Quando si parla della Genziana ci si riferisce ad una una pianta dai meravigliosi fiori blu-viola a campana. Ne esiste però anche una varietà a fiori gialli, di cui si fa largo uso in erboristeria, per fare un infuso o ricavare un liquori digestivi. In realtà si tratta del nome comune, che si riferisce a diverse specie appartenenti alla famiglia delle Gentianaceae capiamo quali sono le specie principali e i suoi impieghi.
Contenuti
Il termine ha origini antichissime e testimonia il suo utilizzo già in epoca classica. Esso, infatti, deriva dal nome del re dell’Iliria, Gentius, che secondo la tradizione fu il primo a scoprirne le virtù nel corso del II secolo aC.
Un’altra leggenda, questa volta ungherese, narra che fu la pianta prescelta per salvare il popolo da una grave carestia. Altri narrano di cavalieri vittime di incantesimi d’amore provocati dalla bellezza dei fiori e dal fascino mistico della pianta.
Si tratta di una delle più note erbe alpine e infatti predilige i terreni calcarei e i prati di alta quota. Anche se non è molto semplice trovarla, cresce spontaneamente nelle zone montuose caratterizzate da un’alta acidità dei terreni.
Cresce meglio in climi freschi e umidi, con temperature moderate. È adattabile a diverse altitudini, ma predilige terreni ben drenati e ricchi di sostanza organica. Il terreno ideale per la coltivazione della genziana dovrebbe essere leggermente acido, con un pH compreso tra 5 e 7.
Può essere propagata tramite seme o tramite divisione dei rizomi. La propagazione tramite seme richiede un periodo di stratificazione a freddo per migliorare la germinazione.
Viene solitamente raccolta quando la pianta è completamente sviluppata e i fiori sono in piena fioritura. La raccolta dei rizomi viene di solito effettuata in autunno, dopo almeno 4-5 anni di crescita. Attenzione perchè la pianta selvatica NON può essere raccolta. Si andrà incontro a una severa sanzione. Facciamo riferimento solo alla genziana coltivata.
Fa parte delle piante perenni originaria dell’Europa centro-meridionale. Il fusto può raggiungere il metro di altezza e la fioritura avviene prevalentemente in estate.
Concentriamoci ora sui i benefici e le proprietà, illustrando anche la ricetta per preparare un ottimo amaro naturale a base di genziana.
La genziana a fiori gialli (Gentiana lutea) è la varietà le cui radici sono utilizzate in fitoterapia. Originaria dell’Europa e dei Balcani, cresce lungo l’arco alpino italiano, generalmente in mezza montagna, ad un’altitudine compresa tra 800 e 1.500 m. Si tratta di una pianta erbacea perenne, che può raggiungere i 2 m di altezza.
Facilmente distinguibile dalla genziana alpina, che invece ha fiori di un blu intenso che potete vedere nel video che segue.
Si riconosce dai fiori gialli e dalle foglie opposte e venate. La sua fioritura, che avviene da giugno ad agosto. Solo dieci anni dopo l’impianto comincia a produrre dei fiori gialli con dei semi avvolti da una capsula ovoidale.
Le sue radici sono piuttosto spesse e possono essere lunghe anche più di 1 metro. Sono l’unica parte che può essere utilizzata in medicina erboristica insieme ai rizomi.
Non deve essere confusa con la Vetraria, che è simile ma ha fiori bianchi e foglie alternate.
Le virtù della radice di genziana sono note fin dall’antichità, tanto che nel Medioevo era considerata una panacea. Vediamole in dettaglio.
Era infatti l’erba febbrifuga più comune prima dell’introduzione della chinino in Europa, nel XVII secolo.
Le radici di genziana gialla, grazie alla presenza di mucillagini, oli essenziali e alcaloidi, hanno spiccate proprietà digestive, diuretiche, tonificanti, antibiotiche e carminative.
Ancora oggi in fitoterapia viene usata per:
Contiene inoltre glucosi, sostanze amare, che stimolano le secrezioni gastriche e salivari. Per questo è considerata digestiva e stimolante, usata come decotto in acqua o in infusione in alcool.
Per questo è usata per:
Le sue applicazioni sono numerose anche nell’industria farmaceutica e cosmetica e nella produzione di aromi ed estratti. Per queste sue proprietà benefiche rientra anche nei fiori di Bach.
