Il franchincenso è una resina aromatica ottenuta da alcune specie del genere Boswellia. Noto fin dai tempi antichi, viene utilizzato sia per la produzione di incenso che di oli, nonché di profumi. Gli vengono riconosciute moltissime proprietà. Scopriamole insieme.
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Si tratta di una resina aromatica che si ricava da alcune specie del genere Boswellia. Viene utilizzata sia per la produzione sia di incenso, che di oli e profumi. Il termine deriva dal francese franc encens che significa ‘incenso di alta qualità’.
Considerato un incenso puro, è sempre stato il più desiderabile tra tutti gli altri tipi.
Gli alberi crescono principalmente nelle regioni africane e arabe, tra cui Yemen, Oman, Etiopia e Somalia. L’Oman, che insieme a Cina, India e altri paesi del mediterraneo, da migliaia di anni è noto per la produzione ed il commercio di incenso, è addirittura considerato la più antica fonte.
Esistono diverse varietà. Tra le più note ricordiamo:
Anche chiamato olibano, deriva principalmente da due tipi di alberi:
Il processo inizia con l’estrazione della linfa bianca lattiginosa che viene secreta dalla corteccia dell’albero. Nel giro di circa 10 giorni si indurisce in una gommaresina e viene raschiata sotto forma di goccioline.
Si presenta sotto forma di cristalli bianco-latte, quasi argentei, con eventuali sfumature verde chiaro. La qualità della resina dipende molto dal clima, dalle condizioni ambientali e dal periodo di raccolta.
Per stabilirne la qualità si valutano dimensioni e colore: più grande e leggera, più elevata la sua qualità.
I cristalli di resina grezzi vengono frantumati in polvere e messi in un bagno d’olio. Quindi sono sottoposti alla distillazione a vapore (o all’estrazione di CO2), metodi estrattivi permettono di ottenere un olio essenziale giallo con sfumature tendenti al verde chiaro, dal piacevole aroma legnoso, terroso e piccante.
Come qualsiasi altro tipo di oli essenziali, anche l’olio essenziale mantiene la sua stabilità ed una durata maggiore se conservato in un luogo fresco e asciutto, lontano dalla luce diretta del sole, e con il tappo ben chiuso.
L’aroma è legnoso, quasi terroso, con una punta piccante. L’olio essenziale tende ad essere un po’ più dolce e più fresco rispetto alla resina.
Proprio per questo motivo, gran parte delle persone preferisce l’aroma dell’olio essenziale di incenso rispetto a quello della resina quando viene bruciato.
Per centinaia di anni, questa gommoresina è stato usata al posto dell’incenso, principalmente durante i rituali religiosi, per le importanti proprietà curative e balsamiche.
L’uso originariamente era riservato alle funzioni religiose, durante le quali veniva bruciato per far diffondere il profumo verso il cielo, in modo tale da attirare l’attenzione di Dio.
Storicamente, invece, bruciare questa gommoresina significava sconfiggere le energie negative e tenere a bada gli spiriti maligni.
Inoltre, i sacerdoti, i rabbini e gli uomini di medicina – specie nel Medio Oriente – apprezzavano l’olio essenziale per le sue proprietà antisettiche, antinfiammatorie e ringiovanenti.
Simile all’olio essenziale di incenso, è incredibilmente aromatico: emana un profumo dolce ma piccante. Proprio per questo ha avuto grande popolarità sia nell’aromaterapia moderna che in quella antica.
Assieme ad altre gommoresine ricavate da alberi delle regioni asiatiche come l’elemi delle Filippine, la mirra ed il benzoino, la sua resina è sempre stata bruciata per riti purificatori e il suo olio impiegato come unguento per imbalsamazioni e per guarire infiammazioni e ferite.
Gli antichi Egizi, i Romani e i Greci lo usavano nei loro rituali religiosi. Alcune culture, poi, lo apprezzavano addirittura più dell’oro, rendendolo parte integrante del commercio sulla Via della Seta.
Ancora oggi viene utilizzato nei rituali religiosi per creare un legame con il divino. In aromaterapia viene usato per purificare l’aria, favorire il rilassamento, creare un’atmosfera adatta alla meditazione, allo yoga e alla preghiera.
Al suo posto si possono bruciare anche i legnetti di Palo santo, che rilasciano un fumo bianco dalla piacevole profumazione molto simile e adatta a pratiche yoga e di meditazione, per la loro azione rilassante.
Viene usato per applicazioni spirituali, in profumeria e nei deodoranti per l’ambiente, ma è anche utile per risolvere ed alleviare numerosi disturbi fisici.
La medicina tradizionale cinese lo utilizza per trattare disturbi di vario genere, soprattutto quelli a carattere infiammatorio, come asma, artrite e malattie intestinali croniche, e per le sue proprietà espettoranti, antisettiche e ansiolitiche.
L’Ayurvèda lo apprezza per le proprietà antinfiammatorie e viene pertanto utilizzato in caso di dolori articolari e reumatismi.
Le sue proprietà sono molteplici, tanto da essere usato per trattare infezioni della pelle, dell’apparato genito-urinario e delle vie respiratorie:
Riassumiamo quindi qui di seguito le proprietà di questa resina odorosa calda e piccante:
Da tutte le proprietà sopra descritte, i suoi benefici sono molti:
Si può utilizzare l’olio essenziale con il diffusore, miscelato ad altri oli o puro:
Si può acquistare online, in alcune erboristerie, nelle botteghe specializzate e nei negozi dedicati ad articoli esoterici e spirituali.
Se cercate quello vero, ottenuto dalle piante del genere Boswellia, controllate quanto riportato sulla confezione. Le specie di Boswellia più usate per la produzione di incenso sono la B. sacra, la B. carterii, la B. thurifera (o serrata), la B. frereana e la B. papyrifera.
In generale, quando acquistate un incenso è bene assicurarsi che sia puro e non contenga sostanze nocive. Se di scarsa qualità può infatti provocare nausea, mal di testa e irritare le vie respiratorie.
È un prodotto piuttosto costoso. Di media, una confezione da 10 ml di costa circa 15 euro. Un po’ più economico il prodotto in grani: 15 euro costa infatti la confezione da 50 gr.
È abbastanza raro che provochi gravi effetti collaterali, tuttavia, è bene segnalare quali sono i possibili sintomi da effetti collaterali negativi.
Anzitutto possono verificarsi eruzioni cutanee e/o disturbi gastrointestinali, come mal di stomaco, nausea, bruciore, iperacidità e una spiacevole sensazione di sazietà.
Eventuali reazioni allergiche potrebbero manifestarsi in maniera più seria e grave oltre ad una semplice orticaria, come ad esempio difficoltà di respirazione, senso di oppressione alla gola o al petto e dolore al petto.
L’olio essenziale potrebbe inoltre aumentare il rischio di emorragie anomale. Per questo, devono fare molta attenzione le persone con disturbi emorragici o che assumono farmaci anti-coagulanti (come il warfarin, l’eparina, l’ibuprofene, l’aspirina…). Altrettanta attenzione la devono avere anche coloro che hanno in programma un intervento chirurgico o odontoiatrico.
Sempre per le proprietà emmenagogiche, se ne sconsiglia fortemente l’uso da parte delle donne in gravidanza, poiché la sostanza potrebbe indurre mestruazioni potenzialmente pericolose per il feto.
Detto ciò, è quindi sempre indispensabile consultare un medico prima di utilizzarlo a scopi terapeutici.
Conservare lontano dalla portata dei bambini.
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