Piante e fiori

Tutto sulla Stella di Betlemme, una bulbosa decorativa facile da coltivare

Caratteristiche, varietà principali e consigli per la coltivazione

Conoscete la Stella di Betlemme? Si tratta di una tuberosa della famiglia delle Liliacee, chiamata così per i caratteristici fiorellini a forma di una stella regolare a 6 punte. Andiamo a conoscerla meglio e a scoprire le indicazioni utili per coltivarla.

Tutto sulla Stella di Betlemme, una bulbosa decorativa facile da coltivare

Stella di Betlemme, caratteristiche

Conosciuta anche come Ornitogallo (nome botanico Ornithogalum), si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Hyacinthaceae.

Il genere comprende più di 200 specie, tra loro tutte molto simili, originarie dell’Asia, dell’Europa e di alcune zone dell’Africa Orientale.

Fa parte delle piante erbacee bulbose ed è di facile coltivazione. Si adatta infatti a qualsiasi terreno e non richiede particolari accorgimenti. Resiste piuttosto bene anche agli attacchi di malattie e parassiti.

  • Bulbo. I suoi bulbi sono ovali e carnosi. A metà primavera, spuntano le prime foglioline che somigliano a sottili fili d’erba spessi e lucidi.
  • Foglie. All’inizio le foglie sono fili dritti, ma poi, allungandosi, ricadono verso il terreno. Sono cave, carnose e di un bel verde scuro con una striscia bianca nella parte centrale.
  • Fiori. Al centro della rosetta di foglie, crescono gli steli dei fiori che possono arrivare a misurare dai 6 ai 9 cm. Su di essi, si viene a creare un’infiorescenza a grappolo che può produrre fino ad una ventina di fiori stellati. Sbocciano in successione dal basso verso l’alto. Ogni fiore ha 6 petali, bianchi o crema, simili a piccole spade. La parte centrale è gialla o verde. Questi fiori vengono soprannominati “latte di gallina” perché, quando sono chiusi, hanno una forma che somiglia alla cresta di un gallo. Nelle cultivar ottenute artificialmente presentano anche colorazioni diverse: giallo, rosso e arancione.

Sono bulbose altamente decorative usate come piante ornamentali, molto ricercate per il giardino, utilizzate anche per splendidi bouquet di fiori primaverili, da sposa e per composizioni floreali per cerimonie ed eventi.

Le varietà di Stella di Betlemme

Esistono più specie e varietà. Ricordiamo le più coltivate.

  • O. umbellatum: la più coltivata dai fiori bianchi che cresce spontanea anche nei prati+
stella di betlemme O. umbellatum
La varietà che cresce anche nei prati è quella dell’Ornithogalum Umbellatum.
  • O. dubium: di colore giallo-arancio, non resiste al freddo
Ornithogalum stella di betlemme
La varietà coi fiori arancioni è quella dell’Ornithogalum Dubium.
  • O. arabicum: dai fiori bianchi, con capsula centrale nera, resiste al freddo
stella di betlemme
Facilmente riconoscibile per i suoi fiori bianchi e la capsula nera è la varietà di O. Arabicum.
  • O. nutans: presenta fiori disposti su una spiga e grandi anche fino a 6/7cm.
stella di betlemme O. nutans
Altra varietà facilmente riconoscibile è quella di O. nutans

La fioritura della Stella di Betlemme

A fine inverno, cominciano a comparire le foglie che sono lunghe e nastriformi. Poi, fra aprile e maggio, in base al clima del luogo e a quando è stato piantato il bulbo, fiorisce con fiori bianchi oppure color crema leggermente screziati. In base alla varietà, i fiori hanno 5 o 6 petali e sono a forma di stella.

Di media, il periodo di fioritura dura due settimane circa.

Alla fine della fioritura, quando il fusto e le foglie si saranno completamente essiccati, è consigliato togliere i bulbi dal terreno, ripulirli e dividerli dai bulbilli appena formatisi e spargerli in altre zone del terreno. Infatti, se lasciata troppi anni nello stesso luogo, rischia di indebolirsi e non germinare più.

Stella di Betlemme arancione

Ci sono anche varietà vivacemente colorate. La ‘Sun month’, ad esempio, è una cultivar arancione dai petali piccoli e fra loro sovrapposti.

La coltivazione della Stella di Betlemme

I bulbi vanno piantati nel terreno ad una profondità di 5-6 cm e mantenendo fra loro una distanza di circa 10 cm. Vediamo ora alcune indicazioni pratiche per coltivarla.

