Oli essenziali e vegetali

Un inebriante viaggio alla scoperta del meraviglioso mondo del profumo

Cos'è e da cosa è composto, come si realizza in casa e qual è la sua storia

Il profumo fa parte della nostra vita. Strettamente legato alla memoria olfattiva, provoca reazioni ed emozioni.
E influenza inoltre in maniera piuttosto potente il nostro umore. Sulla base delle essenze utilizzate, si ottengono infatti diversi effetti: stimolanti, rilassanti, energizzanti…

Un inebriante viaggio alla scoperta del meraviglioso mondo del profumo

Questo termine è molto generico e viene spesso utilizzato anche impropriamente. Andiamo a scoprire meglio cosa si intende con questa parola e qual è la differenza con l’eau de toilette, l’eau de Cologne e l’eau de parfum. Ma vedremo anche quanto sia facile realizzare un profumo personalizzato in casa.

Profumo, cos’è

S’iintende una miscela a base di alcool (o sostanze oleose), unita ad altre essenze profumate. Tale soluzione così ottenuta viene in genere utilizzata per dare un odore gradevole al corpo umano, ma anche agli ambienti e agli oggetti.

Com’è composto il profumo?

È costituito da un insieme di odori. Per riconoscerli e poterli descrivere ci si basa sulla piramide olfattiva. È sviluppata su 3 livelli che prendono il nome di “note olfattive”.

Andiamo ad analizzarle più nello specifico.

profumo

Come si classificano i profumi?

Possiamo distinguerli in base alle materie prime e, soprattutto, in base alla concentrazione di profumo in alcool, fattore che incide sulla persistenza della fragranza.

Ecco la classificazione:

  • eau de solide: bassa quantità di oli eterici (fino all’1%)
  • eau de Cologne: bassa concentrazione variabile dal 3,5% al 6%
  • eau de toilette: percentuale compresa tra 6 e 9% (la quantità è più alta nelle variazioni più intense o estreme)
  • eau de parfum: concentrazione più decisa (10-14%); per le varianti più intense si può arrivare anche ad una percentuale del 20%
  • estratto di profumo: percentuali elevate (15-30%). Per le varianti più intense si ha una percentuale anche del 40%

Quanti tipi i profumo ci sono?

Sulla base della classificazione più recente (classificazione elaborata dal gruppo Haarmann – Reimer), possiamo dividiere i profumi in 6 categorie principali, ognuna delle quali a sua volta organizzata in varie sottocategorie.

  • Profumi floreali
  • Profumi orientali
  • Profumi chypre
  • Profumi fougère
  • Profumi agrumati
  • Profumi di lavanda

Vediamoli meglio uno a uno.

Profumi floreali

Possono essere ulteriormente suddivisi in 4 sottocategorie per distinguerne ulteriormente le caratteristiche:

  • verdi: freschi, in genere contengono essenze vegetali come quella di iris
  • freschi: sono le fragranze dei fiori primaverili e contengono essenze acquatiche e vegetali quali narciso, mughetto, giacinto e fiori d’arancio, ma anche bergamotto e gelsomino
  • fruttati: la componente fruttata è molto accentuata e contengono essenze fruttate come pesca, ananas, mela, albicocca
  • dolci: combinazioni intense e piuttosto pesanti ottenute dalle fragranze dei fiori più forti e alcune note di spezie dolci come la vaniglia

Profumi orientali

Sono organizzati in 2 sotto-categorie:

  • speziati: contengono soprattutto elementi speziati come pepe, chiodi di garofano, cannella, garofano, cedro, ambra, sandalo, gelsomino, ylang-ylang e alcuni salicilati
  • dolci-ambrati: in genere contengono elementi come agrumi e ambra vanigliata. Vengono spesso arricchiti da fragranze verdi e speziate, cui vengono aggiunte componenti ambrate dolci

Profumi chypre

Anche questa categoria si suddivide in diversi sotto-gruppi:

  • fruttati: dai tipici forti e golosi profumi di frutta, la componente principale è la pesca
  • floreali: contengono soprattutto elementi floreali forti come gardenia e rosa
  • freschi: molto leggeri, contengono composizione puramente chypre
  • verdi: è la variante più fresca e leggera dei profumi chypre, dove si usano note di erba e foglie, ed anche fragranze muschiate e che rimandano al fogliame fresco
  • legnosi: presentano elementi vegetali forti come legno di sandalo, patchouli, andropogon, cedro e vetiver
  • cuoio e tabacco, spesso combinati con elementi di erbe e radici
  • pino: elementi balsamici e canforati ottenuti dal legno e dagli estratti di pino

Profumi fougère

Qui la categoria si separa in 4 sotto-tipi.