Come abbiamo visto le parti utilizzate in erboristeria sono le sue radici e il rizoma.
Per uso interno, può essere bevuto sotto forma di decotto o di infuso alcoolico per curare:
Per uso esterno si può spennellare la tintura madre sulla pelle per curare le principali affezioni dermatologiche:
Questo avviene grazie ai principi attivi come secoiridoidi (amarogentina, stevioside), alcaloidi (genzianina, genzianidina), glucosidi (gentiopicroside) e flavonoidi.
Per le malattie del tratto digestivo e del fegato si può assumere un infuso (o un decotto) preparato con 2 gr di radice essiccata in una tazza di acqua bollente per qualche minuto. Si possono prendere da 4 a 5 tazze al giorno, almeno mezz’ora prima di mangiare.
Esistono infusi pronti venduti in farmacia e preparati da aziende farmaceutiche, con estratti di genziana spesso abbinati ad altre piante medicinali.
Per il trattamento di patologie cutanee (cicatrici, dermatosi infiammatorie, ferite infette) spennellate più volte al giorno direttamente sulle lesioni con alcune gocce di tintura madre, che può essere preparata anche da soli facendo macerare 15-20 gr di radice in 1 l di alcool a 50°.
La gentiopicrina, contenuta anch’essa nella radice, si è rivelata efficace nella cura della malaria.
Attenzione però alla tossicità della pianta: mai mangiarne le foglie fresche poiché sono altamente velenose! Vista la sua pericolosità, è bene assumerne gli estratti dietro indicazione medica.
L’assunzione di genziana è inoltre controindicata per i pazienti con ulcere dello stomaco e/o duodenale, esofagea o cancro allo stomaco, ed anche in caso di pressione alta.
Le donne incinta o che allattano non possono assumere farmaci a base di genziana, perché interrompe la montata lattea. Inoltre, non è adatta per i bambini, come raccomandato dall’Agenzia europea per i farmaci.
Alle dosi prescritte solitamente non ci sono reazioni avverse. Tuttavia, ci sono stati casi di mal di testa, nausea, diarrea improvvisa e frequenza cardiaca accelerata.
Se ingerita ad alte dosi possono verificarsi disturbi (emicrania, sensazione di ubriachezza, spasmi), per questo è fondamentale rispettare le dosi prescritte.
La varietà gialla è utilizzata principalmente per preparare aperitivi e liquori e rientra nella composizione di vini e grappe, a cui conferisce il suo gusto amaro.
Si sposa bene con l’alcool, per questo è conosciuto il liquore alla genziana anche come amaro dopo-cena e non solo come digestivo.
Tuttavia, con le dovute accortezze, è possibile preparare in casa un ottimo amaro digestivo a base di radice di genziana, profumato allo zenzero e limone.
Eccovi gli ingredienti per preparare un amaro digestivo a base di radice di genziana.
Preparazione. In un contenitore con coperchio, mettete a macerare i pezzetti di radice di genziana, la scorza del limone, lo zenzero pelato e le spezie nell’alcool per 15 giorni al buio, avendo cura di scuotere bene ogni giorno. Filtrate e tenete indietro la parte solida. Fate sciogliere lo zucchero nell’acqua e versateci sopra la parte solida del macerato, fate bollire per 20 minuti e poi filtrate di nuovo.
Aggiungete la soluzione d’acqua zuccherata e macerato al preparato alcolico e mescolate. Potete ancora filtrare se volete un liquido ambrato puro. Versate in una bottiglia e fate riposare il liquore per almeno un mese prima di berlo. Questo amaro è un digestivo aromatico per il dopo pasto.
Eccovi anche le ricette per preparare altri ottimi amari e digestivi fatti in casa:
Si tratta di un colorante che prende solamente il nome da questa pianta ed è usato per curare afte, candida e tinea.
Contiene diversi principi attivi che le conferiscono le proprietà caratteristiche.
I predominanti sono:
Se vi interessano le proprietà e le applicazioni in cucina e fitoterapia della genziana, potrebbero anche piacere questi libri:
Scopri le proprietà di queste piante:
Utilizziamo i cookie insieme ai nostri partner per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico.