Tra i frutti tropicali sempre più presenti nelle nostre tavole, il mango occupa un posto particolare grazie alle sue innegabili virtù. Deliziosamente profumato, succoso e tenero, è un frutto carnoso.
La sua polpa è di un bel colore giallo-arancio e ha un sapore dolce e delicato. Con diverse migliaia di varietà, il mango vi offre un’insolita varietà di colori e sapori. Un alimento salutare quindi che unisce al piacere del gusto un apporto nutrizionale ben bilanciato con tanti benefici per la salute.
Scopriamo insieme le proprietà terapeutiche e nutrizionali di questo frutto e impariamo a tagliarlo in maniera corretta, perché non sempre l’operazione si rivela semplice per i neofiti.
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Il nome botanico Mangifera indica caratterizza un frutto originario dell’India e diffuso nei Paesi con clima tropicale, che appartiene alla famiglia delle Anacardiaceae, come gli anacardi.
Originario dell’India, del Pakistan e della Birmania, dove cresce ancora spontaneamente, è noto da tempi immemorabili per le sue grandi noto da tempi immemorabili per le sue grandi.
L’incontro con la civiltà europea risale ai tempi dei primi colonizzatori portoghesi, che all’inizio del sedicesimo secolo fecero propria la parola Tamil maangai.
Coltivato da oltre 4.000 anni, si diffuse rapidamente in tutto il mondo: già nel XVI secolo gli arabi lo introdussero in Africa e i portoghesi lo stabilirono in America Centrale e Meridionale. Oggi è coltivato in tutti i paesi tropicali del globo. Sono note diverse centinaia di specie diverse ma solo alcune vengono commercializzate. Lo si trova al supermercato tra dicembre e febbraio, anche se è disponibile quasi tutto l’anno, perché viene importato da altre parti del mondo.
Conosciuto da molto tempo nel Regno Unito attraverso piatti di ispirazione indiana, apparve solo in ritardo sulle tavole italiani, dove rimane per lungo tempo confinato ai pasti delle feste per certi dolci. Raro e costoso, era ancora considerato un cibo di lusso negli anni ’70. Oggi si accompagna spesso a piatti di cucina cinese, wok o anche come condimento accoppiato con il chutney.
Il mango è un frutto carnoso, più o meno grande e rotondo, che misura in media 10 cm. La sua pelle verdastra è screziata di rosso e giallo. La polpa giallo-arancione è attaccata a un grosso nocciolo appiattito.
Esistono molte varietà di questo frutto nel mondo. Vediamo in rassegna alcune delle principali che vengono importate anche in Italia grazie alla finezza o all’assenza di fibre in degustazione:
Queste varietà si differenziano fra loro per:
Partiamo dai valori nutrizionali e dall’apporto calorico.
Il contenuto di zucchero e quindi il valore calorico variano a seconda del grado di maturazione: più è maturo, più è dolce.
Composto per oltre l’80% da acqua e per circa il 15% da carboidrati, questo frutto presenta un’elevata concentrazione di vitamine, in particolare la A, quelle del gruppo B e la C.
Contiene anche importanti sali minerali come calcio, sodio, fosforo, ferro, magnesio, rame, zinco e potassio.
Si trova una significativa presenza di importanti amminoacidi come lisina, arginina, acido aspartico, leucina e serina.
Questo frutto tropicale è anche molto ricco di sostanze antiossidanti come i polifenoli, in particolare l’acido gallico. Contiene anche mangiferina, gallotannini e tannini. Tuttavia, si ritiene che questi tre composti siano presenti in proporzioni molto più elevate nel nocciolo e nella buccia del frutto. Ricco anche di carotenoidi, tra cui il betacarotene.
Oltre ad essere un ottimo dissetante con il suo gusto dolce, è un vero toccasana per il nostro benessere. Infatti:
Gli studi attribuiscono al mango proprietà benefiche contro il diabete, l’infiammazione, lo stress ossidativo e l’ipercolesterolemia.
Moderatamente calorico, dolce e molto ricco di valori nutrizionali, quindi non ci sono controindicazioni al consumo frequente di questo frutto.
Tuttavia, bisogna evidenziare che l’elevata quantità di zuccheri presenti in questo frutto possono portare a sconsigliarlo per chi soffre di diabete.
Attenzione inoltre al fatto che la sua buccia è ricca di sostanze irritanti (oleoresine). È fondamentale sbucciarlo prima di mangiarlo ed evitare il contatto della pelle con le labbra.
Alcune persone particolarmente sensibili dovrebbero addirittura evitare di toccarlo, perché potrebbe causare dermatiti da contatto.
Cominciamo dibito a chiarire che la buccia non è commestibile e deve essere rimossa quando si mangia il frutto.
Il mango si presta splendidamente ad un’ampia rosa di utilizzi in cucina, vediamo per prima cosa il gusto e che stagionalità ha.