  • freschi: predomina la componente di lavanda, arricchita con aromi speziati, erbe piccanti e fresco profumo di legno
  • fioriti, ottenuti con note floreali leggere come ciclamino, fiore d’arancio e mughetto
  • legnosi: sostanze sintetiche moderne che donano profumi innovativi non sintetizzabili da elementi naturali con note d’ambra e legni pregiati
  • dolci-ambrati, dal caratteristico profumo dolce dell’ambra

Profumi agrumati

Anche i profumi agrumati si suddividono in:

  • fioriti: contengono delicati elementi d’erbe e acqua e sono usati anche come profumi unisex
  • fantasia: presentano componenti agrumate e sostanze sintetiche moderne. A questa categoria appartengono anche vari tipi di acqua di Colonia
  • verdi: alle note di fondo di agrumi vengono aggiunti elementi fruttati, acquatici e freschi

Profumi di lavanda

  • freschi: per la loro produzione viene usato soltanto puro profumo di lavanda
  • speziata: variante speziata con profumo di pino, particolarmente piccante

Che differenza c’è tra profumo e acqua di colonia?

La parola è molto generica e spesso viene infatti utilizzata in maniera impropria per indicare tutti quei prodotti con fragranze usati in ambito cosmetico, come ad esempio l’eau de toilette, l’eau de Cologne e l’eau de parfum.

profumo

Anche se possono sembrare tra loro simili, in realtà questi sono tre prodotti totalmente diversi e si distinguono per la differente percentuale di oli essenziali al loro interno.

  • acqua di colonia contiene tra il 3% e il 5% di oli
  • eau de toilette dal 12 al 15%
  • eau de parfum tra il 15% e il 20%

Ne consegue che la colonia è la più leggera, con un profumo meno persistente e meno duraturo.

Che profumo scegliere

La scelta è del tutto personale. Molto infatti dipende dai gusti ma anche dal pH della propria pelle e da quanto esso sia in grado di potenziare o inibire la fragranza.

La pelle grassa, ad esempio, riesce a trattenere per lungo tempo la profumazione. Su questo tipo ci cute, pertanto, l’acqua di Colonia, seppur leggera, rimane più persistente.

Si comporta diversamente invece la pelle secca, per cui è invece più adatto l’eau de parfum.

Che differenza c’è tra profumo e eau de toilette?

La differenza sostanziale tra i due prodotti sta nella diversa percentuale di essenza.

  • eau de toilette è presente una percentuale di oli essenziali compresa tra il 12% e il 15%, mentre nel profumo la percentuale sale al 25-30%. È più leggera e meno persistente. Dura sulla pelle circa 2-3 ore, è adatta per chi vuole profumarsi con moderazione
  • profumo, è più persistente, intenso e con maggiore concentrazione di oli essenziali. Vaporizzandone anche solo una piccola quantità, può durare l’intera giornata.

Come si fa a creare un profumo?

Per realizzarlo, per prima cosa, occorre aver ben presente la piramide olfattiva. Ci vogliono inoltre conoscenza, ispirazione e creatività.

Ed anche tanta pazienza, perché il procedimento è rapido ma bisogna poi attendere la maturazione del profumo per ottenere un risultato armonioso.

Ecco gli ingredienti necessari:

  • base di partenza costituita da alcool etilico a 95° (per profumo a base alcolica) oppure un olio vegetale vettore (per un profumo a base oleosa si consigliano l‘olio di mandorle dolci o l’olio di jojoba)
  • oli essenziali a scelta seguendo il criterio della piramide olfattiva

Travasate il tutto in un contenitore di vetro scuro con un tappo ben chiuso dove farete maturare il profumo.

Consigli utili per la scelta del profumo

Il contenitore non deve essere troppo grande. Evitare l’esposizione al sole o all’aria in quanto possono provocare una perdita delle caratteristiche del profumo.

Per creare un profumo serve una base di partenza, che in genere è un olio vettore. I più comuni sono l’olio di jojoba e quello di mandorle dolci.

Si procede quindi aggiungendo all’olio vettore le gocce delle note di base, di quelle medie ed infine di quelle alte.

profumo

Per unire insieme tutti gli ingredienti si utilizza l’alcol, che evapora rapidamente e aiuta a diffondere le note del profumo.

Per realizzare un profumo solido, al posto dell’alcol, come fissante si usa la cera d’api sciolta.

Come fare un profumo in casa con i fiori?

Vediamo come creare un fragranza personalizzata utilizzando i fiori e gli oli essenziali.

Prendiamo il caso della rosa, un fiore dall’essenza particolarmente indicata per ottenere buoni risultati.

  • 1 bicchiere di petali di rosa non trattata
  • 1 bicchiere di petali di gelsomino non trattato
  • 350 ml di acqua

Preparazione. In un pentolino pieno d’acqua, fate bollire per 10 minuti i petali e gelsomini. Lasciate in infusione per 10 giorni e, dopo tale periodo, filtrate con una garza. Aggiungete quindi il 20% di alcol. Ed ecco pronta la vostra acqua al profumo di fiori fai da te. Travasate in una bottiglietta da tenere ben chiusa.

