In questo articolo andremo ad illustrare i principi base della dieta per colite. La colite è uno stato infiammatorio del colon, chiamata anche sindrome del colon irritabile. Un disturbo piuttosto diffuso perché le cause scatenanti possono essere molteplici e delle più svariate. Anche i sintomi sono dei più vari e dei più generici. Per questo motivo, spesso la colite non viene diagnosticata subito ma confusa con altre patologie come la gastrite.
Ad ogni modo, in presenza di questo disturbo dell’apparato digestivo, è opportuno gestire l’alimentazione prediligendo alcuni cibi a scapito di altri.
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Questa infiammazione interessa il colon, ovvero la seconda parte dell’intestino crasso. Ve ne sono di vari tipi ma, fondamentalmente, si parla di colite infiammatorie e autoimmune. Esistono però anche la colite nervosa e quella da stress.
Indipendentemente dalla tipologia, i sintomi sono molti e vari. Riguardano principalmente l’apparato digerente e, come riflesso, anche l’apparato uro-genitale.
Ecco i più frequenti:
Tra le più comuni cause ricordiamo:
Si tratta di seguire delle diete semplici, basate su alimenti leggeri e metodi di cottura altrettanto leggeri, così da non sovracaricare il nostro sistema digerente. Per lo stesso motivo, meglio alimenti che non fermentano nello stomaco. Ecco nello specifico i cibi da prediligere.
Sono sconsigliati i seguenti alimenti, che richiedono un lavoro extra da parte del nostro apparato digerente:
Oltre a conoscere quali sono gli alimenti da prediligere, è importante prestare attenzione anche alle tecniche di cottura e ai metodi di preparazione delle varie pietanze.
Preferire sempre le modalità più salutari, più semplici e che non richiedono condimenti che possano contenere molecole irritanti per la mucosa.
Metodi di cottura consigliati.
Metodi di cottura da escludere:
Buona cosa l’abitudine di bere, almeno una volta al giorno, delle tisane lenitive che aiutino calmierare lo stato di infiammazione. Al tal fine, risultano assai indicati gli infusi a base di:
In particolare, la mucillagine di malva presente nelle sue foglie e nei suoi fiori, infatti, a contatto con l’acqua, crea una specie di gel in grado di aumentare la massa fecale, ammorbidendola. Tale effetto lubrificante è utile anche in caso di emorroidi e ragadi anali.
Broccoli, cavolfiore, aglio, funghi, cipolla e asparagi perché possono provocare gonfiore, problemi digestivi in generale e fastidiosi effetti di fermentazione.
Con moderazione: non più di 2-3 uova a settimana.
Il condimento da preferire è con semplice olio extravergine d’oliva, meglio se utilizzato a crudo, ma senza esagerare con le quantità.
1-2 volte a settimana è concesso il consumo di affettati magri come bresaola, prosciutto cotto e crudo senza lattosio e privati del grasso visibile, fesa di tacchino e speck sgrassato. Da evitare invece qualsiasi altro tipo di salume o insaccato.
In generale, chi soffre di questo disturbo, dovrebbe bere molta acqua e mangiare lentamente. L’acqua migliore è quella alcalina ionizzata.
In piccole quantità e preferendo quello realizzato con farina integrale.
Si tratta di un ortaggio assolutamente da evitare in quanto ha un effetto riscaldante e crea quel tipico bruciore a livello dello stomaco.
Lo yogurt di soia è sicuramente meno calorico, più leggero e facile da digerire rispetto a quello intero. Ottimi anche gli yogurt integrati con probiotici perché vanno ad agire positivamente a livello della flora intestinale.
Ok ai latticini freschi e ai formaggi stagionati, tipo Grana Padano DOP perché non contiene lattosio, da mangiare in sostituzione di un secondo a base di uova o carne.
Bene anche allo yogurt, specie se arricchito con probiotici che agiscono in maniera benefica a livello della flora intestinale.
Tutti gli ortaggi che fermentano e che, di conseguenza, provocano gonfiore. Esempi classici sono broccoli e cavolfiore, ma anche aglio, funghi e cipolla.
Perfetti il tè verde e il tè bianco. Bene anche la camomilla e gli infusi rilassanti, come quelli a base di malva, mirtillo e rosmarino. Da evitare invece caffè e tè nero.
Piuttosto che il latte, sarebbe meglio preferire un prodotto vegetale, come il latte di soia o di riso. Buono e leggero anche il latte delattosato, meglio se scremato o parzialmente scremato.
Per favorire il benessere dell’intestino sono utili i fermenti lattici. Sono batteri ‘buoni’ che vanno a riequilibrare la microflora intestinale alterata, rafforzando la naturale barriera contro i microrganismi dannosi.
Assumere dei fermenti promuove il naturale equilibrio intestinale.
Vanno evitati tutti i cibi che irritano, tra cui arance e mandarini.
È sempre consigliato in caso di diarrea, uno dei sintomi più comuni della colite. Oltre ad essere un frutto dalle importanti proprietà astringenti, svolge anche azione disinfettante e battericida, entrambi effetti molto importanti in caso di disturbi intestinali.
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