La polpa è succosa e molto profumata, è dolce con un retrogusto acidulo.
Ha una polpa morbida, quando è maturo, dolce e in alcune varietà leggermente piccante, con un retrogusto di pera e anice.
Da dicembre a febbraio è la stagione di punta per il consumo di questo frutto. Le varietà dell’America del Sud e della Florida maturano d’estate, da luglio a settembre, per cui è presente ormai sugli scaffali per tutto l’anno.
Il frutto è disponibile comunque quasi tutto l’anno dal Brasile, da settembre a gennaio, e dal Burkina e dalla Costa d’Avorio da marzo a luglio.
Come altri frutti esotici, viene raccolto prima della completa maturazione e continua a maturare sugli scaffali e nei cesti di frutta.
Si gusta sia cotto che crudo, da solo o in combinazione con altri frutti, sia salato che dolce. Può essere cucinato secondo i vostri desideri.
Può arricchire un’insalata o rendere unico il sapore di un dolce al cucchiaio. Ma va bene anche per alcune ricette di cucina sudamericana dove è un ingrediente di primi e secondi piatti, come la cheviche. Si sposa infatti perfettamente con la carne e il pesce.
Eccovi alcuni consigli per gustarlo al meglio:
Se maturo è un frutto molto apprezzato dai bambini, proprio per la sua polpa che si scioglie in bocca. Vediamo ora qualche ricetta da provare.
Ecco infine quattro ricette a base di questo frutto, o dove questo frutto rappresenta un ingrediente immancabile.
Consiglio: potete cuocerlo tra 5 e 10 minuti in padella, mentre se fate una marmellata va cotto tra i 20 e i 25 minuti.
Alzi la mano chi non ha provato un filo di frustrazione nel tagliare un mango, soprattutto un frutto maturo e succoso. Il suo lungo seme piatto, sempre attaccato alla polpa, può mettere in difficoltà se non abbiamo le idee chiare su come tagliarlo.
Prima di tutto, però, assicuratevi di avere lavato accuratamente il frutto e le mani. Usate sempre un coltello e un tagliere pulito.
Ci sono almeno tre opzioni per portare a termine la nostra missione:
Questo frutto ha il seme piatto e largo, quasi un disco, impossibile da tagliare. Per cui taglieremo in primis le parti a lato del piatto del seme.
Per fare ciò, posizioniamo in verticale il mango su un tagliere.
Quello che è rimasto in mezzo è per lo più seme, mentre i due lati (le guance), hanno il grosso della polpa. A questo punto, prendete una guancia e con un coltello fate delle incisioni parallele – senza tagliare la buccia – a circa 1,2 cm di distanza l’una dall’altra.
Infine, premete il lato della buccia, in modo che i quadratini ricavati dalle incisioni spuntino verso l’esterno (vedi immagine sotto). Ora con un coltello tagliate i cubetti.
Qui bisognerà inizialmente seguire lo stesso procedimento della tecnica vista sopra.
Dopo avere lavato il frutto, lo posizioniamo in verticale, individuiamo i due lati più “polposi” e li tagliamo con una sezione verticale.
A questo punto, ottenute le due “guance”, non faremo più quei tagli a reticolato. Al contrario faremo dei tagli paralleli solo in verticale, lungo il lato più lungo, anche qui senza tagliare la buccia.
Dopo di che, con l’aiuto di un cucchiaino, raschiamo via le fette di mango.
Dulcis in fondo, ecco uno strumento apposito per tagliare questo frutto. Anche qui troviamo diversi tutorial su Youtube, oltre alle istruzioni dei prodotti, acquistabili online.
Ecco come funzionano in questo video, davvero molto semplice!
Il mango deve essere consumato rapidamente per preservare le sue formidabili qualità nutrienti ed il gusto.
Come la maggior parte dei frutti esotici, non può tollerare temperature inferiori ai 6°: non dovete quindi metterlo in frigorifero, ma dovete conservarlo in un luogo fresco, come ad esempio una cantina.
Viene generalmente venduto sfuso. Se vi capitasse di trovare dei manghi maturi venduti in vassoi protettivi dovete avere l’accortezza di consumarli subito.
Per sceglierlo, non basatevi solo sul colore (alcune varietà, come l’Amélie, rimangono verdi quando sono mature), ma tastatelo, deve essere morbido senza essere molle, e soprattutto lasciatevi guidare dal suo profumo.
In generale:
No, come abbiamo visto, a differenza di altri frutti tropicali, è povero di calorie e carboidrati, ed è considerato un frutto leggero.
Pertanto, il suo consumo non è motivo di aumento di peso.
Ecco alcune proposte di frutta essiccata, disidratata e di origine biologica.
Come sempre vi invitiamo a leggere le nostre recensioni.
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