Diete

Cos’è la dieta a punti, un regime alimentare che vuole aiutare a dimagrire senza troppe rinunce

Un regime alimentare salutistico, che però non è adatto a tutti

Oltre a facilitare la perdita di peso, la dieta a punti, sviluppata dal dietologo italiano Guido Razzoli, è anche un regime alimentare salutistico. Fa infatti bene anche al cervello perché incentiva il consumo di frutta e verdura.

Cos’è la dieta a punti, un regime alimentare che vuole aiutare a dimagrire senza troppe rinunce

Dieta a punti: cos’è

Si tratta di un tipo di dieta che stabilisce un credito a punti, vincolato al peso della persona, da ‘spendere’ durante tutta la giornata.

Per dimagrire, non si potranno assumere più di 30 punti al giorno. Una donna che pesa 60 kg potrà usufruire così di 18-24 crediti, mentre un uomo di 89 kg di massimo 29.

Ciò significa che viene data una certa libertà nella scelta dei menu quotidiani, a patto che si rispettino i punti stabiliti da Razzoli per ciascun alimento.

Alle verdure, ad esempio, sono stati attribuiti 0 punti, il che significa che se ne possono mangiare in grandi quantità.

Invece una pizza ai 4 formaggi, con i suoi 20 punti, eroderà quasi tutto il credito giornaliero di una donna.

Dieta a punti: come funziona

Secondo la dieta a punti, gli alimenti devono essere raggruppati in 4 categorie, le stesse utilizzate dall’americana Weight Watchers:

  • Alimenti da 0 punti: rientrano verdure come sedano, pomodoro, carote, zucca, cipolle, indivia, carciofi, asparagi, spinaci, scarola, melanzane e cavolfiore. Ma anche un cereale come il mais e legumi come i fagioli. Nella frutta si annoverano fragole, melone, pompelmo, arance, cocomero, kiwi, ananas, fragoline di bosco, ribes, mela, nespole, lamponi e mandarini. E poi bevande come tè, caffè, acqua e tisane.
  • Alimenti da 1 punto: sono ciliegie, mango, banana, uva, melograno, albicocche, fichi. Ma in questa categoria sono inclusi alcolici (tranne vino e birra), succhi di frutta, olio, maionese, burro e margarina. Hanno più di 1 punto anche tacchino, prosciutto cotto, bresaola, cozze e gamberetti. E poi 2 yogurt, latte condensato, formaggio da fondere e latte scremato. Si trovano qui i cereali integrali, le patate (ogni 100 grammi), una fetta di pane fresco o tostato, 2 gallette di riso e 2 biscotti integrali.
  • Alimenti da 3 punti: alcolici come vino e birra, i piselli, vitello e petto di pollo, e pure tonno in scatola, baccalà, merluzzo, gamberi e orate. Gli yogurt alla frutta e i formaggi freschi non conditi si trovano anch’essi in questo gruppo, insieme a 120g di riso, 50g di pane, 2 cucchiai di cereali, 100g di pasta con verdure e purè di patate. Da ultimo anche uova, cioccolato (mezza tavoletta), marmellata e dolci.
  • Alimenti a 4 punti: includono insaccati, manzo, tonno fresco, trota, pasta sfoglia e pasta fresca. Ma anche il gelato e i formaggi stagionati.
dieta a punti
In questa dieta, dolci e gelati si trovano negli ultimi posti (ovvero nelle categorie da 3 e 4 punti)

L’importanza dell’esercizio fisico

Nella dieta a punti anche l’esercizio fisico ha la sua importanza.

Ad una passeggiata a piedi vengono infatti attribuiti 2 punti, mentre per 30 minuti di corsa se ne vincono 5. Quindi vede l’attività fisica come parte integrante del regime, ed in particolare il camminare.

Dieta a punti benefici e controindicazioni

I detrattori della di questa dieta sono molti.

Alcuni ritengono che i punteggi massimi siano troppo bassi, altri hanno invece rivisitato il regime in chiave più salutistica.

Uno dei problemi della dieta a punti è che non consente di conoscere la composizione degli alimenti, pertanto un utente inesperto potrebbe creare ricette sbilanciate o incappare comunque in carenze.

Uno dei benefici potrebbe essere il fatto che ad alimenti sani come frutta e verdura vi si attribuiscano pochi punti, mentre a piatti più grassi ed elaborati meno. Infatti, se seguita correttamente, questa dieta promette di far perdere 1 kg alla settimana.

Nonostante appaia come particolarmente restrittiva, questo tipo di dieta concede una certa libertà a chi la segue. Sarebbe meglio, però, affidarsi ad un esperto, per evitare di creare esempi troppo ricchi di proteine, fibre o addirittura grassi.

Non è indicata per chi fa sport, in quanto l’apporto calorico è veramente troppo ridotto. Stesso discorso per le donne in gravidanza, e per chi soffra di patologie renali e del fegato.

dieta a punti
In questa dieta, una pizza può valerne 20, arrivando così a erodere quasi tutto il ‘credito’ di un giorno

Dieta a punti ricette

1) Un esempio di ricetta per questo tipo di dieta potrebbe essere questa da 22 crediti:

  • Colazione: 200 ml di latte parzialmente scremato + 1 fetta di crostata con marmellata (80 gr)
  • Spuntino yogurt magro ai cereali + 1 kiwi
  • Pranzo: 50 gr di pasta + 1 cucchiaino d’olio + 60 gr di bresaola + peperoni
  • Spuntino: 1 mela (150 gr)
  • Cena: 60 gr di salmone affumicato (1-2 fette) + 50 gr di pane + zucchine + 1 cucchiaino d’olio
dieta
In questa dieta, verdure come sedano, cipolle e carote hanno 0 punti

 2) Un altro menu potrebbe essere questo da 18 punti per chi è in sovrappeso:

  • Colazione: 1 fetta di pane tostato + formaggio e uova + 1 pera e 1 arancia
  • Spuntino: latte e biscotti
  • Pranzo: tagliatelle ai funghi
  • Spuntino: macedonia di ciliegie e banane
  • Cena: prosciutto e verdure

Disclaimer: una regola fondamentale. Evitate il fai da te sulle diete. Se siete intenzionati a seguire una qualsiasi dieta, non solo questa dieta, consultate sempre il vostro medico di fiducia e un nutrizionista, in modo che vi possano fornire dei consigli su misura.

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La Ica

Web editor freelance per portali e siti che si occupano di viaggi, lifestyle, moda e tecnologia. Districatrice di parole verdi per TuttoGreen dal maggio 2012, nello stesso anno ha dattiloscritto anche per ScreenWeek. Oggi, pontifica su Il Ruggito della Moda, scribacchia di cinema su La Vie En Lumière, tiene traccia delle sue trasvolate artistiche su she)art. e crea Le Maglie di Tea, una linea di magliette ecologiche.

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