Scopriamo insieme i consigli della nostra redazione sui rimedi naturali per la carenza di ferro, che ci permetteranno di seguire una alimentazione sempre più sana e bilanciata.
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Il ferro è uno dei minerali essenziali per il nostro organismo, in quanto parte integrante dell’emoglobina, la molecola che trasporta l’ossigeno nel sangue. Bassi livelli comportano una forma di anemia detta sideropenica, diffusa per lo più fra le donne, soprattutto a causa del ciclo mestruale.
Tra i sintomi tipici dell’anemia troviamo debolezza, senso di affaticamento, difficoltà di concentrazione, sbalzi d’umore, depressione, caduta dei capelli, fragilità delle unghie, pressione bassa, insonnia, formicolii degli arti e capogiri al mattino.
Esistono molte forme di anemia, alcune sono causate da patologie gravi a carico dei reni o del midollo osseo, altre sono collegate ad uno scarso assorbimento di vitamina B12 e acido folico, essenziali per la formazione dei globuli rossi.
Normalmente perdiamo tra gli 0,8 e 1,5 mg al giorno di ferro, ma i valori sono altamente soggettivi. L’eliminazione avviene attraverso feci, bile, emorragie intestinali, urina e desquamazione della pelle.
Il nostro organismo ne assorbe solo una minima percentuale, per cui dovremmo assumerne una quantità almeno 10 volte superiore al nostro fabbisogno (8-15 mg al giorno).
Scopri i cibi che sono più ricchi di sali minerali:
Con una corretta alimentazione possiamo bilanciare la quantità di ferro disponibile, basta conoscere gli alimenti che ne sono maggiormente ricchi e che possono essere validissimi rimedi naturali per la carenza di ferro:
Il tè e il caffè, soprattutto se consumati in prossimità dei pasti, riducono l’assorbimento del ferro in percentuali pari al 64 e al 39% a causa della presenza di tannini. I tannini li ritroviamo anche nel vino e nel cioccolato, per cui facciamo attenzione. Alla larga anche dai latticini che causa del calcio riducono l’assorbimento del ferro. Per gli amanti della barbabietola rossa, assumere per un mese 2 bicchieri al giorno di succo aiuta a rigenerare il sangue perché serve a ricostituire i globuli rossi. Le arance e i limoni, entrambi ricchi di vitamina C, favoriscono l’assorbimento del ferro. Per questo motivo, non c’è niente di meglio che iniziare la giornata con una bella spremuta fresca. Per sfruttare le proprietà degli agrumi, si consiglia di anche di utilizzare il succo di limone al posto dell’aceto per condire l’insalata e le verdure, specialmente quelle foglie verdi, come gli spinaci, che sono ricchi di ferro.
Ma vediamo nel dettaglio le caratteristiche degli alimenti consigliati in casi di carenza di ferro, tenendo presente che il ferro presente nella carne e nel pesce è di tipo eme, quindi ad elevato grado di assorbibilità.
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Tutti i semi oleosi a guscio sono naturalmente ricchi di ferro, via libera quindi a mandorle (3,7 mg), anacardi (6,7 mg), pistacchi (3,9 mg), pinoli (5,5 mg), noci di Macadamia (3,7 mg), nocciole, sia al naturale che tostati, che se accompagnati da una spremuta, o condiranno un’insalata, aumenteranno la disponibilità del metallo per il nostro organismo.
Ricordatevi comunque che il limite di questi alimenti è che il ferro è tipo non eme, cioè assimilato solo in percentuali molto ridotte (2-10%) rispetto alla quantità realmente disponibile.
Assumendo regolarmente frutta secca, chi segue una dieta vegana riesce ad ottenere le quantità adeguate di ferro, sebbene la forma non-eme sia meno facilmente assimilabile dall’organismo. Si trova ferro nelle albicocche secche (6,3 mg).
