Terapie riabilitative

Ionoforesi: quando è la terapia giusta

In cosa consiste questa elettroterapia e per quali dolori muscolo scheletrico è consigliata

La ionoforesi è una delle tecniche utilizzate in fisioterapia per ridurre i dolori che sono causati da diversi stati infiammatori dell’apparato muscolo-scheletrico come ad esempio artrosi, artrite reumatoide, tendinite, borsite e dolori causati dall’osteoporosi. La parte della medicina che si interessa di tutte queste patologie sempre più diffuse a causa dello stile di vita sedentario, agli eccessi della tavola e anche semplicemente all’innalzarsi dell’età media, è l’ortopedia e in dettaglio la fisiatria o fisioterapia.

Ionoforesi: quando è la terapia giusta

Ma non solo bisogna ricordare che questa tecnica molto efficace per ridurre il dolore, viene utilizzata anche nel settore estetico perché l’attrezzatura ad elettrodi ha la capacità di far assorbire principio attivo, ad esempio acido glicolico o creme anticellulite, molto più in profondità.

Che cosa è la ionoforesi

Si tratta di una tecnica che rientra nel settore delle elettroterapie: consiste nel somministrare un farmaco per via transcutanea grazie alla corrente continua a bassa intensità che viene prodotta da una strumentazione apposita.

A cosa serve la ionoforesi

Solitamente questa tecnica di elettroterapia viene consigliata per ridurre le infiammazioni dovute a artrosi, tendiniti, borsiti, lombalgia ma anche a ridurre i sintomi dolorosi di osteoporosi.

Ma non solo la elettroforesi ha un enorme consenso nella cura della sudorazione eccessiva e anche di alcuni inestetismi della pelle come la cellulite.

Come funziona l’elettroforesi

Letteralmente elettroforesi vuol dire trasporto di ioni. La tecnica prevede l’applicazione sulla parte dolente di una sostanza ionizzata dal potere analgesico e antinfiammatorio che si applica in forma liquida o gel. Il farmaco viene introdotto attraverso l’epidermide grazie a un apposito generatore che produce una corrente continua a bassa intensità che non supera mai i 20 mA.

Applicando un elettrodo con il farmaco sulla zona da trattare e un secondo elettrodo ad una distanza di circa 20-30 cm, la corrente veicolerà il farmaco all’interno dei tessuti, in quanto gli ioni del farmaco stesso migreranno verso il polo opposto fino al completo assorbimento del medicinale.

Questa tecnica permette la migrazione della sostanza medicinale da un polo all’altro, con una capacità di assorbimento del farmaco di cento volte maggiore rispetto alla via orale.

I vantaggi della ionoforesi

Il vantaggio primario che tecnica può offrire è proprio nel fatto che l’assunzione del farmaco analgesico o antinfiammatorio avviene direttamente sulla parte dolente senza interessare altri organi e in più in concentrazione maggiore perché la corrente ne aumenta l’efficacia.

Immaginiamo ad esempio una paziente affetta da artrosi che dovrà curare per tutta la vita il dolore con antinfiammatori. L’assunzione per via orale è meno efficace della assunzione per via transmuscolare e in più potrebbe provocare danni ad altri organi.

Quali sono i vantaggi della tecnica a ioni:

  • indolore
  • permette di somministrare dosi più concentrate di medicinale rispetto alla compressa per via orale
  • il medicinale può raggiungere in fretta l’area dolente senza interessare aree sane del corpo
  • non provoca danni ad altri organi
  • effetto massaggiate sulla parte infiammata dato dagli gli stessi elettrodi

Cosa curare con la ionoforesi

La tecnica della ionoforesi è utilizzata per i dolori causati da:

Inoltre, è una delle principali tecniche per risolvere il problema della sudorazione eccessiva. Viene utilizzata anche in medicina estetica per ridurre alcuni inestetismi come la cellulite o per tonificare la pelle del viso.

Terapia contro malattie scheletrico- muscolari

Insieme ad altre tecniche come le onde d’urto, la tecarterapia o la magnetoterapia anche la ionoforesi rientra in quella serie di nuove tecniche fisiatriche che vengono consigliate nel caso di patologie che interessano lo scheletro, le articolazioni e i muscoli, come ad esempio l’artrosi, artrite, sciatica, lombalgia oppure uno strappo muscolare. Patologie che provocano dolore a causa di situazioni infiammatorie.

Contro i dolori della rizoartrosi

Nel caso di artrosi della mano per alleviare il dolore causato dalla infiammazione dei tessuti vicino alla cartilagine, per evitare un consumo continuo di FANS si può provevdere a terapia di eletroforesi accompagnata da fisioterapia e dall’uso di tutori.

Il trattamento conservativo nelle fasi iniziali della rizoartrosi può prevedere anche la crioterapia.

Ionoforesi senza farmaci contro la iperidrosi

Per curare la sudorazione eccessiva o iperidrosi delle mani, dei piedi, del viso e delle ascelle, si consiglia questa terapia, senza somministrare alcun farmaco.

In pratica si utilizza esclusivamente acqua di rubinetto e un dispositivo a corrente pulsata.
La corrente causa un microscopico ispessimento della cute in modo da otturare i condotti delle ghiandole sudoripare modificando così la sudorazione.

Il trattamento che dura circa 20 minuti si esegue immergendo la parte interessata nell’acqua e usando elettrodi a bassa intensità. I primi giorni dopo il trattamento l’iperidrosi può peggiorare ma dopo un paio di giorni si possono già vedere i miglioramenti che durano in genere per un mese o due.

Per ridurre tendinite o borsite

Le infiammazioni comuni tra sportivi e non come tendinite, borsite, tendinite del rotuleo o d’Achille, fascite plantare sono trattate con elettroterapie che possono agire in profondità e velocemente.

