fisiche rappresentano l’adattamento ad un ambiente molto ostile, con clima rigido e una folta presenza di predatori.
Le prime civiltà di quei luoghi li utilizzavano come cani da guardia e per proteggere le loro greggi. Attorno al 1930, l’Unione Sovietica cominciò a studiare la razza e ad allevarla in maniera più strutturata.
Con una struttura muscolare imponente ed una notevole resistenza (è considerato tra i cani più forti al mondo sotto il profilo della resistenza), sono cani in grado di sostenere sforzi intensi per lungo tempo. Nonostante la loro possente mole, sono comunque anche piuttosto agili.
Vediamo nel dettaglio le varie parti del corpo.
Considerato tra i cani da pastore più fieri e indipendenti, è coraggioso e non teme lo scontro anche con predatori di grossa taglia. Ha un atteggiamento molto protettivo nei confronti del suo territorio.
Nonostante la grossa taglia, ha una spiccata agilità. Al tempo stesso, è anche calmo e sa riposare per lunghi periodi così da conservare le proprie energie.
Ama gli spazi aperti e gli ambienti rurali. Ha bisogno di muoversi spesso. Seppur in grado di adattarsi, non è consigliato farlo vivere in un appartamento.
Si affeziona al suo padrone e agli altri componenti della famiglia. Si comporta bene anche coi bambini nei confronti dei quali sviluppa un forte senso di protezione.
Se si ha intenzione di adottare questa razza di cane sarebbe opportuno avere una specifica esperienza con i grandi cani da guardia. Inoltre, ancor prima di procedere con l’adozione, è fortemente consigliato rivolgersi a un educatore cinofilo affinché possa aiutarci nella scelta dell’allevamento e della cucciolata.
Essendo una razza, per natura, molto autonoma, l’addestramento andrebbe iniziato subito, fin da cucciolo. Nell’impartire gli ordini bisogna mostrarsi rigidi così che l’animale ci riconoscerà meritevoli di rispetto.
È un cane molto intelligente.
Di media, un Alabai partorisce 5-7 cuccioli. Svegli e molto attivi, da subito vanno addestrati in maniera idonea e rigorosa.
Tra i disturbi più diffusi, ricordiamo:
Questa razza non richiede cure particolari. È bene spazzolare ogni giorno il cane, sia nel verso del pelo sia contropelo.
È bene prestare particolare attenzione durante il periodo di muta (2 volte all’anno): il fitto strato di peluria va rimosso per bene con una spazzola.
In caso di pasti secchi o croccantini, utilizzare prodotti di alta qualità e specifici per cani di taglia grande.
Nel caso di cibi più tradizionali, si consiglia la carne di manzo e non quella di maiale. Ad ogni modo, è bene somministrare i pasti al cane sempre alla stessa ora di ogni giorno.
La sua durata di vita media è compresa tra i 12 e i 15 anni.
Il prezzo di un cucciolo di Alabai va dagli 800-1.000 euro ai 1.500-2.000 euro.
In Italia c’è una discreta presenza di allevamenti amatoriali di questa razza, concentrati soprattutto nel Nord della penisola.
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