Di fatto però la quantità di alimentari ricchi di ferro consente di bilanciare bene l’assimilazione di questo nutriente. Per essere sicuri di assumere ferro, vi consigliamo di seguire queste tabelle di ScienzaVegetariana.it. Vi accorgerete che alimenti come soia e spinaci cotti e succo di prugne possono essere fonti di ferro altrettanto se non più valide di quelle disponibili con una dieta a base di carne.
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Il famoso detto “una mela al giorno toglie il medico di torno” ci viene in aiuto anche in questo caso. Pensate che c’è un rimedio naturale che arriva addirittura dal Medioevo: la mela chiodata. Nell’antichità si usava inserire dei chiodi nella polpa per almeno 24 ore, poi i chiodi venivano tolti e conficcati in un’altra mela e il frutto era pronto per essere consumato.
Il problema della carenza di ferro può essere affrontato efficacemente anche con la fitoterapia. Vediamo qui di seguito i principali rimedi fitoterapici più utili per la carenza di ferro.
Ottima fonte naturale di ferro, l’ortica è una delle piante più ricche di clorofilla, che stimola la produzione di globuli rossi. Per questo è considerata una pianta antianemica. Inoltre, le foglie di ortica hanno anche un elevato potere rimineralizzante, sono quindi di supporto all’organismo nel trovare il giusto equilibrio e rimettersi in forze. L’ortica contiene molte vitamine, soprattutto la A, la C e la B12, ed anche molti sali minerali, quali ferro, calcio e silicio.
In caso di livelli bassi di ferro, si consiglia di assumere 2-3 tazze di tisana all’ortica ogni giorno, meglio se lontano dai pasti. Per preparare la bevanda, mettere in una tazza un cucchiaio di foglie di ortica (3 grammi circa) e poi riempire di acqua bollente. Lasciare in infusione una decina di minuti circa, quindi filtrare e poi bere.
Inoltre, si possono sfruttare le benefiche proprietà dell’ortica anche aggiungendola in alcune ricette, come zuppe, minestre e risotti.
L’acerola è un frutto tropicale ricco di ferro ed anche di vitamina C, che ne facilita e migliora l’assorbimento.
Tra le varie proprietà, l’acerola protegge le cellule dallo stress ossidativo, aiuta a ripristinare le funzionalità del sistema immunitario e riduce il senso di stanchezza e di affaticamento.
Ottimo rimedio contro l’anemia, il tarassaco si può utilizzare sotto forme diverse. I fiori freschi sono edibili, da gustare freschi, semplicemente aggiunti nell’insalata. In alternativa, lo si può anche assumere sotto forma di estratto o di tisana.
La clorofilla è molto efficace per combattere gli stati anemici provocati da emorragie o da carenza di ferro. Possiede una struttura simile a quella dell’emoglobina; per questo viene chiamata anche “sangue vegetale”.
Un altro ottimo rimedio naturale per contrastare la carenza di ferro è la melassa, che contiene anche varie vitamine del gruppo B e molti minerali che concorrono nella produzione di globuli rossi.
Se si è carenti di ferro, può aiutare moltissimo assumere un cucchiaio di melassa, mescolato in un bicchiere di acqua o di latte, 2 volte al giorno. Ciò serve a fornire all’organismo più o meno il 30% del fabbisogno giornaliero di ferro.
Esistono alcuni fattori che possono predisporre ad una carenza di ferro:
In queste situazioni in aggiunta ai rimedi naturali per la carenza di ferro può essere utile ricorrere alla prescrizione medica di integratori di ferro, perché con la sola alimentazione non si potrebbe sopperire alle carenze.
Spesso, la mancanza di ferro è provocata proprio dalla carenza di vitamina B12. Tra le sue varie funzioni, c’è anche la produzione di globuli rossi. Per essere sicuri di esserne carenti occorre fare gli esami del sangue. Dopodiché, in caso di accertata carenza, occorre far salire i livelli di vitamina B12 consumando quegli alimenti che ne contengono di più, come la carne, il pesce, i latticini e lo yogurt.
In ogni caso è sempre opportuno eseguire indagini diagnostiche approfondite per verificare la forma specifica di anemia da sottoporre a cura.
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