Differenza tra Ionoforesi o tecarterapia

Le due elettroterapie più consigliate dal fisiatra per diverse dorme di infiammazione di articolazioni, tendini, fasce muscolari sono la ionoforesi e la tecarterapia.

La differenza tra le due elettroterapie consiste nel fatto che:

  • durante la terapia a ioni il dolore regredisce grazie all’azione del farmaco, che viene stimolato dall’azione della corrente, arrivando in profondità e in fretta nella parte infiammata.
  • durante la tecarterapia vengono invece stimolati i naturali processi riparativi e antiinfiammatori degli organi, senza utilizzo di farmaci.

Quali farmaci usati nella ionoforesi

Di solito i farmaci applicati durante la terapia a ioni sono antinfiammatori e analgesici. La valutazione del grado di dolore e infiammazione è ovviamente da eseguire presso studio medico che deciderà anche il farmaco da somministrare. Di solito si applicano

  • corticosteroidi per la somministrazione transdermica che hanno la capacità di inibire il processo infiammatorio riducendo l’attività dei globuli bianchi. Non vanno somministrati in caso di infezione.
  • lidocaina è un anestetico locale vasodilatatore, cioè dilata i vasi sanguigni, provocando anche una lieve anestesia locale
  • epinefrina
  • istamina
  • acido acetico che aumenta la solubilità dei depositi di calcio nei tendini
  • ialirunidase un enzima, che degrada l’acido ialuronico.

Quanto dura un trattamento di ionoforesi

La durata di una seduta, solitamente, è di circa 15-20 minuti, ma può arrivare ai 30 minuti. Di solito vengono consigliate tra le 8 e le 10 sedute, una ogni due giorni per aggredire l’infiammazione.

Il trattamento è indolore, si può sentire unicamente un lieve formicolio.

Quanto costa una seduta di ionoforesi

Il trattamento completo è di circa 8-10 sedute. Il prezzo medio è di 10-15 euro e di solito i centri fisioterapici o di medicina riabilitativa dove vengono eseguite le tecniche come questa, promuovono pacchetti di 10 o 15 sedute a prezzi più vantaggiosi.

Il trattamento è prescrivibile con SSN

No il trattamento a ionoforesi non rientra tra le terapie prescrivibili con Servizio sanitario nazionale

Chi prescrive il trattamento

Il trattamento viene prescritto la prima volta da un fisiatra. A seguire l’impegnativa può essere redatta anche dal proprio medico curante, nei tempi e quantità decise.

Cosa è la ionoforesi estetica

La tecnica a base di corrente elettrica galvanica che permette come abbiamo visto l’introduzione veloce e in profondità di un farmaco antinfiammatorio e anti dolorifico, può trovare applicazione anche nel settore dell’estetica.

Gli elettrodi infatti possono veicolare nell’epidermide principi attivi e sostanze naturali come l’acido glicolico, la Vitamina E o alcuni estratti di alghe che servono per ridurre inestetismi della pelle come la cellulite, adiposità localizzate e vene varicose.

ionoforesi
Questa terapia va effettuata solo ad opera di personale specializzato.

Ionoforesi per ridurre la cellulite

Come la pressoterapia anche la ionoforesi è spesso utilizzata per ridurre la cellulite negli stadi  più avanzati. La tecnica si utilizza contro la cellulite perché è in grado di:

  • migliorare la circolazione sanguigna
  • stimolare la diuresi
  • regolare il pH dei tessuti

Trattamenti viso effetto lifting

Nei trattamenti di bellezza del viso si utilizza la micro-ionoforesi, tecnica che prevede l’utilizzo della microdermoabrasione utilizzando uno strumento a corrente galvanica.

La micro-ionoforesi permette di assorbire meglio creme e sieri per ottenere la una pelle del viso più soda, liscia e uniforme. Un trattamento di bellezza che agisce intensamente grazie alla crema utilizzata ma anche all’azione della corrente che migliora la circolazione del sangue.

Controindicazioni quando non fare la ionoforesi

La ionoforesi non presenta particolari controindicazioni anche se va ricordato che è una terapia prescritta o consigliata da un medico fisiatra.

  • Può dipendere dal tipo di farmaco che viene utilizzato. Non va dunque dimenticato che viene inserito nel corpo, sebbene per via intramuscolare. un farmaco che potrebbe causare effetti collaterali o allergie.
  • Può essere controindicato per il paziente l’uso della corrente elettrica, sebbene a bassa intensità ad esempio se si è portatori di pace maker.

La terapia va sempre eseguita in centri specializzati da operatori specializzati. Dopo il trattamento può presentarsi un arrossamento locale.

Chi non può fare la ionoforesi

Non è prescrivibile un ciclo di terapia ionoforesi a chi:

  • porta pace-maker o altre protesi metalliche come placche o viti
  • presenta lesioni della pelle
  • soffre di aritmia cardiaca
  • soffre di epilessia

Non può essere usata in gravidanza.

Approfondimenti su altre medicine dolci e tecniche di fisioterapia

Infine, ecco alcuni post su trattamenti tradizionali e non:

Giovanna Ferraresi

Giovanna Ferraresi  Siciliana di nascita e milanese di adozione, s'impegna con passione e voglia di imparare. Fino dal 2011 segue la sua attitudine, la scrittura. Lavora come web editor free lance per una casa editrice milanese specializzata in riviste tecniche di architettura e scrive di edilizia e architettura per 'Imprese Edili' e architetturaecosostenibile.it È appassionata di bioedilizia e architettura sostenibile. Anche oggi continua a tenersi aggiornata, non smettendo mai di ascoltare, guardare e imparare ed è esperta di bellezza naturale e autoproduzione cosmetica.

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