I pinoli sono i semi di alcune specie di pini. Vengono pertanto considerati una frutta secca, con molteplici benefici e proprietà. Vediamoli insieme e scopriamo come usarli in cucina!
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Sono dei semi oleosi piuttosto piccoli, di forma allungata, dal colore biancastro, che pesano meo di un grammo, e sono avvolti da un guscio duro e scuro, ricoperto da una fine polvere marrone. Il guscio si trova all’interno di coni, le pigne, che sono il frutto di diverse varietà di pino, tra cui il pino domestico è quello più comune in Italia.
La pigna matura in tre anni e si schiude, lasciando cadere i pinoli avvoilti nel guscio.
Questi semi sono molto conosciuti poiché costituiscono l’ingrediente principale di uno dei condimenti più tipici della nostra Penisola, ovvero il pesto alla genovese. Tra l’altro sono un favoloso cibo antistress.
Sono circa 20 le specie di Pinus per cui vengono coltivati i frutti. Il più conosciuto e diffuso in Italia è il pino domestico, che ha il nome botanico di Pinus pinea, da non confondere con il pino marittimo, simile, ma che non fa pinoli. Mentre un’altra conifera presente in Italia che fa semi edibili è il pino cembro.
In Corea e Cina esiste una varietà, il Pinus koraiensis, che produce anch’esso questi semi, ma di qualità e prezzo inferiore.
Sapevate che in alcune zone d’Italia il pinolo si chiama pinocchio? Sì, proprio come il burattino di Collodi.
Come tutti i semi oleosi, anche i pinoli sono ricchi in vitamina E, un potente antiossidante in grado di combattere l’invecchiamento.
Ma contengono anche vitamina PP e diversi minerali essenziali, come il ferro, il potassio, il calcio, lo zinco ed il magnesio.
Vantano anche un buon contenuto proteico ed in fibre, anche se il loro componente principale è il grasso dato dagli Omega 6.
Ciò vuol dire che i pinoli sono degli ottimi ricostituenti durante periodi di stress o stanchezza. Sono utili a calmare i bruciori di stomaco, e sembrino anche stimolare libido e fertilità.
Sanno invece mantenere sotto controllo il colesterolo. Aiutano quindi a proteggere il sistema cardiovascolare, e, grazie ad un buon quantitativo di luteina, anche la vista. Sono inoltre dei perfetti spezza-fame, ed offrono energia regolando, al tempo stesso, la motilità intestinale.
I pinoli contengono anche vitamina K, utile calmare i crampi mestruali, mentre il magnesio agisce su quelli muscolari. Le vitamine C e D, presenti in minori quantità, infine, sostengono il sistema immunitario e contribuiscono al rafforzamento delle ossa.
A causa di un apporto energetico elevato (100 gr contengono a 673 kCal) e di un alto tasso di acido linoleico, è bene che chi soffre di diabete o è in sovrappeso, li consumi con parsimonia. Non sono comunque consigliati più di 20 gr di pinoli al giorno.
Si tratta di un seme oleoso che è ricavato dalle pigne del pino domestico, ma occorre un notevole lavoro d raccolta ed estrazione manuale dal loro guscio duro che spiega il loro prezzo piuttosto elevato.
Inoltre, il pino domestico inizia a produrre i pinoli dopo 10 anni ed i suoi coni diventano maturi dopo 3 anni dalla fecondazione, liberando i semi racchiusi in un tegumento legnoso e piuttosto duro, ricoperto da una polvere marrone scuro.
La resa è bassa, pari a circa il 2% delle pigne. Ciò significa che si ottengono 2 kg di semi sgusciati da 1 quintale di pigne.
Nei nostri supermercati si trovano diversi sacchetti di semi già sgusciati, il cui prezzo è di circa 50 euro al kg, e si tratta di un prodotto di origine cinese di qualità inferiore. I nostrani costano fino ai 140 euro al kg se biologici. Dunque un sacchettino da 100 gr può costare da 10 a 15 euro.
Si tratta di semi oleosi, e di conseguenza di un alimento piuttosto calorico. Va quindi fatta attenzione a non mangiarne più di 2-3 cucchiai al giorno, specialmente per chi è in sovrappeso. Meglio consumarlo come snack a metà mattina o pomeriggio, oppure come granola nello yogurt.
Inoltre, essendo ricchi di omega 6 possono interferire con l’efficacia di alcuni anticoagulanti. meglio sempre informarsi prima con il proprio medico.
Infine, possono dare origine a fenomeni di allergia in soggetti predisposti, quindi accertarsi di non essere allergici ad altri semi oleosi e frutta a guscio in genere, come arachidi, noci e nocciole, la cui allergia è piuttosto comune.
Come dicevamo all’inizio, i pinoli sono molto utilizzati in cucina come ingrediente principe di condimenti e salse, e, nel tempo, sono diventati anche i componenti di dolci, gelati e biscotti come la torta della nonna ed il castagnaccio alla toscana. Perfetti in abbinamento all’uvetta, possono essere utilizzati nelle torte salate, nelle macedonie e nelle insalate.
Tra le ricette più famose che si possono realizzare con i pinoli, ci sono il coniglio alla ligure, la caponata e lo strudel di mele, aggiunti allo strudel vegetariano e al risotto alla zucca. Vanno conservati in luogo fresco e asciutto, ma possono resistere anche per 3-4 mesi, se anche al riparo da fonti di luce. Per evitare l’irrancidimento, metteteli in frigorifero.
Piatto agrodolce e aromatico, necessita di almeno 1h di cottura ma poco tempo per la preparazione. Per farlo, vi occorrono:
Preparazione. Mettete innanzitutto il consiglio a rosolare, dopo averlo diviso in una dozzina di pezzi. Tenete da parte la testa, potreste utilizzarla per realizzare il brodo! Mettete dunque a scaldare aglio, cipolla e olio evo in una padella ben capiente, e lasciate ad appassire. Aggiungete il coniglio e l’alloro, il timo ed il trito di rosmarino. Cuocete il tutto fino a quando la carne non sarà ben dorata.Aggiungete il bicchiere di vino e, una volta evaporato, olive e pinoli.
Coprite con un coperchio e lasciate a cuocere a fuoco lento fino a quando il coniglio sarà diventato morbido e saprà staccarsi dall’osso. Versateci di tanto in tanto il brodo di carne. Infine servite nel suo sugo di cottura.
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