  • Clima: pianta e fiori resistono benissimo al freddo invernale; tuttavia, nei mesi più freddi, conviene ricoprire il terreno con uno strato di pacciamatura che protegga bene il piede della pianta dalle gelate
  • Esposizione: soleggiata ma al riparo dai raggi solari diretti soprattutto nelle ore più calde estive
  • Terreno: si adatta a qualsiasi tipo di terreno purché ben drenato. Si consiglia inoltre un terreno soffice e concimato perché facilita lo sviluppo dei bulbi
  • Irrigazioni: in estate va annaffiata regolarmente e, volendo, aggiungendo del concime liquido.
  • Concimazione: al momento della piantagione, somministrare del concime organico. Da replicare poi in primavera per favorire il risveglio e la rivegetazione
  • Potatura: non necessita di una vera e propria potatura. L’importante è ripulirla bene da foglie e fiori secchi in quanto possono richiamare i parassiti

Moltiplicazione della Stella di Betlemme

Come avviene per la maggior parte delle Liliaceae, anche la e si riproduce e si propaga tramite il bulbo.

  • In estate, dopo aver acquistato i bulbi o diviso i bulbilli dalle piante madri, preparate una cassetta rivestita con carta da pacchi o paglia. Adagiatevi i bulbi per il riposo e riponete in un luogo asciutto e ombreggiato.
  • In autunno, quando le temperature arrivano sui 15°, vangate ed arieggiate il terreno di coltivazione ed aggiungete del concime a base di azoto e potassio. Mescolate anche un poco di ghiaia fine o sabbia di fiume in modo da assicurare un buon drenaggio.
  • Ai primi freddi, piantate i bulbi ad una profondità di 10-15 cm e coprite il substrato con della pacciamature protettiva.
  • A fine inverno, cominciate ad annaffiare regolarmente i bulbi fino alla germinazione che, di solito, avviene ai primi di marzo.

Parassiti e malattie della Stella di Betlemme

Questa pianta è piuttosto resistente alle malattie e ai parassiti.

Può avere problemi a causa di eccessiva umidità che attira gli afidi. Per prevenire, evitare ristagni idrici e annaffiature eccessive e troppo abbondanti.

La leggenda della Stella di Betlemme

Secondo un’antica leggenda, i suoi fiori sarebbero benedetti in quanto – si dice – avrebbero accolto come una sorta di cuscino il capo di Gesù Bambino appena nato.

Abbinamenti con la Stella di Betlemme

L’Ornitogallo produce dei bellissimi fiori bianchi a stella, che possono essere usati singolarmente o in combinazione con altri che sbocciano nello stesso periodo: gerberemughetti, calle e romantiche nuvole di gipsofila.

stella di betlemme

Le proprietà della Stella di Betlemme

Viene usata anche come pianta officinale per un preparato galenico o fitoterapico. Rientra infatti nella categoria dei fiori di Bach. Ed infatti, è conosciuta come Star of Bethlehem.

Nello specifico, questa pianta viene spesso correlata alla parola “trauma”. Sarebbe infatti in grado di guarire le persone che hanno subito uno shock o un evento traumatico, recente o passato, e non sono riusciti a superarlo.

In generale, avrebbe il potere di ristabilire nella mente umana triste, debilitata e indifferente alla vita, la chiarezza mentale, la forza interiore e l’energia nonché attenuare il dolore derivante da terribili accadimenti.

Inoltre, è un fiore adatto per trattare varie malattie psicosomatiche come attacchi di panico, stress, insonnia ed episodi di asma.

Significato della Stella di Betlemme

Il nome scientifico Ornithogalum deriva dal greco ornithos, che vuol dire ‘uccello’, e da galum che, invece, significa ‘gallo’.

Il riferimento sta nel fatto che i fiori, appena prima di sbocciare, somigliano alla testa di questo uccello, con becco e cresta in evidenza.

Stella di Betlemme: è tossica?

Molte specie che appartengono a questo genere sono velenose. Contengono carotenoidi ed alcaloidi che interferiscono con la regolare funzionalità dell’apparato gastro-intestinale, provocando così vomito, dissenteria e dolori addominali.

Non è raro che animali da pascolo o da compagnia ne hanno subito le conseguenze dopo averne ingerito le foglie.

Al contrario, vi sono poi altre specie che sono invece del tutto innocue. Alcune sono addirittura commestibili. In molti paesi asiatici, ad esempio, tali bulbi vengono infatti usati come ingredienti principali per insalate e fritture varie.

Approfondimenti tematici

Ed infine, ecco alcune schede monografiche su piante e fiori:

Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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