Questo procedimento è valido anche utilizzando altri fiori in base alle preferenze personali.

Profumo per l’ambiente

Se volete fare in casa un profumo per l’ambiente, molto consigliati sono l’olio essenziale di lavanda e gelsomino.

In questo caso, immergete alcuni bastoncini di legno da profumazione nell’olio (si trovano facilmente in erboristeria).

Chiudete in un contenitore ermetico. Dopo 3 giorni, prelevate i bastoncini profumati e sistemateli nelle stanza dove volete godere della fragranza.

Come si fa il profumo alla violetta?

Dall’essenza di violetta si possono ottenere fragranze raffinate con note persistenti. Se desiderate un tocco di femminilità, ecco come realizzare un profumo alla violetta.

  • 8 ml di olio essenziale di violetta
  • 90 ml di alcool etilico a 90°
  • 1 goccia di olio essenziale di rosa 
  • 1 goccia di olio essenziale di ambra

Preparazione. Versate l’olio essenziale di violetta nell’alcool etilico e agitate delicatamente. Aggiungete l’olio essenziale di rosa e di ambra Versate con una pipetta dosatrice in un flaconcino di vetro. Richiudete bene il contenitore in modo che sia ben sigillato. Scuotete la boccetta con delicatezza per un paio di minuti fino a quando il tutto non si sarà disciolto per bene. Sistemate il flacone in un luogo fresco, asciutto e buio e fate riposare per minimo 7 giorni. Dopo una settimana la fragranza sarà pronta per essere vaporizzata.

Che tipo di alcool si usa per i profumi?

Per la realizzazione dei profumi si utilizza alcool etilico 95°.

Quanto alcool contengono i profumi?

Le dosi per realizzare un profumo con gli oli essenziali sono le seguenti:

  • 30 ml di alcool etilico 95°
  • oli essenziali a scelta (da 40 a max 80 gocce)

Ecco invece le dosi per realizzare un profumo con le fragranze:

  • 43-48 ml di alcool etilico 95°
  • 2-5 ml di 1 o più fragranze (3 o 4)

Storia del profumo

Il profumo ha attraversato la storia insieme all’uomo e ne pervade la memoria sensoriale da millenni.

Ecco un rapido excursus sulla sua storia.

La prima testimonianza del suo utilizzo risale all’Antico Egitto. Considerato un’emanazione del “sudore divino”, veniva utilizzato per i rituali religiosi allo scopo di purificare corpo e mente. Inoltre, veniva anche impiegato per l’imbalsamazione dei defunti.

profumo

Gli Antichi Greci lo ritenevano una creazione divina e, nonostante, il divieto morale di Socrate, lo utilizzavano spesso per il culto della bellezza. Anche la Roma Antica era pervasa dall’amore per gli unguenti.

Con la caduta dell’Impero Romano, l’arte delle profumazioni subì un momento di blocco e decadenza nel mondo occidentale. Principale causa di ciò fu l’avvento del Cristianesimo, che introdusse usi e costumi più austeri.

Nel frattempo, però, la sua fama continuava imperterrita in Oriente. Ricomparve nuovamente in Europa dopo le Crociate.

Qual è il primo profumo?

La nascita del primo profumo moderno in soluzione alcolica risale al 1370 quando, in Ungheria. Venne preparato da un monaco esperto in chimica. Si tratta di un estratto di rosmarino, timo e lavanda, oggi noto come Eau de Hongrie, ovvero ‘acqua ungherese’.

L’arte della profumeria conosce uno sviluppo rapidissimo in epoca rinascimentale. Si abbandona l’alchimia e la si sostituisce con la chimica, che migliora la distillazione e la qualità delle essenze.

Spagnoli e Italiani sono i grandi profumieri del Rinascimento: i primi ereditano questa scienza dagli Arabi, mentre i secondi sfruttano le rigogliose materie prime della penisola.

La celebre ‘acqua di Colonia’ nasce a fine 1600 per merito di Giovanni Paolo Feminis, un venditore ambulante che inventa una bevanda profumata capace di “guarire tutti i mali”. Trasferitosi a Colonia, in Germani, iniziò a produrre e commerciare questo rinomato prodotto a base di oltre 20 essenze diverse.

In Francia, nel 1700, inizia poi a svilupparsi una sensibilità olfattiva più delicata e naturale, volta ad incrementare l’igiene personale.

Sarà infine nell’800 che nascono le prime boutique e maison de parfum, quando compaiono nomi conosciuti ancor oggi.

Approfondimenti tematici

Ecco le schede di dettaglio dei singoli oli essenziali con le proprietà ed i benefici:

Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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